Cambiamenti climatici e impatto sull’habitat impongono di ripensare la vita in montagna. E il turismo, che resta un grande volano economico.
Il “Bosco di Gioia”, gioirà davvero?
Il grattacielo Pirelli si alza, si sposta e va a sedersi, con tutti i suoi quintali e tonnellate, sugli ultimi alberelli del quartiere Gioia. Idealmente, sta per succedere questo, a Milano.
C’è un’area di 10.000 mq tra via Melchiorre Gioia,
Algarotti, Galvani e Restelli a Milano. Ci sono 200 piante, tra cui
alberi di almeno 50 anni. E’ l’ultima area verde di tutto il
quartiere.
Il terreno è quello del’ex vivaio Fumagalli, lasciato in
eredità nel 1964 da una nobildonna milanese all’Ospedale
Maggiore di Milano. Lo aveva destinato a “lenire le sofferenze
dell’umanità”, a scopi umanitari, con divieto di affitto,
vendita, costruzione.
L’Ospedale Maggiore lo ha venduto nel 1983 a un’impresa di
costruzioni.
Stando agli attuali piani edilizi questo terreno sarà
sommerso dai milioni di metri cubi di cemento della nuova sede
della Regione Lombardia e altri edifici del Comune.
Altro cemento, traffico e inquinamento in una zona già
asfissiata da ingorghi giornalieri e altissime concentrazioni di
smog? Forse no.
A partire dal 7 aprile, il comitato di cittadini “Giardino in
gioia” ha posto un presidio, 24 ore su 24 in via Galvani 34, per
quest’ultimo boschetto del quartiere. Hanno fatto scioperi della
fame, invitato scolaresche, giocolieri e artisti di strada, serate
in locali, e, con una petizione, in due settimane hanno raccolto
10.000 firme. Si sono spesi per questo bosco Elio e le Storie Tese,
Gianni Cinelli, Fabio Treves che ci ha scritto: “Sono contento per
la bella cifra di firmatari… Alla faccia di chi vuole sempre
darci dentro con il cemento…”. Milena Gabanelli: “Nessuno deve
costruire nel parco donato… Secondo gli avvocati, il vincolo
posto dalla defunta filantropa è decaduto da anni e nessuno
è più obbligato a rispettarlo. Forse questo è
vero dal punto di vista giuridico, ma non da quello etico”.
Ora, le ultime notizie sembrano buone!
E’ stata presentata in Consiglio comunale a Milano (da
consiglieri di maggioranza e d’opposizione insieme) una mozione che
impegnerà, se approvata, “l’Assessore allo Sviluppo del
Territorio a sottoporre a revisione l’accordo di programma con la
Regione e ad attivare le procedure previste dal Piano Paesistico
Regionale per l’indizione di una conferenza pubblica in merito alla
soluzione progettuale attualmente prevista e per la Valutazione di
Impatto Paesistico”.
Insomma, a fare marcia indietro. E sembra che gli stessi
dirigenti del Settore Urbanistica abbiano fatto presente la
possibilità di una rivisitazione del progetto relativo
all’area denominata “Bosco di Gioia”! Quel boschetto avrà
forse un motivo vero per gioire?
Le ultime notizie:
7 aprile 2005.
A Milano, il “Giardino in Gioia”…
digiuna!24 aprile 2005.
Per salvare quest’ultimo boschetto verde si mobilitano le
scuole!24 maggio 2005.
Presentata in Consiglio Comunale una mozione che chiede la salvezza
del Bosco di Gioia26 maggio: Performance ‘Do not cross’ di Moreno
Gentili – ore 18.30 al Bosco
di Gioia, via Galvani 34, Milano.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
“Quando scaliamo ci sentiamo libere da tutto”. Le cholitas escaladoras, un gruppo di donne indigene boliviane, rompono gli stereotipi legati all’alpinismo e alla società.
La città governata dalla sindaca Anne Hidalgo sta per approvare un nuovo Piano climatico che prevede oltre 300 ettari di nuove aree verdi.
Tre organizzazioni ambientaliste incassano una storica vittoria contro il governo del Sudafrica: l’espansione del carbone va fermata.
Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
Per motivi politici, il governo della Norvegia rinvia l’assegnazione delle licenze per le estrazioni minerarie nei fondali marini.
Un studio ha anticipato di nuovo le previsioni sullo scioglimento pressochè totale del ghiaccio nel mare più settentrionale della pianeta.
Dove sposteremo gli italiani quando saranno loro i migranti climatici? Da questa domanda nasce il libro “Migrare in casa” di Virginia Della Sala.
La capitale dell’Arabia Saudita, Riad, ospita la sedicesima Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla desertificazione, la Cop16.