Domenica 6 agosto è stata una giornata infernale per gli incendi che hanno bruciato vaste aree di Sardegna. A fuoco anche il parco di Molentargius.
- Incendi dolosi hanno bruciato gran parte della costa nordorientale e meridionale della Sardegna
- Colpite in particolare le province di Nuovo, tra Posada e Siniscola, e Cagliari
- Bruciato anche il parco regionale di Molentargius, una zona umida importante per la biodiversità del territorio
Hanno aspettato che arrivasse il vento di Maestrale, tanto atteso dalla popolazione per far calare le temperature, per procedere nel loro piano criminale di trasformare la Sardegna in un’isola di fuoco. Ieri, nella prima domenica di agosto, infatti, oltre 80 incendi (dato aggiornato alle ore 20:00 di domenica 6 agosto) appiccati da piromani in più parti dell’isola hanno dato vita a uno scenario infernale che ha visto lo sgombero di centinaia di località, con oltre 600 persone evacuate nel nordest della regione, tra Posada e Siniscola, in provincia di Nuoro. Una persona è rimasta ferita in modo grave. Gli incendi, però, hanno devastato l’intera costa orientale, arrivando fino a Cagliari dove il fuoco non ha risparmiato nemmeno una parte (seppur contenuta) del parco naturale regionale di Molentargius, ovvero una zona umida che si affaccia sulla costa meridionale della Sardegna e che ospita stagni d’acqua sia dolce che salata e dove nidificano diverse specie di uccelli, come i fenicotteri. Nella stessa zona è stato incendiato anche un campeggio sulla spiaggia di Margine Rosso, a Quartu Sant’Elena dove un ristorante di una nota catena di fast food è stato evacuato d’urgenza.
Le parole del presidente della Sardegna sugli incendi
Come accennato, nessuno – almeno tra gli amministratori locali – ha dubbi sull’origine dolosa di questi roghi. Il presidente della Regione Christian Solinas ha espresso “la propria ferma condanna verso gli autori di questo nuovo scempio criminale consumato a danno del patrimonio ambientale sardo” e ha manifestato “la propria vicinanza alle popolazioni colpite, agli amministratori, a tutti gli uomini e le donne che in queste ore drammatiche si stanno prodigando per fronteggiare l’emergenza”. Inoltre la presidenza ha dato mandato al Corpo forestale regionale di “intensificare le indagini su tutto il territorio per individuare ed assicurare alla giustizia i responsabili”.
Del resto, il 60 per cento degli incendi boschivi ha origine dolosa, secondo una stima fornita dalla Coldiretti che si avvicina moltissimo al 54 per cento indicato un anno fa al parlamento dall’allora ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. La prima causa degli incendi in Italia è l’essere umano, sia esso un piromane amatoriale o professionista, ovvero una persona che agisce per mano delle mafie locali.
Anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto affermando che sono in azione undici aerei anti-incendio e che il governo “non lascerà soli i territori colpiti dal fuoco” e che, grazie alla collaborazione il dipartimento della Protezione civile, ogni “cittadino” verrà messo in sicurezza, mentre “eventuali” responsabili saranno puniti.
Si segnala che questo articolo è stato pubblicato inizialmente con un refuso legato al nome del parco naturale regionale. Il parco è stato erroneamente chiamato “Montelargius”, invece di “Molentargius”.
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