La medicina palliativa si prende cura dei pazienti che non possono più guarire. Deve essere rapida, efficace, in grado di migliorare la qualità di vita delle persone. L’Hospice Cascina Brandezzata di Milano la pratica con un approccio integrato tra medicina accademica e complementare.
Il primo convegno di medicina olistica LifeGate
LifeGate Clinica Olistica, il convegno si è articolato in due diversi momenti:L’eredità del femminile nella medicina olistica è stato il primo tema trattato
Dopo l’introduzione con saluto ai partecipanti di Marco Roveda, fondatore di LifeGate e del Prof. Dott. Pier Luigi Lattuada, direttore medico LifeGate Clinica Olistica, il convegno si è articolato in due diversi momenti: uno teorico, con due tavole rotonde e il confronto con il pubblico, in cui medici e terapisti della clinica hanno discusso dei principali temi legati al concetto di unità, e uno pratico-esperienziale con workshops, per dare la possibilità ai partecipanti di “testare” concretamente alcune discipline.
L’eredità del femminile nella medicina olistica è stato il primo tema trattato dalle dottoresse Stefania Piloni e Silvia Bertacca, ginecologhe, dalla dottoressa Caterina Tribbia esperta di medicina quantistica, da Marcella Danon psicologa, mentre il medico omeopata Chiara Conforto, in qualità di moderatrice, ha introdotto e condotto gli interventi.
Il principio femminile, la materia e l’energia
Un viaggio nella parte femminile del mondo, affrontando le tematiche più complesse proposte dalla medicina quantistica, fino ad arrivare ai problemi fisiologici della donna. Si è parlato di materia e energia, di fascinazione biologica, del significato reale e metaforico di utero e ovaio, della capacità della donna di sentire e rappresentare il legame tra terra e cielo, del valore del femminile nella storia e, ancora, del perché la natura abbia scelto di affidare proprio alla donna il dono della maternità. Ciò che è emerso rimanda profondamente al concetto unitario, all’importanza del femminile in relazione al maschile e viceversa: due mondi che si integrano insieme alla natura, alla terra e al cielo appunto, senza i quali non esisterebbe vita.
Medicina olistica, approcci diversi per il benessere
Il tema successivo, medicina olistica e tradizione medica, è stato affrontato dal dottor Carlo Moiraghi, medico esperto di medicina cinese, insieme al dottor Antonio Cundari, medico e kinesiologo, al dottor Paolo Campanella, medico omeopata, e al prof Gian Marco Pedrinazzi, medico specialista in Idroclimatologia Medica e Terapia Termale, moderati dal dott. Pier Luigi Lattuada.
Diversi sono stati gli approcci e altrettante le convergenze. Si è partiti da un piano esperienziale, più concreto, legato all’azione della terra sotto forma di torba (fanghi organici capaci di curare patologie reumatiche, cutanee e dermatologiche sull’uomo), per arrivare a un piano più filosofico in cui si è indagato sul significato del sintomo, quindi della malattia. “E’ la consapevolezza, il contatto con il sé, ciò che ci permette di vivere nel presente per accedere alla salute”!
Responsabilità è la parola chiave che racchiude la capacità di rispondere a ciò che è esterno (una malattia, per esempio), mantenendo sempre quel dialogo con l’interno di sé per capire e modificare quel qualcosa che crea il disturbo, la malattia.
Si tratta di riconoscere il sintomo come alleato, dargli ascolto per sconfiggere la malattia a partire dalla causa prima, e guarire definitivamente. A partitire da queste convinzioni, ogni medico ha dato il suo contributo secondo le proprie competenze per cogliere la “Coscienza dell’Unità”, anche intesa come integrazione fra le discipline.
La Kinesiologia, attraverso test muscolari, può individuare l’origine della malattia, che raramente si trova nella zona dolorante.
Oppure la tanto controversa omeopatia, paladina della forza vitale come meccanismo salvifico dell’organismo, si rivela un valido metodo per sconfiggere la malattia partendo dal sintomo e utilizzandolo.
La medicina cinese chiude gli interventi e lancia un monito al lavoro su se stessi perché “tu sei colui che incontri e tu sei l’altro”.
Perché al di là dello strumento usato, quello che più conta è l’atteggiamento interiore sia del medico che del paziente. “Vivere nel presente restando in contatto con il proprio Sé più intimo è il primo passo verso la salute”, questa a conclusione di una mattinata densa di spunti per riflettere.
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