L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Facebook costruirà un data center in Danimarca alimentato con rinnovabili
La promessa è stata mantenuta. Già da anni gli ingegneri di Facebook lavorano per migliorare l’efficienza energetica dei propri data center, tanto che Greenpeace nell’ultimo rapporto “Who is Winning the Race to Build a Green Internet” pone il social network in cima alla classifica per l’uso di energia rinnovabile per i propri sistemi. La lista
La promessa è stata mantenuta. Già da anni gli ingegneri di Facebook lavorano per migliorare l’efficienza energetica dei propri data center, tanto che Greenpeace nell’ultimo rapporto “Who is Winning the Race to Build a Green Internet” pone il social network in cima alla classifica per l’uso di energia rinnovabile per i propri sistemi. La lista ora si allunga con l’annuncio dell’apertura di un terzo data center europeo che sorgerà in Danimarca, dopo quelli basati in Svezia e Irlanda. E sarà alimentato interamente con rinnovabili.
“Il data center di Odessa sarà uno dei più avanzati ed efficientidel mondo”, ha dichiarato Niall McEntegart, direttore delle data center operations di Facebook. Il nuovo impianto sorgerà infatti nella città che ha dato i natali allo scrittore Hans Christian Andersen e una volta operativo porterà lavoro per 150 persone. L’edificio sarà pienamente operativo nel 2020 e sarà alimentato con l’energia rinnovabile prodotta in Danimarca, in gran parte eolica.
Facebook alimentato da energia verde
La decisione del gruppo fondato da Mark Zuckerberg di scegliere la Danimarca come luogo per costruire uno dei loro data center trova d’accordo anche il ministero dell’Energia danese, che ha commentato: “Abbiamo uno dei sistemi energetici con la quota di energia verde più grande al mondo, un’alta sicurezza di approvvigionamento, una buona connessione su fibra ottica e prezzi competitivi”. Terreno fertile per una società che lavora sul web.
Facebook già da tempo lavora a data center sempre più efficienti. Alcuni anni fa gli ingegneri della società progettarono e costruirono un nuovo data center più efficiente del 38 per cento e più economico del 24 per cento rispettto ai tradizionali, rendendo pubblico il progetto, chiamato Open Compute Project. “Da quando abbiamo iniziato ad utilizzare l’Open Compute Progett nei nostri data center – si legge nella pagina ufficiale dedicata alla sostenibilità di Facebook – stimiamo di aver risparmiato elettricità sufficiente ad alimentare circa 127.000 case per un anno e a evitare emissioni di gas serra equivalenti a togliere quasi 136.000 autovetture dalle strade per un anno”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.
Innalzamento del Mediterraneo: quali impatti su acqua e coste? Lo abbiamo chiesto a Grammenos Mastrojeni, tra minacce e soluzioni sostenibili.
FacilitAmbiente mette a disposizione professionisti che riuniscono i soggetti coinvolti da un progetto, raccogliendo e valorizzando i loro contributi.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Paul Watson è stato rilasciato dalla prigione in Groenlandia dove era detenuto da luglio. Respinta la richiesta di estradizione in Giappone.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
Alla Cop16 si sperava in un protocollo per fronteggiare siccità e desertificazione, ma la decisione è stata rimandata.