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Il Messico non sfrutterà più gli animali nei circhi
Il divieto, approvato lo scorso dicembre dalla Camera dei deputati, è ufficialmente entrato in vigore.
Tra i peggiori destini che possano capitare ad un animale c’è quello di diventare un’attrazione circense. Gli animali nei circhi sono costretti a viaggiare ininterrottamente e a esibirsi in “spettacoli” che violentano la loro natura, piegata solo attraverso violenza e coercizione fino a ridurli a pallide caricature di ciò che erano.
Il Messico ha detto basta a questa insensata forma di tortura, il parlamento messicano ha infatti adottato, con una maggioranza netta, una legge che vieta l’utilizzo di animali esotici nei circhi. La decisione risale allo scorso dicembre ma è entrata in vigore il 9 gennaio con la firma del presidente Enrique Peña Nieto e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
I circhi messicani che ancora sfruttano gli animali nei loro spettacoli avranno dunque 180 giorni per consegnali ad appositi santuari in Messico, Stati Uniti e Canada, nei quali potranno gradualmente ritrovare un po’ di serenità e cercare di riabbracciare per quanto possibile il loro lato selvatico. Le strutture che dovessero violare la nuova legge dovranno pagare una multa di 150mila euro.
Sono già molti in realtà i circhi che hanno rinunciato agli animali, la decisione di vietarli infatti, prima di diventare nazionale, era già stata adottata a livello locale da molte città. “Il divieto in Messico è una pietra miliare per la fine dell’abuso degli animali in nome dell’intrattenimento – ha dichiarato Jan Creamer, presidente dell’associazione Animal Defenders International. – Il mondo sta cambiando, è ora tempo che nazioni come il Regno Unito e gli Stati Uniti raggiungano le altre e facciano lo stesso”.
In Sudamerica e Centro America si trovano numerosi paesi che hanno adottato leggi simili dimostrando una sensibilità superiore al resto del mondo. Pioniere è stata la Bolivia nel 2009 (che ha vietato anche l’utilizzo di animali domestici), ne hanno seguito l’esempio Perù, Paraguay, Costa Rica, El Salvador e Colombia, ai quali si aggiunge ora il Messico e potrebbero accodarsi presto Brasile, Ecuador e Cile.
Si attende ora che anche l’Occidente, che spesso professa la propria superiorità morale, si adegui. La civiltà e la grandezza di una nazione si mostrano anche da come si trattano i più deboli, a qualsiasi specie appartengano.
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