Ilaria Salis è stata liberata dopo l’elezione al Parlamento europeo

L’insegnante italiana ai domiciliari a Budapest, accusata del pestaggio di alcuni neonazisti, ha già ottenuto la scarcerazione.

  • Ilaria Salis è stata eletta al Parlamento europeo dopo aver ricevuto circa 160mila preferenze.
  • Avrà diritto all’immunità parlamentare, che consiste nel diritto al movimento.
  • Nella mattina del 14 giugno la polizia le ha tolto il braccialetto elettronico.

Aggiornato il 14 giugno alle 13.20

Ilaria Salis è libera. Questa mattina la polizia si è recata nell’abitazione dove la neo-europarlamentare italiana stava scontando i domiciliari, e le ha tolto il braccialetto elettronico con la quale veniva controllata a distanza. Il tribunale ungherese, secondo quanto trapela, ha accettato la richiesta di scarcerazione che era stata presentata dall’avvocato ungherese di Salis, Gyorgy Magyar, dopo l’avvenuta elezione.

Ilaria Salis ora può uscire di casa, e potrà anche tornare in Italia: il tribunale ungherese infatti ha riconosciuto l’immunità di viaggio che viene garantita in tutti i Paesi dell’Unione europea ai membri del parlamento europeo prima della convocazione della prima seduta a Strasburgo. L’europarlamentare Ilaria Salis ora può tornare in Italia e potrà svolgere la sua nuova funzione a cui l’hanno indicata centinaia di migliaia di elettori. La aspettiamo”. Quanto all’ipotesi che l’Ungheria chieda la revoca dell’immunità, ciò può avvenire eventualmente solo in un secondo momento: è necessaria infatti la richiesta di un governo membro proprio all’europarlamento perché si avvii un’istruttoria e si arrivi poi a un voto.

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Con 127.137 preferenze personali al nordovest e altre 51.065 nelle isole, le due circoscrizioni in cui era candidata, Ilaria Salis ha trascinato Alleanza Verdi Sinistra, il partito con cui era candidata alle elezioni europee, e conquistato un seggio per il nuovo Europarlamento. L’insegnante 39enne, dichiaratamente antifascista, praticamente non ha potuto condurre una normale campagna elettorale, perché costretta prima in carcere e poi agli arresti domiciliari in Ungheria, dove è accusata di aggressione ai danni di alcuni simpatizzanti neonazisti in occasione di una manifestazione di estrema destra a Budapest. Adesso la domanda è: vista la sua elezione, come si evolverà la sua vicenda giudiziaria?

Ilaria Salis torna in libertà? E se sì, quando? 

L’elezione al Parlamento europeo, sulla carta, garantisce a Salis (così come a tutti gli europarlamentari), secondo il Protocollo sui privilegi e sull’immunità dell’Unione europea, non tanto l’immunità, quanto la libertà di movimento:

“Nessuna restrizione di ordine amministrativo o di altro genere è apportata alla libertà di movimento dei membri del Parlamento europeo che si recano al luogo di riunione del Parlamento europeo o ne ritornano”.

A oggi però la neo-eurodeputata è ancora ai domiciliari, e lo resterà forse fino alla proclamazione, che potrebbe arrivare al più tardi il 16 luglio, data in cui è prevista la prima convocazione del nuovo Parlamento europeo: quel giorno, non ci saranno – sempre sulla carta – più ostacoli alla libertà di movimento di Ilaria Salis. La speranza, sua e del gruppo Avs con la quale è stata eletta, è che però ciò possa avvenire anche prima: basterebbe che l’Italia attraverso il ministero degli Esteri o il ministero dell’Interno faccia una comunicazione ufficiale al governo ungherese, dopo che la Cassazione avrà ufficializzato (nei prossimi giorni, forse nelle prossime ore) che Salis sia risultata eletta, e anticipando così la proclamazione.

Ma il gruppo della Salis va oltre, segnalando che in realtà il governo italiano avrebbe potuto chiedere la scarcerazione provvisoria di Ilaria Salis già da tempo: “secondo la legislazione nazionale ungherese, l’immunità scatta già con la candidatura” sottolineano, e quindi il ministero degli Esteri avrebbe potuto far leva su questo già da qualche mese.

Le altre possibili complicazioni 

Sulla carta, dunque, Ilaria Salis sarà libera al più tardi il 16 luglio. Le accuse mosse dall’Ungheria a suo carico però non cadranno, ma nella migliore delle ipotesi il processo già avviato con l’udienza di uno degli uomini aggrediti nel corso della manifestazione neo-nazista a Budapest (l’uomo non ha riconosciuto Ilaria Salis, ndr) sarà congelato per tutta la durata del mandato europeo.

Il tribunale ungherese però potrebbe anche decidere di andare allo scontro e chiedere al Parlamento europeo di avviare la procedura per la revoca dell’immunità: una soluzione difficile, perché la revoca potrebbe scattare solamente nel caso in cui venisse riconosciuta la flagranza di reato, ovvero se la donna ripresa nel famoso video del pestaggio, agli atti del processo, venisse riconosciuta proprio come Ilaria Salis. Al momento però l’unica vittima già ascoltata in aula non ha riconosciuto l’italiana come la persona che l’ha aggredito. E soprattutto, fanno notare da Avs, “comunque Ilaria Salis non è stata arrestata in flagranza di reato, ma 24 ore dopo i fatti”.

Intanto, la neo eurodeputata, in un post dalla sua casa di Budapest, dopo l’elezione ha rivolto il suo primo pensiero “a tutte le persone detenute in Italia e all’estero e ai loro diritti. A chiunque combatte per la libertà e l’uguaglianza e si trova a subire ingiustizie. Abbiamo dimostrato che la solidarietà non è uno slogan vuoto, ma qualcosa di concreto e tangibile. Una potenza che, se ci crediamo e se vogliamo, può davvero migliorare il mondo”.

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