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Dedicarsi alla neonata Fondazione Obama, pubblicare un libro, passare più tempo con le figlie, giocare a golf, diventare ambasciatore per il clima, tornare ad insegnare ad Harvard. Sono alcune delle possibilità che Obama ha davanti a sé.
Cosa farà il l’inquilino della Casa Bianca dopo il 20 gennaio, giornata ufficiale d’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti? Barack Obama è giovane, un anno appena più vecchio di quando Bill Clinton lasciò il 1200 di Pennsylvania Avenue, l’indirizzo di Washington della casa più famosa al mondo. Ha ricoperto un ruolo storico, quello di primo presidente nero degli Stati Uniti, il suo indice di popolarità è ancora alto, sopra il 55 per cento (contrariamente al suo predecessore George W. Bush che finì con un misero 33 per cento di apprezzamento). È stato un alfiere della lotta contro i cambiamenti climatici, la proliferazione nucleare, la giustizia sociale, la riforma dell’immigrazione, il controllo delle armi da fuoco.
A questo punto non ha che da scegliere su cosa puntare per continuare il lavoro iniziato da presidente, libero dal protocollo, vicino alla base, come quella afroamericana che lo ha sostenuto per ben due elezioni.
The Obama Family Has Picked Their New Home After the White House and It’s AMAZING: https://t.co/aiRDbzb5TN << It’s ok… No long driveway.
— Nik Richie (@nikrichie) 2 novembre 2016
Gli Obama non faranno ritorno a Chicago, città nativa delle figlie Malia, 18 anni, e Sasha, 15 anni, ma rimarranno a Washington fino al 2018, in attesa che la figlia minore finisca la high school, il liceo. Casa Obama è già pronta a ricevere gli ospiti nel quartiere di Kalorama, nel quadrante nordovest della capitale americana. Dopo il 2018, invece, Barack e Michelle Obama dovrebbero tornare nella loro casa nel South Side di Chicago, non lontano da dove sorgerà l’Obama presidential center. Il presidente e la first lady hanno deciso di non realizzare una “semplice” libreria ma, attraverso la neonata Obama Foundation, dare vita a un grande centro civico con l’obiettivo di portare avanti i temi progressisti della sua presidenza. Localizzato nei pressi di Jackson park, una zona popolare di Chicago, l’edificio, firmato dagli architetti Tod Williams e Billie Tsien, potrebbe costare fino ad un miliardo di euro.
Non sarà J.K. Rowling, ma dal 2005 Obama ha incassato quasi 15 milioni di eurodai suoi tre libri (I sogni di mio padre, L’audacia della speranza, e il libro per bambini Of Thee I Sing). Il presidente uscente starebbe lavorando a un nuovo libro già da qualche tempo, secondo l’ufficio stampa della casa editrice Random House. I retroscena sulla cattura di Osama Bin Laden? Un trattato di geopolitica alla Henry Kissinger? Lo vedremo presto, sugli scaffali. Di sicuro dovrà capitalizzare il più possibile per sostenere la sua fondazione. Per un ex presidente non c’è nulla di più remunerativo che sfruttare la sua immagine pubblica. In particolare, nel mondo delle conferenze private. Se Bill Clinton era famoso per chiedere fino a 200mila euro per un singolo speech, Obama, noto per la sua ottima arte oratoria, potrebbe chiederne tranquillamente fino a 500mila, apparizioni televisive incluse. Che si andranno ad aggiungere alla pensione in qualità da presidente di 185mila euro l’anno, e ai 135mila euro annui per uno staff personale.
https://www.youtube.com/watch?v=LJJTVZRe3f0
In un recente sketch televisivo, il comico e presentatore televisivo Stephen Colbert aiuta Obama ad ”aggiornare” il suo curriculum. “55 anni, un’età non facile per trovare un nuovo lavoro”, scherzava il comico. “Inoltre non ha avuto nessuna promozione negli ultimi otto anni”. Scherzi a parte ci sono una serie di potenziali opportunità di lavoro aperte per lui. Ad esempio tornare a svolgere il ruolo di professore di legge, magari proprio nella “sua” università di Harvard oppure presso l’università di Chicago, dove ha già insegnato. “Amo il diritto da un punto di vista intellettuale”, ha dichiarato in una recente intervista apparsa sulla rivista New Yorker. “Adoro insegnare, mi manca la classe e il contatto con gli studenti”. Qualcuno ha suggerito anche un possibile ruolo come giudice di Corte suprema. Proposta rispedita al mittente da Obama: “Preferisco qualcosa di meno impegnativo”. In aggiunta Obama potrebbe gestire – quanto meno per divertimento – una squadra di basket, come dichiarato recentemente sul magazine GQ. Magari non gli amati Chicago Bulls o un’altra squadra che gioca in Nba, ma un team creato ad hoc in una lega minore.
Sebbene Obama abbia dichiarato più volte che per un periodo vorrebbe uscire dalla vita pubblica e tornare ad essere “me stesso”, non è da escludere un ruolo in qualità di ambasciatore delle Nazioni Unite su uno dei temi da lui fortemente sostenuti. Su tutti, i cambiamenti climatici. Durante un recente viaggio di settembre alle Hawaii, Obama ha dichiarato al quotidiano americano New York Times che ha intenzione di usare “il megafono che ha a disposizione” per creare consapevolezza sul riscaldamento globale: “Una cosa che credo di saper fare bene è aiutare a mobilitare la cittadinanza e dare forma a strategie politiche che possono sostenere questa sfida”.
Scherza sempre con il vicepresidente Joe Biden sul fatto che passerà la sua pensione a giocare a golf e viaggiare con Michelle. Niente posizioni nella Silicon Valley, come ipotizza un articolo del New York Times, nonostante la sua passione per le l’innovazione tecnologica, niente nuova carriera politica come senatore (Michelle ha dichiarato apertamentela sua opposizione all’idea), ma nemmeno un “buen retiro” come fece George Washington che tornò nella fattoria di Mount Vernon. Di sicuro qualche birra, mandorle (che adora), finire le puntate che gli mancano della serie tv Games of Thrones e partite di golf con amici, come il sindaco di Chicago Rahm Emanuel e Joe Biden. D’altronde, non c’è niente di meglio che tornare a essere un cittadino (quasi) normale, dopo otto anni sulla cresta dell’onda.
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