Il governo del Regno Unito ha scelto la Cop29 di Baku per annunciare il suo prossimo piano di riduzione delle emissioni di gas serra.
Dalla parata alle proteste: com’è andata l’incoronazione di re Carlo III
Tra Buckingham palace e Trafalgar square, abbiamo raccolto direttamente da Londra le voci di chi ha partecipato all’evento.
Carlo III è ufficialmente sovrano del Regno Unito: l’incoronazione è avvenuta nella mattinata del 6 maggio all’abbazia di Westminster, nel cuore di Londra. La giornata, già considerata storica, si è svolta senza grossi intoppi, anche se alcuni manifestanti sono stati fermati dalle forze di polizia.
Le voci dalle strade di Londra
Migliaia di persone sono arrivate a Londra negli ultimi giorni per avere l’opportunità di assistere in prima persona all’incoronazione di Re Carlo III. Fin dall’inizio della settimana, infatti, centinaia di tende sono spuntate nei pressi di Buckingham palace, portate dai sudditi più affezionati alla corona per assicurarsi un posto in prima fila, al costo di qualche notte all’aperto. Nelle prime ore di sabato, poi, le strade di Londra hanno iniziato a riempirsi di persone, nonostante il tempo grigio e le frequenti piogge.
“È una lunga attesa, vorrei avere uno sgabello”, ha detto ridendo Benjamin, arrivato a Londra insieme alla moglie da Phoenix, in Arizona, per assistere all’evento. “Negli Stati Uniti non abbiamo una monarchia, si tratta di qualcosa di diverso, unico”, ha spiegato a LifeGate nei pressi di Buckingham palace.
“Ci siamo alzati molti presto, ma almeno abbiamo una buona postazione”, gli fa eco a pochi passi di distanza Romanie, arrivata dall’isola di Jersey, una dipendenza della Corona nel canale della Manica. “Siamo parte del Commonwealth, ma non avevo mai visto un evento legato alla famiglia reale. Non credevo avrei mai partecipato a un’incoronazione”.
Ann, invece, è partita dal Canada: “Volevo mostrare il mio supporto, e riconoscere che questo è davvero un evento storico”, ha detto a LifeGate da Trafalgar square. “Credo sia fantastico vedere tutte queste persone fianco a fianco, è davvero bello”. Anche Carsten, arrivato dalla Germania, era felice di poter partecipare all’incoronazione: “Esiste una connessione emotiva con la famiglia reale inglese, che non si può spiegare razionalmente”, ha spiegato a LifeGate mentre indossava un completo sgargiante con la stampa della bandiera britannica.
Le proteste: “Abolish the Monarchy”
Non tutti erano altrettanto entusiasti riguardo all’investitura di un nuovo sovrano. In contemporanea alla parata, il gruppo antimonarchico Republic ha organizzato a Trafalgar Square una contro-manifestazione guidata dallo slogan abolish the Monarchy, “aboliamo la monarchia”.
“Credo che un monarca non sia una figura adatta per una democrazia matura. Se vogliamo essere una democrazia basata sul fatto che tutti sono uguali davanti alla legge, non ha senso avere un capo di Stato ereditario, che quindi è più importante di tutti gli altri solo per ragioni di nascita”, ha detto a LifeGate Tim, attivista di Republic, tenendo ben in vista un cartello con la scritta not my king, “non il mio re”. “Se questa fosse l’ultima incoronazione, credo sarebbe giusto”, ha aggiunto.
Anche se non sembrano essersi verificati episodi violenti, nel corso della giornata diversi manifestanti affiliati a Republic sono stati arrestati dalla polizia, tra cui anche il leader del movimento, Graham Smith.
La cerimonia per l’incoronazione di Carlo III
La cerimonia dell’incoronazione, durata complessivamente circa cinque ore, ha seguito ritmi serrati. Alle 10:20 in punto (11:20 in Italia), Carlo e la regina consorte Camilla sono partiti da Buckingham Palace a bordo della Diamond Jubilee state coach per attraversare l’ampio viale del Mall e arrivare poi a Westminster. Lì, sotto la guida dell’arcivescovo di Canterbury, il Re è stato presentato al popolo, ha prestato giuramento e ha indossato per la settima volta nella storia la prestigiosa corona di Sant’Edoardo, che i nuovi sovrani possono sfoggiare solo nel giorno dell’incoronazione. L’ultimo utilizzo, infatti, risale a settant’anni fa per l’investitura della regina Elisabetta II, madre di Carlo.
Oltre a (quasi) tutti i membri della famiglia reale – il principe Harry ha partecipato, ma senza la moglie Meghan – all’evento erano presenti decine di capi di Stato ed esponenti del mondo politico, tra cui la first lady statunitense Jill Biden, il premier britannico Rishi Sunak e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.
In seguito all’incoronazione, Carlo e Camilla hanno percorso nuovamente la strada che porta da Westminster a Buckingham Palace, da dove hanno infine salutato la folla.
Un sovrano ambientalista?
Fin dagli anni della gioventù, re Carlo ha mostrato un interesse particolare per le tematiche legate all’ambiente e al problema del cambiamento climatico. Già nel 1970, parlando con la Countryside steering committee del Galles, Carlo aveva affrontato il problema dell’inquinamento in modo considerato innovativo per l’epoca: “I rifiuti chimici vengono riversati nei fiumi dalle fabbriche e dagli impianti chimici, inquinando le acque con sostanze tossiche e peggiorando la situazione dei mari. L’aria è inquinata dai fumi delle fabbriche e dai gas rilasciati da infinite macchine e aerei”, aveva detto il giovane erede al trono.
Da lì in poi, il Re ha mantenuto alta l’attenzione per la sostenibilità, menzionandola spesso nei suoi interventi pubblici e partecipando a varie conferenze, tra cui la Cop26 di Glasgow, in Scozia, nel 2021. Tra le altre cose, Carlo ha contribuito a lanciare e promuovere la “Terra Carta”, una serie di principi pensati per incoraggiare le aziende a rispettare standard ecosostenibili. Da anni, inoltre, il giardino della sua residenza di Highgrove, nella regione del Gloucestershire, è stato trasformato in un orto per l’agricoltura rigenerativa.
Ora, diversi osservatori si chiedono se Carlo continuerà a parlare di clima anche in seguito all’incoronazione, o se la solennità del ruolo lo porterà a ridurre i commenti pubblici su temi non strettamente legati all’istituzione della monarchia.
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