Gli incendi nel Pantanal, la zona umida tropicale più grande del mondo che si trova in gran parte in Brasile, non si placano. Dall’inizio dell’anno fino al 9 giugno, il numero di incendi è stato del 935 per cento (quasi dieci volte) più alto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati satellitari raccolti dall’Inpe, l’Istituto nazionale brasiliano di ricerche spaziali. Un numero ancora più spaventoso considerando che la stagione degli incendi solitamente non dovrebbe iniziare prima del mese di luglio.
Brazil’s Mato Grosso do Sul state, home to the Pantanal wetlands, is being ravaged by fires pic.twitter.com/yqRoa1FFF5
Le zone umide del Pantanal sono un’immensa pianura alluvionale per la maggior parte situata in Brasile, che si estende anche in Paraguay e Bolivia, e che copre un’area di circa 150mila chilometri quadrati. Da gennaio di quest’anno, 3.400 chilometri quadrati sono stati distrutti dalle fiamme, secondo i dati satellitari dell’Università federale di Rio de Jaineiro. Il Mato Grosso do Sul, la regione brasiliana che ospita la maggior parte del Pantanal, già ad aprile aveva dichiarato emergenza ambientale affermando che le scarsissime precipitazioni stavano creando le condizioni ideali per il propagarsi degli incendi.
L’ultima stagione delle piogge ha infatti registrato livelli di precipitazioni del 60 per cento inferiori rispetto alla media del periodo, secondo i dati dell’Istituto nazionale di meteorologia del Brasile (Inmet). La situazione è stata anche aggravata dalla presenza del fenomeno meteorologico de El Niño, la cui intensità è stata aggravata a sua volta dai cambiamenti climatici. Il risultato è stato un ritardo nella stagione delle piogge e, di conseguenza, un numero significativo di incendi registrati negli ultimi mesi del 2023. A novembre, il mese peggiore, ci sono stati 4.134 incendi: la media del mese si aggira normalmente attorno ai 584.
As this #Sentinel2 🇪🇺🛰️ image from 22 November shows, the Pantanal Matogrossense National Park, one of the areas with the richest #biodiversity 🐆, has been severely affected by the blaze (the burn scar is visible in red) pic.twitter.com/jWqgIU1vDT
“La cosa più preoccupante è l’aumento di incendi persino nella stagione delle piogge”, ha affermato Vinicius Silgueiro, coordinatore dell’intelligence territoriale dell’Instituto Centro de Vida, un’organizzazione ambientale della società civile brasiliana attiva in Amazzonia che è punto di riferimento per la conservazione, il ripristino e la governance delle foreste nello stato del Mato Grosso.
I rischi per l’ecosistema del Pantanal
Il Pantanal è uno degli ambientipiù biodiversi del Pianeta, con oltre 4.700 specie animali e vegetali, di cui 3.500 sono specie di piante. Per quanto riguarda le specie animali, qui si trova la più alta concentrazione di alcune specie selvatiche, come il giaguaro e il caimano.
Per molti mesi all’anno il Pantanal è ricoperto d’acqua (il suo nome non a caso arriva da “pantano”, palude in brasiliano), grazie agli allagamenti stagionali che sono il fenomeno biologico più importante della zona. Ma, a causa delle poche precipitazioni, questo pattern è cambiato e alcune zone sono rimaste asciutte, vulnerabili agli incendi che non hanno tardato ad arrivare.
“È uno dei peggiori inizi della stagione da decenni in termini di hotspot”, ha affermato Silgueiro. Gli scienziati temono infatti che sarà una stagione ancora peggiore rispetto a quella del 2020, quando un terzo del Pantanal era andato bruciato. Un timore accentuato dagli incendi che ancora in questi giorni non si placano e dal fatto che la stagione degli incendi ha il suo picco tra agosto e settembre. Per questo, il governo del Brasile ha firmato un accordo nei giorni scorsi con i governatori delle regioni del Pantanal e dell’Amazzonia per combattere le fiamme.
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