Roberta Redaelli, nel suo saggio Italy & Moda, raccoglie le voci del tessile. E invita il consumatore a fare scelte che lo spingano alla sostenibilità.
Orange fiber, quando il vestito, sano e sostenibile, è fatto di arance
Cosa hanno in comune i campi di agrumi lasciati a marcire, il settore della moda e lo sviluppo sostenibile, economico e sociale? Moltissimo secondo Adriana Santocito ed Enrica Arena che, con il loro impegno, hanno creato e brevettato Orange fiber, il primo tessuto sostenibile partendo dalle arance. Entrambe catanesi, entrambe trasferitesi a Milano per studiare
Cosa hanno in comune i campi di agrumi lasciati a marcire, il settore della moda e lo sviluppo sostenibile, economico e sociale? Moltissimo secondo Adriana Santocito ed Enrica Arena che, con il loro impegno, hanno creato e brevettato Orange fiber, il primo tessuto sostenibile partendo dalle arance.
Entrambe catanesi, entrambe trasferitesi a Milano per studiare (fashion designer Adriana, esperta in Cooperazione internazionale per lo sviluppo Enrica), entrambe fortemente interessate alla sostenibilità ambientale, hanno intravisto in questo progetto la possibilità di risollevare il settore agrumicolo della loro terra, ridare dignità ai lavoratori, creare un circolo virtuoso di sviluppo economico e sociale, porre un nuovo tassello nel settore della moda etica, da qualche anno in forte espansione.
Il primo tessuto ottenuto dalle arance
L’iniziativa è ambiziosa: estrarre cellulosa dagli scarti degli agrumi per produrre una fibra tessile che ci allontani dalla dipendenza dal petrolio per ciò che concerne le fibre sintetiche. Parole d’ordine sono tecnologia, design, ricerca, sostenibilità.
Grazie a un finanziamento congiunto della Provincia autonoma di Trento e del Fondo europeo di sviluppo regionale attraverso il bando ‘Seed Money’, gli studi della Santocito sui tessuti inediti stanno per dare vita a un prototipo, una fibra che oltre ad essere ecologica è anche sana perché rilascia le vitamine C, A ed E degli agrumi sulla pelle di chi indossa i capi. Per seguire il progetto, le due donne si sono trasferite a Rovereto.
Un’iniziativa riconosciuta ovunque
Il progetto sta avendo moltissimi riconoscimenti, italiani e internazionali. Si posiziona tra i finalisti del round mondiale della Creative Business Cup Competition e tra le 14 idee italiane innovative selezionate per essere proposte a Wall Street durante Usa Camp organizzato da Italia Camp.
L’iniziativa ha inoltre guadagnato il riconoscimento “Il Talento delle Idee” nell’ambito del premio Gaetano Marzotto, la Menzione Speciale Working Capital-Telecom Italia nell’acceleratore di Catania. E’ poi tra le cinque idee sostenibili protagoniste ad Alimenta2Talent per Parco Tecnologico Padano, fra le dieci di Changemakers for Expo 2015, ha vinto il Biotechnology Award del Parco Tecnologico Padano e partecipa al MedKed Grow in Style della Provincia di Milano.
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