L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Perché in Finlandia l’economia circolare è un successo
Il Paese scandinavo è all’avanguardia nell’economia circolare e ha trovato un modo creativo per riciclare i residui e i rifiuti derivanti dalla sua produzione di carta e compensato.
La Finlandia può vantare uno dei migliori sistemi di istruzione al mondo e considera il sistema scolastico centrale nel proprio sviluppo. Questa potrebbe essere una delle ragioni dell’elevata sostenibilità del Paese, che lo scorso anno si è piazzato al primo posto nella classifica dell’Environmental Performance Index 2016 (Epi), l’indice di sostenibilità ambientale che valuta l’impronta ecologica delle nazioni. Merito di questo risultato è anche dell’economia circolare, che entro il 2030, potrebbe riuscire a generare 2-3 miliardi di euro annui di valore aggiunto.
Foreste ed economia circolare
In Finlandia le foreste, che coprono circa l’80 per cento del territorio nazionale, rappresentano una delle principali risorse economiche e il settore forestale genera il 14 per cento del prodotto interno lordo. Per questo a guidare la transizione verso un’economia più sostenibile e circolare c’è Upm, azienda che opera nel settore cartario e forestale. Upm è l’unica società del settore della carta inclusa negli indici di sostenibilità Dow Jones ed è l’unica società del settore forestale invitata alla piattaforma Global Compact Lead delle Nazioni Unite, organismo che riunisce le aziende che pongono la sostenibilità come principio fondante di un nuovo modo di fare impresa.
Riciclo creativo
Upm ha escogitato modi creativi per riutilizzare i residui e i rifiuti derivanti dalla carta e dalla produzione di pasta di legno e compensato. Con la costruzione di una bioraffineria nel suo sito di Kaukas, Upm è riuscita a trasformare i residui della produzione di cellulosa in biodiesel rinnovabile di seconda generazione, ovvero non in conflitto con la produzione di cibo, denominato Upm BioVerno, un passo importante verso la creazione di un sistema a ciclo chiuso.
Carburante dal legno
La bioraffineria produce circa 120 milioni di litri di diesel a base di legno all’anno, oltre che di nafta come sottoprodotto. Il legno rappresenta dunque in Finlandia la materia prima energetica principale, superiore anche a petrolio, carbone e gas naturale. Secondo la Upm i carburanti BioVerno riducono fino all’80 per cento delle emissioni di biossido di carbonio. Il processo di raffinazione della resina del legno in biodiesel, oltre alla nafta, genera trementina e bisolfito di sodio, che possono essere utilizzati per produrre profumi, candeggina e bioplastiche.
Obiettivo rifiuti zero
Attualmente Upm ricicla circa il 90 per cento dei rifiuti, l’obiettivo è quello di far sì che nessun rifiuto prodotto dai propri stabilimenti venga portato in discarica o bruciato senza che l’energia sia stata recuperata.
Gasolio grazie alle ciambelle
Le società Neste e Fazer Bakery hanno invece unito le forze per lanciare la campagna Doughtnut Trick, per creare gasolio rinnovabile derivante dall’olio impiegato per friggere le ciambelle vendute da Fazer. La quantità di gasolio ricavata dall’olio usato per friggere tre ciambelle è sufficiente per coprire una distanza di circa un chilometro. L’iniziativa è nata per evidenziare le potenzialità dell’economia circolare in Finlandia, mostrando come i rifiuti possano essere riutilizzati per ottenere nuovi prodotti, e il ricavato del combustibile ottenuto in questo modo sarà donato alla sede finlandese della ong Sos Villaggi dei bambini.
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