William Burroughs, il gatto in noi

Chi conosce William Burroughs come scrittore di saghe, sarà positivamente attratto da questo libriccino sui gatti, intesi come “compagni psichici”.

Come ci tiene a sottolineare l’autore,” questo libro sul gatto è un’allegoria, in cui lo scrittore vede passare in rassegna la sua vita passata in forma di sciarada gattesca.Non che i gatti siano marionette. Tutt’altro. Sono esseri che vivono e respirano, ed è una cosa triste quando si stabilisce un contatto con qualsiasi altro essere: perchè vedi le limitazioni, il dolore e la paura, la morte finale. Il contatto significa questo. E di questo mi accorgo quando tocco un gatto e mi ritrovo con le lacrime che mi scorrono sul viso.”

Chi conosce William Burroughs come scrittore di saghe, sarà positivamente attratto da questo libriccino sui gatti, intesi come “compagni psichici”.

Si legge tutto d’un fiato e ci emoziona leggere frasi come “circonda questa creaturina fiduciosa anche un’aura fatale e triste. Nei secoli è stata abbandonata molte volte, lasciata morire in freddi vicoli urbani, in torridi terrains vagues assolati, tra cocci di terraglie, ortiche, muri crollati. Tante volte ha gridato aiuto invano.”

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