Nel piccolo paradiso del Parco del delta del Po e Riserva di biosfera Unesco, l’isola di Albarella, sbarca l’arte che parla delle emergenze ambientali.
Da Montepiatto e Piazzaga partendo da torno
Da Torno a Torno passando per Montepiatto e Piazzaga un itinerario circolare di 5 km poco conosciuto ma interessante
Montepiatto e Piazzaga sono due località vicine, a 600 metri
d’altitudine sul livello del mare. Entrambe si trovano sopra al
comune di Torno un paese sul lago di Como a soli 6 km dalla
città.
L’itinerario è circolare, parte da Torno e si sviluppa lungo
un percorso di 5 km.
Il primo tratto di strada è in salita: si segue un sentiero
di gradini di pietra che attraversa un bosco di faggi e di
castagni, dal quale è possibile ammirare il lago dall’alto
della montagna.
In 30 minuti si arriva a Montepiatto. Attraversando i gruppetti di
baite, si prosegue seguendo le indicazioni con la direzione
Piazzaga.
Montepiatto è costituito da un piccolo agglomerato di case,
abitate per lo più durante il periodo estivo. Può
essere interessante percorrere una breve deviazione per visitare la
chiesa e la “pietra pendula”. Per arrivarci basta seguire le
segnalazioni sulla strada principale.
La “pietra pendula” è una rara e particolare combinazione di
massi granitici: in bilico uno sopra l’altro ricordano un fungo
gigante.
Proseguendo in direzione di Piazzaga si attraversa la Val Travaina,
percorrendo un sentiero in terra battuta, largo e ombroso che
costeggia un corso d’acqua.
Lungo questo tratto di strada, il rumore delle piccole cascate
d’acqua e del vento, crea una particolare atmosfera di benessere e
di pace.
Dopo 15 minuti di cammino attraverso la valle si arriva in
località Repian. Da qui si prosegue scendendo fino ad
arrivare a Piazzaga.
Qui si può sostare per il pranzo al crotto “Mastaglio Ivo e
Virginia”, o con colazione al sacco, all’interno del parco di
Piazzaga attrezzato con tavoli e panche.
Terminata la sosta, l’itinerario prosegue scendendo da Piazzaga
verso Torno. Lungo la mulattiera, dopo 20 minuti di cammino si
raggiunge la cappella della Madonna, dove il sentiero si
divide.
Prendendo la deviazione sulla destra, in 10 minuti, si raggiungono
i “massi avellici”: enormi macigni scavati sulla
sommità, dove nel periodo paleolitico venivano deposti i
defunti.
E’ anche possibile salire in cima ai massi tramite apposite
scalette di legno.
Tornando alla cappella della Madonna e proseguendo sul sentiero
principale si giunge all’antica porta d’ingresso, di quella che un
tempo fu la potente Torno.
Sulla porta si possono notare dei buchi colmi di piccoli sassolini.
E’ usanza raccogliere un sassolino e buttarlo nel buco: così
si paga il pedaggio e si può proseguire il cammino, che dopo
circa 10 minuti si concluderà a Torno.
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