La piaga del bracconaggio non ha fine. In Namibia lo scorso anno è stato raggiunto il massimo storico di rinoceronti uccisi. Secondo i dati ufficiali del governo sono ben 87 gli individui uccisi dai bracconieri, il 93 per cento in più rispetto al 2021, quando ne furono uccisi 45. Il bracconaggio negli ultimi dieci anni ha decimato la popolazione di rinoceronti, per il loro corno. L’ambito corno secondo la medicina tradizionale cinese avrebbe poteri curativi incredibili, mentre in Vietnam viene esposto come simbolo di ricchezza. Questo ha fatto schizzare alle stelle il suo prezzo sul mercato nero e, di conseguenza, l’ingordigia dei bracconieri. Un corno di cheratina, la stessa sostanza di cui sono fatte le nostre unghie.
Bracconaggio aumentato del 93 per cento
Il 30 gennaio, durante una conferenza stampa, il Ministero dell’ambiente e del turismo della Namibia ha reso noti i dati sul bracconaggio relativi ad elefanti e rinoceronti. Per i primi i dati sono molto incoraggianti, per fortuna dai 101 elefanti uccisi nel 2015 si è arrivati ai soli 4 del 2022, con la speranza di azzerare le uccisioni completamente. Al contrario per i rinoceronti i dati sono drammatici. 87 individui uccisi, 61 rinoceronti neri e 26 bianchi. Le uccisioni sono avvenute: 15 in tenute pubbliche, 25 in tenute private e 46 nel parco nazionale di Etosha. “Il parco più rappresentativo del nostro paese è diventato il punto più caldo del bracconaggio”, sono le parole preoccupate di Romeo Muyunda, ministro dell’ambiente e del turismo.
#Namibia rhino poaching surged 93% in 2022, official Government data shows
— Environmental Investigation Agency (@EIA_News) January 31, 2023
La Namibia è la casa dei rinoceronti
La Namibia è l’ultima casa rimasta per i rinoceronti neri in libertà, dove sono presenti circa un terzo di tutti i rinoceronti neri al mondo. Il Save the Rhino Trust stima che ci siano circa 200 rinoceronti neri in libertà, principalmente nel nord-est, mentre se ne contano circa cinquemila restanti al mondo. I rinoceronti bianchi, invece, qui hanno la seconda popolazione più numerosa dopo quella del Sudafrica. Recentemente si è osservato come le corna dei rinoceronti si siano accorciate nel corso del tempo a causa della pressione selettiva forzata dal bracconaggio. A quanto pare questa “strategia evolutiva di sopravvivenza” messa in atto dai rinoceronti non sta avendo gli effetti desiderati.
Una piaga difficile da combattere
Attualmente le bande criminali utilizzano strumentazioni avanzate per scovare i rinoceronti, dopodiché li tranquillizzano prima di segargli via il corno e lasciarli morire dissanguati. Secondo il ministero serve l’aiuto di tutti per combattere questa piaga. Non solo delle autorità, ma anche dei comuni cittadini che devono segnalare qualsiasi attività sospetta, poiché i bracconieri probabilmente si nascondo tra la popolazione comune.
La Cop16 di Cali, in Colombia, è stata sospesa per il mancato raggiungimento del quorum necessario per lo svolgimento della plenaria finale. Tempi supplementari a Roma, nel 2025, sperando che le parti trovino le risorse per tutelare la biodiversità.
Ha 300 anni e può essere visto persino dallo spazio. È stato scoperto nel Triangolo dei Coralli grazie a una spedizione della National Geographic society.
I rinoceronti sono ormai sull’orlo dell’estinzione a causa del bracconaggio. Biologi e conservazionisti le stanno pensando tutte pur di salvare questi animali.
A mali estremi, estremi rimedi. Il governo della Namibia ha deciso di adottare una soluzione drastica e forse non proprio popolare per salvare i rinoceronti presenti nei suoi parchi nazionali e nelle riserve private. Tagliare loro il corno per difenderli dal bracconaggio. La decisione è stata presa dal ministero dell’Ambiente dopo la notizia del quattordicesimo