Allarme per l’anomalia climatica sulla cima della montagna più famosa e venerata del Sol Levante dopo un’estate e un ottobre caldissimi.
Guida pratica di sopravvivenza (per orsi)
In questa estate in cui si sono susseguiti in Italia incontri e passeggiate di orsi in città e centri abitati ecco qualche consiglio su cosa fare in caso di avvistamento del plantigrado.
Questa estate si è parlato molto di orsi: dalle
incursioni di plantigradi in centri abitati, alle proteste degli
allevatori, fino ai banchetti della Lega Nord a base di orso. Ecco
come bisogna comportarsi in caso di incontro con questo grande
animale.
Il più recente episodio è del 22 agosto e si è
svolto a San Sebastiano, frazione del comune di Bisegna (L’Aquila):
un orso bruno marsicano ha tranquillamente attraversato la strada
centrale del paese, spaventando abitanti e turisti, si è
diretto verso la chiesa di Santa Gemma per poi tornare sui suoi
passi e dileguarsi nel fitto del bosco.
Un altro orso di cui si è parlato a lungo è Dino, orso bruno arrivato nel 2009 in Italia
dalla Slovenia. Nel 2010 Dino è entrato in Veneto compiendo
scorribande notturne ai danni del bestiame. Nonostante questo
Asiago l’aveva eletto a proprio testimonial. La sua storia
però non è a lieto fine: lo scorso 15 marzo è
stato ucciso in Slovenia da un cacciatore.
L’orso bruno (Ursus arctos), dopo il suo cugino orso
polare (Ursus maritimus), è il più grande
carnivoro terrestre. La specie non se la passa bene: il futuro
dell’orso bruno in Italia è alquanto incerto. Sulle Alpi, un
recente intervento di reintroduzione ne ha scongiurato
momentaneamente l’estinzione, mentre in Appennino poche decine di
orsi marsicani (Ursus arctos marsicanus), rappresentanti
dell’ultima sottospecie italiana, lottano ancora per
sopravvivere.
La probabilità di incontrare un orso è
abbastanza remota: sono animali schivi che tendono a evitare il
contatto con l’uomo. Ma come bisogna comportarsi se ci si trova
faccia a faccia con un orso? Il Wwf ha stilato un sintetico
vademecum.
Innanzitutto non farsi prendere dal panico e scappare di
corsa, questo probabilmente innescherebbe una reazione aggressiva
nell’animale. Bisogna andarsene velocemente, ma senza agitarsi
troppo e senza correre. Nella maggioranza dei casi l’orso non
attacca se non è provocato e l’eventuale atteggiamento
aggressivo o minaccioso ha lo scopo di intimidire e allontanare. Se
l’orso sembra volere cercare il contatto, il Wwf suggerisce di
proteggersi mettendo qualcosa davanti al corpo e approfittare del
primo momento buono per allontanarsi. All’animale va poi lasciata
aperta la più naturale via di fuga, perché è
molto probabile che sarà lui ad allontanarsi per
primo.
Il Wwf collabora al progetto Life Arctos per la salvaguardia
dell’orso bruno. Sono previste una serie di attività
finalizzate al monitoraggio della specie di orsi sull’intero
territorio nazionale e alla definizione di strategie per la
conservazione e per aumentare la conoscenza della specie da parte
dell’opinione pubblica. Beneficiario del progetto è il Parco
Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Altra iniziativa del Wwf per garantire una pacifica convivenza
fra uomo e orso è la distribuzione di recinti “salva-miele”
agli apicoltori che svolgono la propria attività nel Parco
Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, l’area maggiormente
frequentata dagli orsi marsicani. Sono recinzioni elettrificate
capaci di trasmettere un’innocua scossa elettrica, sufficiente a
scoraggiare gli animali a frequentare le aree dove vengono
installate le arnie per la produzione del miele. L’uso di 11
recinzioni elettrificate ha ridotto del 40% i danni provocati dagli
orsi negli ultimi anni.
“Cercare di risolvere il problema dei danni causati da orsi,
lupi e altre specie selvatiche è fondamentale per la
sopravvivenza di queste specie, malgrado la normativa, in vigore in
Abruzzo dal 1974 preveda risarcimenti per i danni subiti da
allevatori e agricoltori, i tempi sono spesso lunghi e ciò
determina il permanere di un atteggiamento di avversione e
intolleranza nei confronti di questi predatori”, dichiara Fabrizio
Bulgarini, responsabile della Conservazione Ecoregionale del Wwf
Italia.
Come reagire quindi se si avvista un orso? La risposta migliore
viene da un’anziana signora abruzzese: si è trovata un orso
nell’orto e, anzichè spaventarsi, ha chiamato parenti e
nipotini per assistere al divertente spettacolo.
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