“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di trasformare un rifiuto in qualcosa di meraviglioso”. L’intervista a Matteo Longo, direttore generale di Bioforcetech.
Nei supermercati di Torino si sperimentano gli imballaggi riutilizzabili
Torino sceglie di puntare su imballaggi riutilizzabili nei supermercati e sul cibo per raggiungere la neutralità climatica.
- La piattaforma Mercato circolare, insieme ad altri soggetti, avvia la sperimentazione di un progetto dedicato agli imballaggi riutilizzabili in tre punti vendita Crai della città di Torino.
- I clienti potranno portare i propri contenitori da casa oppure utilizzare quelli proposti dal punto vendita.
Ogni anno in Europa si producono 2 miliardi di imballaggi alimentari monouso e 16 miliardi di tazze monouso. Si tratta di beni utilizzati mediamente per 60 minuti. Dopodiché, tutto diventa rifiuto. E ci vogliono cento anni per smaltirli. Anche se il nuovo regolamento sugli imballaggi proposto dalla Commissione europea è stato “annacquato” dal voto del Parlamento a novembre 2023, l’intento dell’Europa rimane quello di ridurre la produzione di rifiuti, promuovendo l’economia circolare attraverso sistemi come il deposito con cauzione e “bring your own”, cioè la possibilità di portare i propri contenitori da casa.
Ed è proprio in questo solco che si inserisce il progetto sperimentale “Reusable packaging revolution”, presentato da Mercato circolare, insieme all’università di Torino e alla Aarhus university, in collaborazione con i produttori di imballaggi riutilizzabili Around e la catena di supermercati Crai. L’obiettivo dichiarato del progetto (che ricade sotto il bando Eit Food – Poc 2023-2025) è quello di ridurre l’utilizzo della plastica monouso degli imballaggi attraverso azioni che intervengono sulla Gdo (Grande distribuzione organizzata) e su diversi segmenti della cittadinanza, promuovendo un cambio di prassi e di comportamenti verso uno stile di vendita, di governance e di vita più sostenibile.
La sperimentazione nei supermercati Crai
Insieme a Crai, sono stati individuati tre punti vendita di Torino, in cui saranno testate, fino alla fine di giugno, due diverse strategie di riduzione degli imballaggi: l’utilizzo di contenitori riutilizzabili marchiati Around e quello di contenitori portati da casa. Per esempio, al Crai di corso Moncalieri 267C è possibile acquistare i prodotti del banco gastronomia e del banco macelleria facendosi servire nei contenitori riutilizzabili proposti dalla società Around, al posto dei contenitori monouso. Dopo essersi registrati gratuitamente sull’app Aroundrs, il cliente potrà richiedere, senza alcun costo aggiuntivo, il prodotto da asporto in un contenitore Around, riutilizzabile fino a 200 volte. Dopo avere consumato il pasto senza produrre rifiuti da imballaggio, il contenitore andrà restituito entro 7 giorni nel punto vendita, dove sarà sanificato e rimesso in circolo.
Da inizio maggio, invece, in alcuni punti vendita Crai e in alcuni banchi gastronomia del mercato del quartiere Crocetta di Torino, partirà una seconda sperimentazione che coinvolgerà un gruppo “pilota” di 50 persone nell’utilizzo di contenitori portati da casa. Nel corso del mese di aprile, infatti, sono stati selezionati 50 profili di persone interessate alla prevenzione dei rifiuti e alla messa in pratica di comportamenti virtuosi, e disponibili a fornire informazioni sulle buone pratiche di riduzione attivate. Dopo una fase di formazione iniziale, le persone selezionate si recheranno nei punti vendita coinvolti dalla sperimentazione utilizzando per l’acquisto dei prodotti da banco i propri contenitori riutilizzabili portati da casa e opportunamente sanificati.
Attraverso l’utilizzo di un apposito QRcode e dell’app Aroundrs, sia gli acquisti fatti con i contenitori portati da casa, sia quelli fatti nei contenitori Around, saranno monitorati e tracciati.
Torino sceglie imballaggi riutilizzabili e cibo per raggiungere la neutralità climatica
“Questa sperimentazione è una delle prime in Italia, una bella opportunità per Torino”, racconta Nadia Lambiase, amministratrice delegata e fondatrice di Mercato circolare. “La speranza è che insieme alle altre in atto, come quella di Spesa Sballata in provincia di Varese a cui ci siamo ispirati, possa contribuire a rendere queste esperienze delle prassi consolidate a livello nazionale. La sfida è riuscire a cambiare le abitudini: per riuscirci servirà tempo e la partecipazione di tutti gli attori coinvolti”.
Il progetto ha ricevuto l’appoggio del comune di Torino. L’amministrazione locale ha infatti promosso la stesura di un Piano di azione locale, all’interno del quale il comune si è impegnato ad approfondire il tema dei contenitori riutilizzabili. “Torino è fortemente impegnata nel costruire una politica che coniughi il diritto al cibo con il tema della sostenibilità ambientale, anche nella prospettiva del raggiungimento della neutralità climatica nel 2030”, sottolinea l’assessora alla Transizione ecologica della Città di Torino Chiara Foglietta.
Lo scorso ottobre, venti imprese e associazioni hanno sottoscritto il primo Local green deal con l’obiettivo di promuovere la creazione di un sistema alimentare sostenibile e circolare in città. I soggetti firmatari operano nella filiera del cibo (produzione, distribuzione, trasformazione e ristorazione) e l’accordo raccoglie una serie di azioni per promuovere una produzione sostenibile, incentivare una distribuzione a basso impatto ed espandere la filiera corta, educare a un’alimentazione sana, prevenire e ridurre gli sprechi alimentari e il packaging dei prodotti. Il Local green deal, e in esso il progetto Reusable packaging revolution, concorrono al Climate city contract, il documento che guiderà Torino verso la neutralità climatica nel 2030. Nel suo percorso verso la sostenibilità, Torino sceglie il cibo come uno degli elementi portanti tra le soluzioni sulle quali concentrare i propri sforzi.
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