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Il piano dell’Indonesia per riforestare due milioni di ettari di terreno all’anno
Il neopresidente indonesiano ha annunciato l’ambizioso progetto di piantare gli alberi necessari per riforestare annualmente due milioni di ettari di territorio.
Il nuovo governo indonesiano ha deciso di puntare forte sulla riforestazione. Durante la campagna elettorale il presidente Joko Widodo, insediatosi il 20 ottobre del 2014, si è impegnato a riforestare annualmente due milioni di ettari di terreno degradato. Il Paese dovrebbe quindi piantare circa quattro miliardi di alberi, più o meno venti alberi per ogni indonesiano.
L’Indonesia ha una superficie di circa 83 milioni di ettari, il 63 per cento del patrimonio forestale è stato abbattuto o versa in condizioni di degrado. Il governo deve ora individuare le aree migliori nelle quali iniziare la “ricostruzione” delle foreste. Un recente studio condotto da Sugeng Budiharta, ricercatore del Centro di Eccellenza per le decisioni ambientali presso l’Università del Queensland e l’Istituto indonesiano delle scienze, fornisce indicazioni utili per individuare le aree di rimboschimento più convenienti.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Environmental Research Letters, evidenzia l’importanza di concentrare il lavoro iniziale nelle province a est e a nord del Kalimantan, la parte indonesiana dell’isola del Borneo. Secondo lo studio piantare alberi nelle aree di foresta particolarmente degradate è molto più costoso che rimboschire aree che hanno subito un impatto minore.
Il rimboschimento è urgente in molte aree dell’Indonesia, specialmente dove il suolo è in uno stato ormai critico a causa delle forti piogge e dei pendii fragili vittime dell’erosione. Piantare alberi sembra essere l’unica soluzione per prevenire gravi problemi di carattere socio-ambientale nelle zone più vulnerabili. Oltre a restituire vitalità al terreno e a renderlo più sicuro gli alberi potrebbero rappresentare una risorsa per le popolazioni locali.
Il rimboschimento è inoltre l’unica possibilità per salvare l’incredibile biodiversità indonesiana, come gli ultimi leopardi di Giava, i gibboni di Giava e i lori lenti di Giava. La prima parte del piano, quella che prevede la piantumazione degli alberelli, è relativamente facile, la parte difficile è quella successiva nella quale bisogna mantenere in vita gli alberi dopo che sono stati piantati e permettere loro di crescere.
L’impresa in cui si è imbarcata l’Indonesia è complessa e costosa, è però una sfida che va vinta per recuperare quell’indissolubile legame tra il territorio e i suoi abitanti.
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