L’ultimo bilancio di sostenibilità di Gruppo CAP, Sorgente di connessioni, ricorda l’importanza di fare rete per rendere concreta la transizione ecologica.
Il polmone blu: rivedi la puntata di Presadiretta dedicata all’oceano
All’oceano dobbiamo un respiro su due. Ma nell’acqua c’è sempre meno ossigeno. Mentre aumenta la temperatura. Nella puntata di Presadiretta del 17 febbraio scopriamo cosa significa per il nostro Paese e per il resto del mondo.
Ultimo aggiornamento: 18 febbraio
Rivedi la puntata di Presadiretta, Il polmone blu
Circa cinquant’anni fa è stata scattata una delle fotografie che hanno fatto la storia: Earthrise. Il sorgere della Terra. L’alba vista dalla Luna. A scattare quella foto è stato William Anders, uno degli astronauti dell’Apollo 8, il giorno della vigilia di Natale del 1968. Quell’immagine ha suscitato emozioni diverse in ognuno di noi, ma senz’altro ci ha resi consapevoli di un fatto tanto semplice quanto affascinante: il nostro è un pianeta blu.
Il 70 per cento della Terra, infatti, è coperto d’acqua. Il 97 per cento è rappresentato dagli oceani. E proprio a loro è dedicata la puntata del 17 febbraio di Presadiretta, il programma televisivo condotto dal giornalista Riccardo Iacona, intitolata “Il polmone blu”. È andata in onda su Raitre alle 21:20.
Il mare è stato il nostro migliore alleato nella lotta ai cambiamenti climatici: ha assorbito il 30% dei gas serra e il 90% del calore immesso in atmosfera. Tra poco non ce la farà più! Cosa stiamo facendo per proteggerlo e salvarlo?
Lunedì IL POLMONE BLU 21.20 #Rai3 pic.twitter.com/4UPJaHyKqg— Presa Diretta (@Presa_Diretta) February 15, 2020
Gli oceani ci proteggono da sconvolgimenti climatici ben più gravi di quelli che già stiamo affrontando
La natura è perfetta e non è un caso, infatti, che il nostro pianeta sia blu. Gli oceani ci stanno salvando da condizioni di vita insostenibili. Dal 1955 hanno assorbito circa il 90 per cento del calore in eccesso nell’atmosfera. “Come se ogni abitante della Terra tenesse perennemente accesi cento forni a microonde”, ha puntualizzato la giovane attivista svedese Greta Thunberg.
A partire dagli anni Ottanta, inoltre, gli oceani hanno inglobato dal 20 al 30 per cento delle emissioni di anidride carbonica prodotte dall’uomo. Questo li sta rendendo sempre più acidi, cosa che mette in pericolo i coralli – protagonisti del fenomeno conosciuto come sbiancamento – e l’intera vita sottomarina.
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Negli oceani c’è sempre meno ossigeno
Mentre in mare aumenta l’anidride carbonica, parallelamente diminuisce l’ossigeno, i cui livelli si sono in media ridotti del 2 per cento tra il 1960 e il 2010. “Ma ci sono aree in cui sono scesi anche del 40 per cento, e ci sono le cosiddette zone morte che sono quadruplicate”, avverte a Presadiretta Bianca Silva, ricercatrice presso l’Embl, il prestigioso Laboratorio europeo di biologia molecolare. E pensare che un respiro su due lo dobbiamo all’oceano.
“Uno dei motivi per cui ci troviamo nei guai oggi è che stiamo utilizzando tanto carbonio in un tempo molto breve, quando ci sono voluti milioni di anni per accumularlo”, spiega Eric Karsenti, ideatore e direttore scientifico della missione Tara oceans. “L’equilibrio tra ossigeno e anidride carbonica in atmosfera viene così modificato”.
Karsenti aggiunge che il quadro è aggravato dalla diminuzione della quantità di plancton il quale, oltre a produrre ossigeno, sequestra CO2. “Il riscaldamento globale ha un impatto drammatico su questo complesso di organismi che si posiziona alla base della catena alimentare: senza plancton, non ci sono pesci”, conclude lo scienziato.
Pensiamo che l’Oceano sia troppo grande per poter essere modificato da noi, invece non solo lo abbiamo depredato e inquinato ma con i cambiamenti climatici lo stiamo cambiando per sempre.
Lunedì a #Presadiretta 21.20 #Rai3 @IaconaRiccardo @ale_macina pic.twitter.com/ce79XFnXIz— Presa Diretta (@Presa_Diretta) February 16, 2020
Almeno quaranta città italiane rischiano di rimanere sott’acqua, il viaggio di Presadiretta
Per mostrarci gli effetti dei cambiamenti climatici sull’oceano attraverso le immagini – con la stessa immediatezza di Earthrise –, gli inviati di Presadiretta ci accompagnano in un viaggio che parte dall’Italia per arrivare fino all’Artico. Nel nostro paese, un terzo delle coste è soggetto al fenomeno dell’erosione.
Secondo l’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), almeno quaranta città italiane verranno sommerse dall’acqua esattamente come accade a Venezia, dove le alte maree sono raddoppiate negli ultimi trent’anni. Napoli, Cagliari Palermo e Brindisi sono a rischio, così come la Versilia, le provincie di Grosseto, Taranto, La Spezia, la Pianura padano-veneta, la piana del Tevere, l’area pontina, la piana dei Fondi e la piana del Sele.
A causare l’innalzamento del livello dei mari sono l’aumento delle temperature – che causa un incremento di volume delle acque –, lo scioglimento dei ghiacci e dei ghiacciai. Entro il 2100 rischiamo un innalzamento di 65 centimetri rispetto al 2005.
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Come salvare gli oceani
Per capire quali sono i limiti delle aree marine protette, Presadiretta ci conduce alla scoperta del Santuario dei cetacei, che ospita balenottere, tursiopi e capodogli e si snoda in acque monegasche, francesi e italiane. Limiti, ma anche potenzialità. Le soluzioni per salvare i mari ci sono. A livello nazionale: promuovere la transizione energetica dalle fonti fossili alle rinnovabili. A livello personale: comprare abiti in tessuti naturali, che non rilascino pericolose microfibre ad ogni lavaggio, ed evitare l’utilizzo di plastica monouso. Perché, oltre che di anidride carbonica, il mare si sta riempiendo di rifiuti. Considerando che ci sta letteralmente salvando la vita, però, dovremmo soltanto riempirlo d’amore.
“Il polmone blu” è un racconto di Riccardo Iacona con Alessandro Macina e Fabrizio Lazzaretti. È andato in onda nella puntata di Presadiretta di lunedì 17 febbraio alle 21:20 su Raitre.
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