Dal primo gennaio in California gli animali nei negozi devono provenire esclusivamente da rifugi e organizzazioni no profit.
Inaugurato in Sardegna il primo ambulatorio per cani e gatti randagi
Il pronto soccorso allestito a Carbonia sarà aperto 24 ore al giorno e sarà gestito dai volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane.
In Italia, secondo i dati della Lav, vagano in cerca di cibo e riparo circa 600 mila cani randagi e oltre due milioni e mezzo di gatti. Fino al 1991, anno dell’entrata in vigore della Legge quadro per la prevenzione del randagismo (n.281/91), gli animali randagi accalappiati venivano uccisi dopo soli tre giorni di detenzione.
Il fenomeno del randagismo è molto radicato, in particolare in certe aree del Paese, soprattutto a causa della mancata sterilizzazione degli animali e dell’abbandono. Una di queste è la Sardegna, regione nella quale non è difficile assistere a branchi di cani randagi.
Proprio per aiutare questi animali è nato a Carbonia, capoluogo con Iglesias della provincia di Carbonia-Iglesias, il primo ambulatorio dedicato ai randagi. Il pronto soccorso per cani e gatti bisognosi è stato inaugurato ufficialmente lunedì 18 gennaio, sarà aperto 24 ore al giorno e sarà gestito dai volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane (reperibili anche di notte al numero 3711178471) col supporto di veterinari volontari.
L’ambulatorio, situato in via Stazione, si occuperà prevalentemente di prestare le prime cure agli animali randagi vittime di incidenti o in cattive condizioni di salute. “Il servizio non si pone in competizione con l’attività dei veterinari privati ma è rivolto ai randagi – ha precisato Nicola Maggio, veterinario volontario del centro e direttore sanitario del rifugio della sezione locale della Lega Nazionale per la Difesa del Cane. – Qui questi poveri animali potranno ricevere le prime cure del caso e le terapie base come quelle anti choc, anti dolorifiche e piccole anestesie”.
Il centro dispone anche di un’auto-ambulanza per recarsi sul posto dove viene segnalato l’animale ferito. “Questa è una terra di randagismo endemico e c’è necessità di sensibilizzare i cittadini a non tirare dritto se vedono un animale ferito o in evidente stato di malessere – ha dichiarato Patrizia Sitzia, presidente della sezione della Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Carbonia. – Spesso a dissuaderli dall’occuparsene è proprio il pensiero delle spese alle quali possono andare incontro aiutandolo. Ricordiamo però che il servizio veterinario della Asl di competenza è sempre obbligato a prestare soccorso gratuitamente agli animali in difficoltà e quindi il cittadino deve richiedere in prima istanza il loro intervento”.
Se la Asl non dovesse intervenire tempestivamente, come accade spesso, è possibile portare l’animale ferito al pronto soccorso senza nessuna spesa né responsabilità.
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