Roberta Redaelli, nel suo saggio Italy & Moda, raccoglie le voci del tessile. E invita il consumatore a fare scelte che lo spingano alla sostenibilità.
FashionTech, arriva a Milano il programma dedicato alle startup della moda sostenibile
Parte a Milano il primo campus di accelerazione mondiale dedicato alle startup che fanno innovazione nel mondo della moda.
Il settore della moda sta cambiando, sia per adattarsi alle innovazioni tecnologiche che per ridurre il proprio enorme impatto ambientale. Un aiuto alle imprese per affrontare questa fase di transizione arriva da Startupbootcamp, uno dei maggiori network mondiali di accelerazione di startup, che ha annunciato il lancio del suo primo programma dedicato alle startup della tecnologia per il settore moda.
A scuola di innovazione
Il programma FashionTech partirà il prossimo gennaio a Milano, la capitale mondiale della moda, e consiste in un campus di tredici settimane, durante le quali le startup selezionate potranno acquisire gli strumenti necessari per la crescita del proprio business grazie al supporto di esperti selezionati e di una vasta rete di aziende partner, tra cui Accenture, Coin, Gruppo Prada, PwC, Stone Island, Unilever e Withersworldwide.
Leggi anche
- Wear sustain, l’innovazione tecnologica è il futuro della moda sostenibile
- Il diritto di sapere come vengono realizzati i vestiti, la moda sostenibile secondo Iluut
- Moda sostenibile, cos’è e perché è importante
Come funziona FashionTech
Al programma potranno partecipare dieci startup, provenienti da tutto il mondo, che verranno selezionate nel mese di luglio. L’obiettivo di FashionTech è preparare nuovi imprenditori che siano in grado di rispondere alle sfide del settore e aiutare le aziende ad aumentare il loro valore. Un’attenzione particolare verrà dedicata ad alcuni aspetti, quali la sostenibilità e l’impiego di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, la robotica e l’internet of things. “Per tutto il mese di luglio andremo dalle aziende partner del nostro programma, le ascolteremo e comprenderemo di che cosa hanno bisogno per crescere”, ha affermato Nazzareno Mengoni, co-fondatore di Startupbootcamp in Italia. Dal canto loro le startup si impegneranno a versare a Startupbootcamp una percentuale del loro profitto.
L’importanza della sostenibilità
Il comparto dell’abbigliamento consuma una grande quantità di energia e risorse naturali, e spesso è responsabile dell’inquinamento del suolo e delle falde acquifere tramite il rilascio di sostanze chimiche pericolose nell’ambiente. La sostenibilità ambientale e sociale sono requisiti sempre più richiesti dai consumatori, pertanto rientrano tra gli ambiti di intervento individuati da Startupbootcamp cui prestare attenzione per rimanere competitivi.
Ridurre l’impatto conviene
La sostenibilità comprende numerosi aspetti, come l’economia circolare, l’impiego di materiali ecologici e riciclati e la trasparenza della catena di approvvigionamento, che consenta al cliente di tracciare l’intera filiera del prodotto acquistato. Tali caratteristiche sono imprescindibili per le startup innovative che desiderano ampliare il proprio giro di affari, come ha sottolineato Stefano Galassi, direttore del programm FashionTech. “Il 72 per cento dei consumatori preferisce fare acquisti sostenibili e il 66 per cento dei millennials è disposto a spendere di più per brand rispettosi. Il 59 per cento dei clienti addirittura si aspetta che i brand creino capi etici”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nel mezzo di una grave crisi, il distretto tessile e dell’abbigliamento lancia l’allarme sui diritti dei lavoratori nella filiera della moda italiana.
La nostra selezione periodica di marchi responsabili nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
Il magazine Öko-test ha condotto ricerche su capi di abbigliamento e accessori Shein trovando residui di sostanze pericolose. La nostra intervista ai ricercatori.
L’industria tessile si sta attrezzando per innovare se stessa e trovare soluzioni meno impattanti: la fermentazione rappresenta l’ultima frontiera moda.
Casi di appropriazione creativa e di rapporti sbilanciati nella fornitura di materie prime rendono sempre più urgente parlare di “sostenibilità culturale”.
Il Parlamento europeo ha aggiornato il report sull’impatto della produzione tessile mentre cresce l’attesa nei confronti delle prossime scelte politiche.
Sono tante e afferenti a diversi aspetti della produzione tessile: perché conoscere le certificazioni è il primo passo per fare una scelta responsabile
Nonostante i recenti scandali, che la moda made in Italy sia etica di per sé è una credenza diffusa. Una piccola filiera virtuosa sta cambiando le regole.