Nelle foto di Los Angeles sfigurata dagli incendi si notano case, terreni, automobili e boschi coperti da una polvere rosa. Vediamo di cosa si tratta.
- Los Angeles è ricoperta da una polvere rosa: è un ritardante di fiamma sparso per contenere gli incendi.
- Si tratta di un prodotto industriale ampiamente diffuso da decenni.
- Secondo alcuni studi contiene metalli pesanti, ma l’azienda ribadisce come abbia superato rigorosi test di sicurezza.
La Los Angeles di questo gennaio 2025 non ha nulla a che vedere con le immagini che eravamo abituati a conoscere. I vastissimi incendi in California l’hanno sfigurata, riducendo migliaia di edifici in cumuli informi di detriti e cenere – un aggiornamento del 13 gennaio parla di 12mila immobili distrutti, 24 persone morte e 100mila sfollate. C’è un dettaglio che, in queste immagini, non può passare inosservato: case, terreni, automobili e boschi di Los Angeles ricoperti da una polvere rosa. Vediamo di cosa si tratta.
A cosa serve la polvere rosa sparsa a Los Angeles
La polvere rosa sparsa disseminata ovunque a Los Angeles ha il nome commerciale di Phos-Chek ed è prodotta da Perimeter Solutions, un’azienda che ha la sua sede centrale a St. Louis, in Missouri. Usato negli Usa fin dal 1963, Phos-Check è il ritardante di fiamma più diffuso al mondo. In sostanza, si sparge sulla vegetazione e sui terreni attorno a un incendio, per limitare la disponibilità di ossigeno e rallentare la propagazione delle fiamme.
Phos-Check è disponibile in più versioni, più o meno viscose, liquide o in polvere, a seconda che debbano essere sparate da aerei, elicotteri o autopompe. Trattandosi di un preparato industriale, la sua formula esatta non è di dominio pubblico: l’azienda ha però fatto sapere in passato che è composta per l’80 per cento da acqua, per il 14 per cento da sali fertilizzanti e per il 6 per cento da coloranti e inibitori della corrosione.
Perché la polvere per rallentare gli incendi è rosa
Se questo ritardante di fiamme è rosa è per agevolare il lavoro dei vigili del fuoco che, così, identificano a colpo d’occhio le zone in cui è già stato distribuito. Dopo qualche giorno di esposizione al sole, tende a sbiadire da solo. La società produttrice consiglia, una volta terminato lo stato di emergenza, di rimuovere il prima possibile i residui di Phos-Check con acqua calda e un detergente delicato (o con un’idropulitrice, se la superficie è più grande). Più tardi si effettua questa operazione, più aumentano le probabilità che rimangano tracce.
Il ritardante di fiamma è pericoloso?
Un articolo del New York Times prova a indagare sugli eventuali rischi ambientali e sanitari di questa polvere rosa, soprattutto quando le quantità – come nel caso di Los Angeles – sono così imponenti. La risposta non è univoca.
Uno studio recente dimostra che i ritardanti per le fiamme contengono metalli (vanadio, cromo, manganese, rame, arsenico, cadmio, antimonio, bario, tallio e piombo) in quantità ben superiori rispetto alle soglie di tossicità previste per l’acqua potabile e, potenzialmente, anche per il rilascio negli ambienti naturali. I ricercatori calcolano la quantità di metalli tossici che negli Stati Uniti sono rimasti nell’ambiente a causa di Phos-Check e prodotti simili: il totale ammonta a 380 tonnellate. Ed è lecito supporre che, con gli incendi che diventano sempre più frequenti e distruttivi per la crisi climatica, anche l’adozione dei ritardanti di fiamma sia destinata ad aumentare. È vero però che anche il fumo degli incendi rappresenta un rischio per la salute umana: si stima che, a livello globale, contribuisca a 675mila morti premature ogni anno.
Perimeter Solutions e il governo federale tuttavia contestano questo studio, sostenendo che si riferisca a un’altra versione del prodotto. Un portavoce dell’azienda sostiene che Phos-Check abbia superato rigorosi test che ne assicurano la sicurezza.
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