Il paese del Caucaso punta su eolico, solare e idroelettrico. Ma il legame con il petrolio è ancora forte. Quali progetti ci sono nel cassetto e che ruolo gioca l’Europa.
Inaugurato il “Parco del Sole”: 2 MW di energia pulita
Inaugurato a Castelnuovo Rangone (Mo) il “Parco del Sole”, un impianto fotovoltaico della potenza di 2 MW ed esteso su una superficie di 5 ettari
Inaugurato a Castelnuovo Rangone (Mo) il “Parco del Sole”, un impianto fotovoltaico della potenza di 2 MW ed esteso su una superficie di 5 ettari. L’impianto, nato dalla collaborazione tra Enerpoint S.p.A., Fin Poker S.r.l., Sogemont S.r.l., Spazio Energia S.r.l. e lo Studio Tecnico Torricelli, produrrà energia elettrica per soddisfare i bisogni energetici annuali di circa 1000 famiglie, evitando l’immissione in atmosfera di 1.270 tonnellate di CO2, pari alla piantumazione di 22.000 alberi o al risparmio di 70.000 litri di petrolio.
“Ho pensato di portare anche nella provincia di Modena un impianto di grandi dimensioni, elevata qualità e di impatto ambientale limitatissimo, dando anche un impulso importante alla produzione di energia fotovoltaica, sia a beneficio della comunità locale che delle imprese del territorio che, in un momento di crisi economica, hanno potuto sviluppare un know how specifico in un settore dalle grandi potenzialità”, ha affermato Davide Lolli, ideatore del progetto e AD di Parco del Sole.
Un esempio virtuoso che ha visto aziende, imprenditori e amministrazioni locali, seguiti passo passo da esperti nel settore delle energie rinnovabili, investire conoscenze tecniche e denaro nella produzione di energia pulita.
Energia che in questo caso sarà prodotta localmente ed immessa in rete laddove c’è più richiesta, secondo l’idea, di nuova concezione, di una”generazione distribuita” della corrente elettrica.
“Si tratta di realizzare impianti di produzione di energia diversi dalle grandi centrali – spiega Paolo Rocco Viscontini, amministratore delegato di Enerpoint S.p.A. – e di installarli nei pressi dei consumatori”.
Il fotovoltaico, come sottolineato da Viscontini, è la tecnologia che oggi meglio si presta a questo tipo di strategia, perché utilizza una fonte diffusa su tutto il territorio. È possibile infatti sfruttare lo spazio disponibile sui tetti delle abitazioni o delle aziende, affiancando quest’ultimo a piccoli impianti a terra.
Secondo i dati forniti dall’amministratore delegato di Enerpoint e consigliere del GIFI (Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiana): “Per arrivare a coprire il 10% del fabbisogno elettrico italiano avremmo bisogno di 23.000 MW, che richiederebbero una superficie teorica pari ad un quadrato di 25 Km”.
Parafrasando le parole di Viscontini, se il fotovoltaico venisse distribuito per prima cosa sui tetti e per la parte restante su impianti a terra, l’Italia potrebbe in pochi anni, arrivare a produrre un decimo dell’energia elettrica di cui ha bisogno.
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