Formata dal Fiume Adige nel suo corso superiore, schiacciata tra il muro delle Alpi Venoste a e i massicci del Cevedale e dell’ Ortles, ecco la Val Venosta.
Il sentiero delle farfalle (Pr)
Il sentiero tematico, breve e facile ha uno scopo fortemente educativo: far conoscere il mondo delle farfalle per parlare dell’importanza della biodiversità
Per raggiungere la partenza di questo sentiero, si parte dalla
località di Oppiano che si raggiunge dal centro dell’abitato
di Gaiano situato lungo la SS62.
Si parcheggia l’auto nell’area di sosta e si prende la scala a
fianco della bacheca del Parco.
Il sentiero tematico, breve (la durata è di un’ora) e
facile, ha uno scopo fortemente educativo: far conoscere il mondo
delle farfalle per parlare dell’importanza della
biodiversità e delle attività che tutti possono fare
per conservare la natura.
La ricca cartellonistica distribuita lungo il percorso permette di
riconoscere diverse specie, individuare gli ambienti di presenza,
le particolarità adattative e i comportamenti, scoprendo
inoltre la stretta relazione con il mondo delle piante.
Alla base della scalinata di accesso si prende verso destra.
A margine del canale è situata la prima stazione sugli
abitanti del bosco umido; si superano quindi i due ponticelli sul
Naviglio, si tiene ancora la destra e ci si inoltra nel mezzo di un
grande prato. Dopo altre stazioni, si incontra la collina delle
aromatiche che diffondono essenze molto attrattive.
E’ la volta della stazione di aristolochia, pianta nutrice del
bruco della rara zerinzia, una splendida farfalla gialla venata di
nero.
Attraversata la carrareccia, si penetra per un breve tratto nella
macchia di olivello, quindi si ritorna proseguendo l’anello in
direzione del campo catalogo circolare.
Ogni settore ospita piante nutrici specifiche a sostegno delle
diverse farfalle. Grazie alla collaborazione di studenti e
volontari del posto, viene svolta una intensa attività di
manutenzione con innaffiature estive e diserbo manuale.
Nell’adiacente aula all’aperto si può sostare per effettuare
esercitazioni didattiche, poi si rientra dando un’ultima occhiata
al giardino roccioso.
I percorsi possonosubire alcune modifiche a causa dei cambiamenti
del paesaggio del fiume. Il Taro, in periodo autunno-invernale ha
portate notevoli e può inondare alcune aree più
vicine all’alveo. Tale situazione se è accompagnata da
fenomeni di erosione delle rive fa scattare l’arretramento del
tracciato del percorso per consentire di mantenere sempre un
margine di sicurezza adeguato.
Per ulteriori informazioni:
Parco del Taro
Colecchio (Pr)
Tel: 0521 802688
www.parcotaro.it
[email protected]
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