Imprenditori bio, come curano l’ambiente anche in casa

Qual è l’idea di comfort domestico di chi ha fatto dell’agricoltura biologica il perno del proprio lavoro e della sostenibilità ambientale un valore essenziale della propria vita?

Esistono scelte professionali che inevitabilmente sconfinano in un complessivo atteggiamento esistenziale e mentale da parte di chi le compie, coinvolgendo ogni aspetto della sua quotidianità e del suo modus vivendi, ivi compresa la creazione e gestione del suo habitat domestico.  Lanciarsi in un’attività imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura biologica implica senz’altro un radicale ripensamento del proprio rapporto con l’ambiente, il cibo, il paesaggio, la natura e ovviamente la casa in cui si decide di alloggiare.

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Dedicarsi all’agricoltura biologica implica una scelta di vita che inevitabilmente coinvolge ogni ambito della propria esistenza.

In un’epoca bersagliata dalla frenesia e dall’alienazione di chi stenta a identificare la propria essenza più profonda nelle attività che svolge per lavorare, l’imprenditore bio persegue spesso e volentieri l’obiettivo, ambiziosissimo e quasi utopico, di ricostituire una sorta di perduta armonia tra essere umano e natura, orientandosi alla ricerca di modalità nuove o antichissime di “abitare” il mondo.

Il biologico come stile di vita degli imprenditori bio

“Chi sceglie di intraprendere la strada del biologico tenta di operare producendo il minor impatto ambientale possibile” spiega Monia Caramma, la cui azienda Nutracentis propone un’ampia varietà di tipologie di pasta realizzate con mais bianco, sorgo e farine alternative.
“Si tratta di abbracciare un vero e proprio stile di vita, a 360 gradi” puntualizza Caramma “Ed è la ragione per cui nella mia casa utilizzo, oltre alle luci a basso consumo, anche un arredamento modulare, basato sulla combinazione variabile di elementi quadrangolari che si assemblano e si scompongono secondo necessità, permettendo ad esempio di togliere o aggiungere cassetti o modificare forma e dimensioni dei mobili. Dopo aver trascorso lunghi periodi di studio all’estero, tra Stati Uniti, Irlanda e Olanda, ho deciso di svolgere la mia attività proprio qui in provincia di Bergamo, dove dalle mie finestre posso osservare il lago d’Iseo e la Val Camonica che sale”.

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Sia nel lavoro sia nel privato l’imprenditore biologico si ripropone di produrre il minor impatto ambientale possibile

Ciononostante, la massima espressione del comfort casalingo si identifica non nei panorami o nei paesaggi, bensì nel calore della vita familiare: “Il mio ambiente preferito è l’ampio divano-letto, sempre aperto, che abbiamo collocato in salotto”, racconta Monia “Di sera, quando ci riuniamo lì con i miei due bambini, diventa il nostro luogo delle coccole”.

Tecnologia alleata dei ritmi stagionali

A volte operare nel settore dell’agricoltura biologica può consistere invece nel creare connessioni e circuiti di scambio tra il mondo della coltivazione contadina e quello dei consumatori metropolitani, assecondando un’intuizione come quella di Tom Dean, che attraverso il sito di Portanatura consente agli abitanti di Genova, Alessandria, Torino o Milano di procurarsi agevolmente, a portata di clic, frutta, verdura ed altri prodotti biologici e biodinamici di stagione direttamente provenienti dalle campagne circostanti.

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Frutta e verdura biologica

“Nella gestione della casa applichiamo il medesimo criterio-guida della nostra attività imprenditoriale, ovvero sfruttare il più possibile la stagionalità”, afferma Tom. “A parte i pannelli solari del tetto, che forniscono acqua calda, e l’utilizzo prevalente di luci Led, l’abitazione in cui viviamo, molto ben coibentata, possiede un’imponente vetrata che in inverno cattura il calore del sole, alleggerendo così il lavoro del sistema di riscaldamento della casa, mentre nei mesi più caldi una particolare curvatura dell’angolo del tetto consente di prevenire un eccessivo riscaldamento”.

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I pannelli solari e l’inclinazione del tetto agevolano il consumo energetico sostenibile.

Dopo il trasferimento dalla natia Londra al nord-Italia, quattordici anni or sono, Tom Dean sembra sfoggiare tratti di rilassatezza quasi mediterranea: “La mia idea di comfort si concretizza quando mi siedo sulla mia poltrona a suonare la chitarra, sorseggiando un tè o una birra, spaziando liberamente da un genere musicale all’altro”.

Convivialità e recupero dei sapori originari

Territorialità e sapienza culinaria sono altri due dei più noti ed efficaci alleati dell’agricoltura biologica, entrambi facilmente rintracciabili nelle parole di Andrea Rigoni, presidente dell’omonima azienda che già vent’anni or sono, a partire dall’apicoltura, riuscì ad imporsi come pioniera del settore. “La mia concezione di benessere si lega imprescindibilmente all’ambiente e alla natura che tanto amo” dichiara Rigoni “E dunque il mio ideale di comfort è perfettamente rappresentato dalla finestra della mia camera, che guarda le montagne e i pascoli dell’altopiano di Asiago”.

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Lo stabilimento Rigoni di Asiago a Foza, in Veneto

Ma anche in una casa che predilige materiali naturali come il legno (“la più bella e nobile espressione della montagna”), tonalità tenui e rilassanti, impiego di energie rinnovabili e tecnologie domotiche orientate alla sostenibilità, trova ampio spazio la celebrazione di quei sapori e di quelle tradizioni alimentari che l’agricoltura biologica tenta tenacemente di recuperare e che inevitabilmente diventano il fulcro della condivisione casalinga e della convivialità. “La cucina occupa uno spazio importante nella mia casa” rivela infatti Rigoni. “Da amministratore delegato di un’azienda del settore food, sono un grande appassionato di enogastronomia, mi piace cucinare e invitare gli amici a cena”.

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