Oggi è stato ufficialmente inaugurato il Genova San Giorgio, un viadotto di 1.067 metri sul fiume Polcevera, nel capoluogo ligure. Progettato gratuitamente dall’architetto genovese Renzo Piano, il nuovo ponte sostituisce il vecchio Morandi, disegnato negli anni Sessanta dall’ingegnere Riccardo Morandi e parzialmente crollato il 14 agosto del 2018, causando la morte di 43 persone.
Com’è fatto il nuovo ponte Genova San Giorgio
Il Genova San Giorgio è stato realizzato in tempi record – il primo tratto è stato posato nell’ottobre 2019 – dalle aziende Webuild e Fincantieri. È costato 202 milioni di euro, ha 19 campate che si trovano a 40 metri d’altezza e sono sorrette da 18 piloni. La forma vuole ricordare, nell’intenzione di Piano, quella di un vascello. Per costruirlo sono stati utilizzati 67mila metri cubi di calcestruzzo e 24mila tonnellate di acciaio e carpenteria metallica.
Sui lati nord e sud si trovano due file di pannelli solari che soddisferanno il 95 per cento del fabbisogno energetico dell’opera, percorribile a partire dal 5 agosto tra le 6:00 e le 7:00 di mattina. Infine, sulle barriere trasparenti del ponte sono state incollate, su indicazione della Stazione ornitologica svizzera, delle linee scure orizzontali dello spessore di due millimetri ciascuna per evitare incidenti agli uccelli migratori che transitano nella valle.
Le dichiarazioni del sindaco Bucci e del presidente della regione Liguria, Giovanni Toti
Prima dell’inaugurazione, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha incontrato in prefettura i familiari delle vittime. I quali, stando alla portavoce Egle Possetti, “non hanno nulla da festeggiare” e per questo non hanno partecipato alla cerimonia, considerando inoltre che il ponte sarà gestito nuovamente da Autostrade per l’Italia, al centro dell’inchiesta della procura di Genova. Soltanto Emmanuel Diaz, che nel crollo ha perso suo fratello, ha dichiarato a Il fatto quotidiano di voler prendere parte alla manifestazione “per dimostrare ai responsabili che non ci arrendiamo”.
#Genova, Il Presidente #Mattarella all’inaugurazione del nuovo Ponte “Genova San Giorgio”
Dopo la lettura dei nomi delle 43 vittime e l’osservanza di un minuto di silenzio, il sindaco di Genova Marco Bucci ha preso la parola. “Oggi posso dire a tutti voi che ce l’abbiamo fatta, mantenendo fede alle promesse. La nostra città ha sofferto in silenzio e non dimenticherà questa tragedia. Cose come queste non devono succedere mai più”.
“Forse è simbolico che due anni fa piovesse a dirotto e poco fa ci fosse uno splendido arcobaleno”, ha continuato Giovanni Toti, presidente della regione Liguria. “La giustizia deve ancora arrivare. Dobbiamo fare in modo che il sacrificio di chi ha perso la vita non sia stato vano. Questo ponte riunisce i due lati della val Polcevera: oggi siamo dove eravamo rimasti, per usare le parole di Enzo Tortora. Rimettiamoci in cammino; per Genova, per la Liguria e per tutta l’Italia”.
L’intervento di Renzo Piano
Anche Renzo Piano ha discusso di come le tragedie si possano solo elaborare, restando però “imprigionate nelle nostre coscienze, diventando parte della nostra stessa essenza. Siamo sospesi tra il cordoglio della tragedia e l’orgoglio di aver ricostruito il ponte. Si è parlato di un miracolo, ma io non credo che sia il termine giusto: semplicemente il Paese ha saputo mostrare il suo lato buono. Costruire è l’opposto di distruggere: soprattutto costruire i ponti, a differenza dei muri. Mi auguro che questo ponte verrà amato, e credo lo sarà, perché è forte e semplice come questa città”.
Costruire è l’opposto di distruggere: soprattutto i ponti, a differenza dei muri.
Renzo Piano, architetto
Le parole del premier Conte
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha detto che per lui la ferita è ancora aperta, e ha subito ricordato chi non c’è più. 43 persone come 43 lampioni che si accenderanno ogni notte “per non dimenticare chi ingiustamente ha perso la vita mentre andava al lavoro o in vacanza”. Ha però aggiunto che “Genova deve ripartire, e lo fa da qui. Purtroppo sta affrontando anche la pandemia, insieme al resto della nazione. La portata della crisi in atto è europea, globale, ma grazie all’Europa lavoreremo ad un ambizioso programma di riforme e investimenti. Genova è la dimostrazione che il nostro Paese sa rialzarsi, superare le difficoltà e tornare a correre”.
43 lampioni si accenderanno ogni notte per ricordare 43 persone che ingiustamente hanno perso la vita.
Giuseppe Conte, presidente del Consiglio
Il nuovo ponte è stato benedetto dall’arcivescovo di Genova, Marco Tasca. Successivamente c’è stato il taglio del nastro, seguito dal passaggio delle Frecce tricolori. Nel cielo è tornato il sereno, speriamo che possa tornare anche nei cuori che si sono spezzati insieme al ponte Morandi.
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