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Il rancore: killer della sessualità
L’attrazione sessuale scema con il tempo? Non
Uno dei killer più pericolosi è il rancore: si nota
spesso dopo un tradimento. Magari l’avventura “extra” è
finita già da un bel po’, ed entrambi i partner sono
convinti che non abbia lasciato tracce. Però, chissà
perché, piano piano il desiderio si è spento.
Capita frequentemente in consultazione che le coppie, invitate a
riandare con la mente ai primi periodi di stanchezza sessuale,
scoprano quasi con stupore che si tratta proprio della fase
susseguente al tradimento.
Non è la ferita in sé (pur dolorosissima) a
danneggiare l’intimità
(prova ne sia che altre coppie, che riescono a rielaborare
veramente l’accaduto, e a farne occasione di crescita, non hanno
questi problemi), ma gli strascichi di sentimenti non
elaborati, di un perdono non completo, di ricordi non
del tutto digeriti. Il rancore si acquatta, e opera un sabotaggio
spesso inconsapevole, ma continuo. Perché dovremmo aprirci,
dare piacere, calore, intimità a chi ci ha ferito?
Discorso simile per tutti i grandi e piccoli rancori che tanto
spesso si accumulano nella vita di una coppia.
Qualcosa ci ferisce, ma riteniamo che non valga la pena di
litigare, stringiamo le labbra e tentiamo di dimenticare e poi non
ricolleghiamo quel piccolo irrigidimento al fatto che, a letto,
siano molto meno disponibili. Non ce ne rendiamo conto anche
perché, abituati come siamo a considerare il sesso come
performance, quando qualcosa non va pensiamo subito di non
“funzionare” (coma se fossimo macchine difettose), invece di
riflettere che funzioniamo benissimo: riflettendo
nell’intimità tutto quello che abbiamo provato a livello
emotivo nella relazione.
Molto spesso, noi abbiamo paura di ammettere che proviamo rancore,
che non sappiamo perdonare qualche sguardo o qualche atteggiamento
del nostro partner, e ricacciamo le nostre sensazioni giù
per le profondità della psiche. Ma, il rancore non
riconosciuto è anche più pericoloso di quello palese!
E allora la soluzione è esercitarsi a
perdonare, ma davvero: e questo significa anche
darsi tempo
quando la cosa non ci riesce immediatamente. Possiamo anche
chiedere aiuto: al partner, alla nostra parte più saggia, e
sicuramente anche a Dio, se crediamo. Lasciare il campo dal rancore
può non essere una cosa immediata, ma quando ci riusciamo,
la relazione torna
libera di essere completa. Anche nel sesso.
Emma Chiaia
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