Mini fa un altro passo verso la transizione ecologica del marchio; come va e cosa offre la Aceman, elettrica compatta a metà fra Cooper e Countryman.
Industria automotive: come cambia il mondo dell’aftermarket secondo gli esperti
Nei primi due talk organizzati da Autopromotec si è parlato di come, dietro l’auto, si celi un mondo (perlopiù invisibile) di piccole e grandi realtà che investono in innovazione e sostenibilità.
Un ciclo di incontri itineranti, organizzati da Autopromotec la rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico che si svolge ogni due anni a Bologna (l’ultima edizione ha visto la partecipazione di oltre mille aziende provenienti da 46 paesi), per discutere sul tema della transizione nell’industria automotive, fra progressiva elettrificazione, efficientamento, rigenerazione, economia circolare, innovazione nei processi produttivi. Già, perché dell’auto, elettrica o meno, si parla spesso.
Eppure, quando la guardiamo stiamo osservando solo la “superficie”. In realtà stiamo parlando dell’oggetto di consumo più complesso fra quelli che possediamo. Dietro la forma, il design, il motore, si nasconde un mondo per lo più inesplorato, una mole di materiali (metalli, plastiche, minerali, vetro, tessuti), componenti (centinaia di componenti, che a loro volta formano parti complesse) e processi. Vi starete chiedendo dove vogliamo arrivare…
Cosa si nasconde nel dietro le quinte della (complessa) transizione dell’auto?
Semplice (si fa per dire…): se l’auto da anni gode della luce dei riflettori oggi, sempre più virtuosa, impegnata in quella transizione ecologica non sempre facile (vedasi i recenti casi Stellantis con le dimissioni del ceo Carlos Tavares e Volkswagen alle prese in Germania con gli scioperi nelle fabbriche per opporsi al taglio di migliaia di posti di lavoro), cosa si nasconde nel dietro le quinte dell’auto? In quel mondo fatto di imprese impegnate nella produzione di attrezzature, dell’aftermarket come lo chiamano gli addetti ai lavori? Un mondo quasi invisibile, che pure da anni investe in innovazione, sostenibilità dei processi, economia circolare.
A far luce su questo importante comparto dell’industria automotive ci pensa Autopromotec, la rassegna internazionale che dal 1965, ogni due anni, nei padiglioni della Fiera di Bologna, offre uno sguardo inedito sul “dietro le quinte” dell’auto. Un percorso che, quest’anno, in previsione della 30esima edizione che si svolgerà presso Bologna Fiere dal 21 al 24 maggio prossimi, si arricchisce di una serie di incontro tematici, ognuno dedicato a un tema.
Autopromotec talks, cosa è emerso nei due primi incontri
Il primo appuntamento ha messo al centro la sostenibilità nel mondo della ricambistica appunto. Ospitato nella sede dell’Automobile Club di Milano, con un titolo eloquente (“Zero emissioni e infinite soluzioni. È possibile essere competitivi e sostenibili? Invisibile! La sostenibilità che non ti aspetti nell’auto”), il talk, schivando per una volta il già citato dibattito sull’auto elettrica, ha messo in luce quella parte dell’industria automobilistica che si sta muovendo, a volte silenziosamente ma con determinazione, verso una produzione più sostenibile.
Un invito “a guardare oltre la superficie” come ha spiegato Renzo Servadei, amministratore delegato Autopromotec, che ha invitato i presenti, a guardare all’auto “con una prospettiva diversa, che non sottovaluti l’impatto nascosto della produzione e allo stesso tempo valorizzi la riparazione”. “Mantenendo e riparando il nostro attuale veicolo, possiamo esercitare una forma di sostenibilità spesso trascurata. L’utilizzo di materiali rigenerati e tecniche di riparazione per minimizzare gli sprechi riduce l’impatto ambientale. Questo è particolarmente vero quando si considera l’intero ciclo di vita di un veicolo”, ha concluso Servadei.
L’efficienza corre veloce nell’industria dell’auto
Una serie di interventi che hanno fatto emergere dati importanti sull’efficienza raggiunta dai produttori di automobili in UE, produttori che secondo i dati forniti da Gianmarco Giorda, Direttore generale Anfia, “nel 2023, rispetto al 2005, hanno ridotto l’energia impiegata per la produzione del 15 per cento per unità prodotta, le emissioni di CO2 per unità prodotta di oltre la metà, ridotto l’utilizzo di acqua per unità prodotta di circa la metà e i composti organici volatili per unità prodotta di oltre la metà, mentre il tasso di riciclaggio dell’acciaio nel settore automobilistico oggi supera l’80 per cento”.
Oltre il dibattito sull’auto elettrica
Esplorare oltre il dibattito corrente sull’auto elettrica, mettendo in luce come l’industria automobilistica si stia muovendo, a volte silenziosamente ma con determinazione, verso una produzione più sostenibile, e su ciò si sono concentrati gli interventi dei partecipanti: Matteo De Tomasi, Presidente e amministratore delegato Michelin Italiana, Gianluca Meschi, Amministratore delegato Washtec, Federica Bertoldi, Responsabile comunicazione LKQ Rhiag, Massimo Greggio, Amministratore delegato USI Italia, Marco Seimandi, vicepresidente Westport fuel systems Italia. Ha moderato il giornalista Chief mobility editor di LifeGate Roberto Sposini.
La sostenibilità nell’auto che non ti aspetti, e che invece…
Tanti i temi poco indagati emersi: dagli pneumatici, un ottimo esempio, quasi insospettabile perché poco conosciuto, di economia circolare e di sostenibilità (in Europa, grazie alle varie normative in vigore nei diversi paesi, quasi il 100 per cento dei pneumatici a fine vita viene recuperato e destinato ad altri impieghi) al risparmio delle risorse idriche nei moderni autolavaggi automatici (dove la riduzione di consumo di acqua può arrivare fino all’85 per cento), fino ai principi dell’economia circolare riparo, riciclo, riuso e rigenero alla base del ripristino del corretto funzionamento di un veicolo usato, azioni indispensabili per consentirgli di tornare in sicurezza su strada.
Il viaggio nella sostenibilità che non ti aspetti nell’auto è proseguito con gli interventi su come i processi di verniciatura nel settore della carrozzeria abbiano compiuto notevoli passi nell’ottica di ottimizzare l’efficienza dei consumi (riducendo di molto l’uso dell’energia) per concludersi con il dibattuto tema della neutralità tecnologica e il ruolo dei biocarburanti.
Dalla guida autonoma alla manutenzione predittiva, l’AI rivoluziona l’intero settore postvendita automotive
Il secondo appuntamento degli Autopromotec talks, svoltosi presso il Volvo Studio di Milano e dedicato all’intelligenza artificiale applicata al mondo automotive e delle officine, ha mostrato altri aspetti “invisibili” della trasformazione dell’auto, questa volta legati alla guida autonoma e ai sistemi di assistenza alla guida, alla manutenzione predittiva e a come l’AI stia rivoluzionando l’intero settore postvendita automotive. Su questi temi si sono concentrati gli interventi dei partecipanti: Francesco Ricciardi, Vicepresidente del gruppo car design & engineering Anfia, Cinzia Carbone, Head of sales di Solera, Riccardo Sesini, Head of digital transformation at VHIT Spa di Bosch, Marco Bettin, Direttore commerciale di Launch Italy e Franco Benati, sales manager di Sipav, a Cemb Group company, moderati da Alessio Jacona, curatore dell’Osservatorio Intelligenza Artificiale per Ansa.it.
“L’intelligenza artificiale trasforma la manutenzione di un’auto in un’esperienza su misura”, ha sottolineato Renzo Servadei, “immagino una sorta di stargate della manutenzione che possa raccogliere le informazioni su meccanica, pneumatici e carrozzeria e grazie a sistemi avanzati di diagnostica predittiva, le auto non solo segnalano interventi necessari, ma li anticipano, analizzando dati in tempo reale e offrendo soluzioni personalizzate”.
Se l’intelligenza artificiale “vede e provvede”
Un ruolo chiave, quello dell’intelligenza artificiale, anche quando si parla manutenzione predittiva. Come? Analizzando i dati raccolti dai sensori dei veicoli, l’AI può prevedere quando una componente potrebbe guastarsi e suggerire interventi preventivi. Questo aiuta a ridurre i costi di riparazione e migliorare l’affidabilità del veicolo. Ma non basta. Se le fabbriche utilizzano l’AI per ottimizzare il processo produttivo, migliorare la qualità del prodotto e ridurre i tempi di inattività, attraverso il monitoraggio dei macchinari e la manutenzione predittiva, nell’aftermarket l’IA può essere utilizzata per identificare sull’auto problemi che potrebbero non essere rilevati da strumenti tradizionali.
5 cose da sapere sul possibile ruolo dell’AI nel settore automotive:
- Prevenzione dei guasti: Grazie alla diagnostica predittiva, l’AI identifica segnali di usura o anomalie prima che diventino problemi seri. Questo evita costose riparazioni improvvise e disagi come restare in panne.
- Risparmio di tempo: L’auto pianifica le manutenzioni in base alle abitudini di guida e agli impegni del proprietario, suggerendo appuntamenti nei momenti più convenienti.
- Riduzione dei costi: Intervenendo solo quando necessario e ottimizzando la sostituzione dei componenti, si evita di spendere inutilmente su controlli o ricambi superflui.
- Esperienza personalizzata: Ogni conducente è diverso, e l’AI lo sa. Analizza dati come lo stile di guida, il clima locale e il tipo di percorsi più frequenti per proporre manutenzioni su misura.
- Maggiore sicurezza: Prevedendo problemi e suggerendo interventi mirati, l’auto resta sempre nelle condizioni ideali per garantire viaggi sicuri.
L’officina di domani non sarà solo più intelligente
Ma non basta. L’AI può analizzare le abitudini di guida e lo storico delle riparazioni per suggerire interventi specifici o pezzi di ricambio adatti. Questo livello di personalizzazione aumenta la soddisfazione del cliente. I rivenditori di ricambi possono utilizzare l’AI per prevedere quali componenti saranno necessari in futuro, ottimizzando le scorte e riducendo i costi di gestione. Queste applicazioni aiutano a migliorare l’efficienza operativa, la qualità dei servizi e a ridurre i costi, creando valore sia per le aziende che per i clienti.
Insomma, una rivoluzione tecnologica e umana quella dell’Intelligenza Artificiale nel mondo dell’aftermarket, che promette non solo maggiore efficienza e precisione, ma anche una rinnovata centralità del rapporto umano nell’era digitale. L’officina di domani non è solo più intelligente: è più vicina al cliente, con un servizio al passo con i tempi. Dopo i primi due appuntamenti dedicati al tema della sostenibilità e all’Intelligenza artificiale, gli Autopromotec talks tornano il 10 dicembre a Roma con un focus sul Made in Italy della componentistica.
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