Nella giornata di martedì 18 maggio in India sono morte 4.529 persone per Covid-19, il numero più alto mai registrato in un singolo stato nell’arco di 24 ore. Sono stati così superati i 4.468 decessi accertati il 12 gennaio 2021 negli Stati Uniti.
Coronavirus in India, superati i 25 milioni di contagi
Sempre martedì 18 maggio l’India ha riportato 267mila contagi, superando i 25 milioni dallo scoppio della pandemia. Una soglia che era stata raggiunta solo dagli Stati Uniti. I morti sono più di 280mila, in un paese da 1,4 miliardi di abitanti. Ma c’è ragione di ritenere che il bilancio reale sia ancora più drammatico. Addirittura da due a cinque volte quello ufficiale, stando ai modelli dell’epidemiologo Bhramar Mukherjee dell’università del Michigan, interpellato dal New York Times a fine aprile.
Il virus si sposta dalle città alle zone rurali
Hanno destato sgomento in tutto il mondo le immagini di Nuova Delhi messa in ginocchio dalla seconda ondata di questa primavera, con le strade trasformate in forni crematori a cielo aperto. In questi ultimi giorni sembra però che il peggio dell’emergenza sia passato, lì e in altre grandi città come Mumbai, con un calo dei casi accertati e i primi letti vuoti negli ospedali. Pare che sia merito soprattutto delle misure di lockdown introdotte nei centri urbani. Nel frattempo però il virus dilaga nelle zone rurali, dove le strutture mediche sono carenti ed è ancora più arduo tenere traccia dei dati.
— World Health Organization (WHO) (@WHO) May 19, 2021
La campagna vaccinale procede a rilento
Nei villaggi bisogna scontrarsi anche con un muro di diffidenza relativo ai vaccini, alimentato da una dilagante disinformazione sui loro effetti collaterali. In molti territori sono stati organizzati servizi di trasporto gratuiti verso il centro medico più vicino e gli operatori sanitari si presentano di casa in casa per convincere le persone ad aderire alla campagna vaccinale, con scarsi risultati.
Questo è soltanto uno degli ostacoli contro il quale si stanno scontrando le autorità sanitarie indiane. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, aggiornati al 4 maggio, sono state somministrate appena 175 milioni di dosi; questo nel secondo paese più popoloso del mondo dopo la Cina. A questo ritmo, sostengono alcuni esperti interpellati a inizio maggio della Bbc, ci vorranno anni per vaccinare tutta la popolazione.
In Africa solo 15 stati hanno vaccinato il 10 per cento della popolazione entro settembre, centrando l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità.
I cani sarebbero più affidabili e veloci dei test rapidi per individuare la Covid-19 nel nostro organismo. E il loro aiuto è decisamente più economico.
L’accesso ai vaccini in Africa resta difficile così come la distribuzione. Il continente rappresenta solo l’1 per cento delle dosi somministrate nel mondo.
La sospensione dei brevetti permetterebbe a tutte le industrie di produrre i vaccini, ma serve l’approvazione dell’Organizzazione mondiale del commercio.
L’India, martoriata dalla pandemia, ha registrato per la prima volta più di quattromila morti per coronavirus in 24 ore. Il sistema sanitario è al collasso.