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Il senso di una Bentley elettrica in Cina
Il progetto dell’elettro-mobilità del colosso tedesco Volkswagen illustrato a Pechino prevede il lancio locale di numerosi modelli, ma anche Toyota deve recuperare il tempo perduto in Cina, mentre Bmw proverà a proporre la sua gamma “i”. Volkswagen partirà già entro la fine dell’anno con la commercializzazione delle up! elettrica ed e-Golf che affiancheranno la Porsche
Il progetto dell’elettro-mobilità del colosso tedesco Volkswagen illustrato a Pechino prevede il lancio locale di numerosi modelli, ma anche Toyota deve recuperare il tempo perduto in Cina, mentre Bmw proverà a proporre la sua gamma “i”.
Volkswagen partirà già entro la fine dell’anno con la commercializzazione delle up! elettrica ed e-Golf che affiancheranno la Porsche Panamera S E-Hybrid già presente nei concessionari cinesi.
Il prossimo anno, il Gruppo introdurrà nel Paese della Grande Muraglia le ibride plug-in Audi A3 e-tron e VW Golf GTE e dal 2016 sarà la volta di altre due ibride plug-in sviluppate appositamente per il principale mercato al mondo, una Audi A6 e una “limousine” di taglia media targata Volkswagen.
Questi ultimi due modelli saranno certamente prodotti in loco attraverso le consolidate joint venture con First Auto Works e Shanghai Automotive.
La Cina dovrebbe accogliere, quando sarà realizzata di serie, la prima ibrida firmata Bentley, la cui Concept è stata appena esposta alla rassegna di Pechino. Il piano sarà possibile grazie alla piattaforma modulare MQB del Gruppo VW dalla quale usciranno auto compatte, grandi berline, elettriche ed ibride plug-in. Già ora, sono 70 le auto del Gruppo a soddisfare le norme cinesi sulle emissioni.
Il governo cinese sta tentando di predisporre piani a favore dell’acquisto di automobili elettriche ed elettriche plug-in nel tentativo di ridurre l’air-pocalypse, l’apocalittica nube di smog che soffoca molte città cinesi. Anche se al momento le vendite di auto a trazioni alternative, stranamente, languono, probabilmente i colossi automobilistici hanno subodorato una perentoria inversione di rotta, con la possibile esplosione di un mercato milionario e, stavolta, ecologico.
In ritardo rispetto alle dirette concorrenti Volkswagen e General Motors, Toyota conta ora di lanciare un’autentica offensiva in Cina dove occupa attualmente la sesta posizione come quote di mercato. L’obiettivo dichiarato è incrementare i volumi di vendita locali dalle 917 mila unità dello scorso anno a circa 2 milioni di esemplari entro il 2025. Per soddisfare l’ambizioso target, il Gruppo giapponese si concentrerà sulla maggiore diffusione delle motorizzazioni ibride e sull’aumento della capacità produttiva. Fermo restando che, come da dicktat del Presidente Akio Toyoda, la Casa dovrà rimanere sempre focalizzata sulla qualità. Toyota è attiva in Cina in joint venture con First Auto Works e con Guangzhou Automobile Group e ha annunciato che dal prossimo anno si concentrerà soprattutto sull’arricchimento dell’offerta ibrida lanciando le versioni ad alimentazione alternativa delle berline Corolla e Levin. Le new entry andranno ad affiancare una gamma ibrida che conta già su Prius e Camry, entrambe prodotte localmente. Pur senza precisare la tempistica, il Gruppo ha ribadito l’obiettivo di incrementare le vendite in Cina a 2 milioni di unità per cercare di ridurre il gap che lo separa dai Gruppi leader Volkswagen e General Motors. Entro fine 2017 lancerà nel Paese 15 nuovi modelli.
Bmw ha già pronta la i3 e la i8, e ha appena svelato la la Concept X5 eDrive, un’anticipazione molto vicina alla realtà di serie di quella che sarà la futura versione ibrida plug-in della X5 equipaggiata con un motore 4 cilindri benzina TwinPower Turbo di 2 litri da 245 CV abbinato ad uno elettrico da 95 CV alimentato da batterie agli ioni di litio ricaricabili anche dalla rete domestica.
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