Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Incendio a Gran Canaria, 9mila persone evacuate e un disastro che si vede dallo spazio
Un grave incendio a Gran Canaria – il terzo in dieci giorni – minaccia una delle aree più ricche di biodiversità della zona. E 9mila persone sono già state evacuate.
Gran Canaria brucia. La più importante delle isole Canarie, arcipelago atlantico di proprietà spagnola al largo del Marocco, è devastata dalle fiamme dallo scorso 17 agosto a causa delle alte temperature, dei venti molto forti e delle scarse precipitazioni. 9.000 persone sono già state evacuate, mentre sono già stati allestiti oltre 500 rifugi temporanei.
L’incendio – il terzo in dieci giorni sull’isola – sta mettendo a rischio non solo le persone ma anche una flora e una fauna uniche al mondo: è divampato infatti nel Parco naturale di Tamadaba, dove crescono alcune delle piante più antiche dell’isola, come la margherita del teide, il cedro delle Canarie e le euforbie, e dove vivono il picchio rosso maggiore e il fringuello blu. Secondo le autorità si tratta di una “tragedia ambientale senza precedenti”.
La gravità della situazione è stata documentata dalle immagini scattate dal satellite Sentinel 2 del programma europeo Copernicus, gestito da Agenzia spaziale europea (Esa) e Commissione europea.
This false-colour @CopernicusEU #Sentinel2 image, captured on 19 Aug, allows us to see the #wildfires that ripped through the island of #GranCanaria, engulfing around 10 000 hectares of land and leading to the evacuation of over 9000 people. Read more: https://t.co/CaEQg8b6vb pic.twitter.com/o7SOKqVIQA
— ESA EarthObservation (@ESA_EO) August 21, 2019
Gran Canaria, 12mila ettari in fumo
Le fiamme, che hanno superato i 50 metri di altezza e che hanno già distrutto oltre 12mila ettari di bosco, sembrano inarrestabili. Per domarle sono stati finora impiegati 16 velivoli (quattro idrovolanti, un aereo forestale e 11 elicotteri) che per l’altezza delle fiamme non sempre sono riusciti ad avvicinarsi, e oltre mille vigili del fuoco.
Secondo l’esperto di incendi del Wwf Lourdes Hernandez si tratta di una “tempesta di fuoco“, caratterizzata da una particolare virulenza e dalla velocità di propagazione. Le cause potrebbero essere, oltre al cambiamento climatico in atto, anche le pratiche di gestione del fuoco messe in atto nella zona, la pressione esercitata dallo sviluppo urbano e dal turismo.
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