La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
Cos’è l’impact investing e cosa può fare di buono per la società
Spesso, a un primo sguardo, la finanza può sembrare un mondo lontano dalla vita di tutti i giorni e comprensibile solo agli addetti ai lavori. Ma esiste anche una finanza che si pone come obiettivo primario quello di influenzare in positivo le dinamiche della società, facendo la sua parte per rendere il pianeta un po’
Spesso, a un primo sguardo, la finanza può sembrare un mondo lontano dalla vita di tutti i giorni e comprensibile solo agli addetti ai lavori. Ma esiste anche una finanza che si pone come obiettivo primario quello di influenzare in positivo le dinamiche della società, facendo la sua parte per rendere il pianeta un po’ più equo. È il mondo dell’impact investing.
I quattro pilastri dell’impact investing
Partiamo dalle definizioni: l’impact investing (letteralmente, investimenti a impatto) è una politica di investimenti con cui aziende, organizzazioni e fondi intendono generare sia un ritorno economico sia un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. È quindi una cosa ben diversa dalla filantropia: con l’impact investing non si fa una donazione a fondo perduto, ma ci si propone di guadagnare in futuro, con tassi che possono essere superiori o inferiori a quelli di mercato.
Per circoscrivere gli investimenti a impatto, sono quindi stati individuati quattro pilastri. Il primo è, appunto, il ritorno finanziario: in un orizzonte temporale di medio periodo, gli investitori puntano a un graduale incremento del valore del capitale che hanno stanziato. Il secondo è l’intenzionalità: l’impatto ambientale e sociale non arriva per caso, ma è uno dei criteri fondamentali per cui si sceglie un soggetto e non altri. Gli altri due pilastri sono i temi d’impatto e la misurazione d’impatto: si identificano di volta in volta le aree della società sulle quali si vuole intervenire e si trova un modo chiaro e trasparente per quantificare i risultati.
Investire in ambiente, educazione, salute e non solo
Nel concreto, quali sono i beneficiari degli investimenti a impatto? Innanzitutto, tutto ciò che ruota attorno al macro-tema dell’ambiente e dell’energia: progetti per l’uso sostenibile delle risorse naturali, l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti pulite, l’economia circolare, la costruzione di edifici a basso impatto ambientale. Passando alla sostenibilità sociale, gli investimenti a impatto sostengono chi si impegna per l’educazione, l’inserimento lavorativo e le pari opportunità, il diritto al cibo, l’assistenza sanitaria. Ma all’impact investing guardano con attenzione anche tutti quegli imprenditori e quelle startup impegnati a sviluppare nuove soluzioni tecnologiche per risolvere un problema piccolo o grande nel pianeta: pensiamo ad esempio alla formazione a distanza, ai sistemi di monitoraggio smart per ridurre gli sprechi di energia, ai metodi innovativi per il riciclo dei rifiuti.
Quanto vale l’impact investing nel mondo
Il mondo degli investimenti sostenibili e responsabili ha preso forma in tempi recenti e, in ordine di tempo, l’impact investing è l’ultimo arrivato. Non stupisce quindi che – secondo l’ultimo studio di Eurosif, che lo pone a confronto con le altre sei strategie per gli investimenti responsabili – nel 2013 a livello di volumi fosse ancora all’ultimo posto in Europa, con un valore stimato di 20 miliardi di euro. Briciole, rispetto (ad esempio) ai 6.853 miliardi investiti con il criterio delle esclusioni, vale a dire “tagliando fuori” settori ritenuti come il tabacco, le armi, la pornografia. Ma si possono anche guardare le cose da un’altra prospettiva, focalizzandosi non sui valori assoluti ma sulla crescita. Così, si scopre che l’impact investing ha fatto passi da gigante: solo due anni prima non raggiungeva nemmeno i 9 miliardi di euro.
Quanto guadagna chi investe nell’ambiente e nel sociale
Ma non si può dimenticare che il primo obiettivo di un investitore (individuo o fondo che sia) è quello di intascare un ritorno economico. Secondo l’analisi condotta dal Network globale dell’impact investing, il 59 per cento degli investitori “a impatto” dichiara di aver ottenuto ritorni competitivi rispetto ai tassi di mercato. E nella stragrande maggioranza dei casi le performance sono nettamente migliori rispetto alle aspettative, sia in termini puramente finanziari sia in termini di impatto. Si può dire insomma che ambiente, sostenibilità e sociale, in fin dei conti, “paghino”? Contrariamente ai pregiudizi, sembra proprio di sì.
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