Nei Paesi Bassi è nata la competizione “Tegelwippen”, che ha l’obiettivo di rimuovere pavimentazioni artificiali per sostituirle con terra e piante.
Industria. Il settore chimico è il più attento all’ambiente
Da un’indagine internazionale condotta da GFK Eurisko e DNV GL Business Assurance, risulta che le aziende chimiche sono le più attente nel ridurre i rischi ambientali.
Sarà il rischio più alto, la più alta consapevolezza del settore, o le normative più stringenti. Fatto sta che quando si tratta di rischi ambientali, le aziende più attente sono quelle che operano nel settore della chimica.
È quello che risulta da una recente ricerca condotta dall’ente di certificazione internazionale DNV GL – Business Assurance e dall’istituto di ricerca GFK Eurisko su un campione di oltre 3.500 professionisti provenienti da imprese di settori diversi in Europa, Nord America, Centro e Sud America e Asia. Il campione preso in esame comprende 578 aziende ad alto rischio, dove per “alto rischio”, si intendono le industrie operanti nel settore minerario, petrolifero e del gas, delle tinture, della raffinazione, della chimica e molti altri.
Più del 90 per cento dei protagonisti intervistati considera la salvaguardia dell’ambiente come parte integrante delle proprie strategie, e non si tratta solo di un’operazione di facciata. Secondo l’indagine, più del 96% delle industrie chimiche adotta politiche di tutela mirate.
“Le aziende che operano negli ambiti più a rischio e spesso soggette a normative e controlli più stringenti sono le più attente in materia di tutela ambientale”, ha commentato Luca Crisciotti, CEO di DNV GL – Business Assurance. “Queste aziende, soprattutto quelle del settore chimico, sono consapevoli dell’importanza di mantenere un dialogo con gli stakeholder per poter rimanere sul mercato. Fatto ancor più importante, hanno iniziato a sviluppare un approccio ambientale di lungo periodo, sforzandosi di superare le logiche di breve termine legate a profitti e perdite”.
Smaltimento dei rifiuti, utilizzo di materiali pericolosi, scarico di acque reflue, emissioni atmosferiche. Sono questi i campi nei quali le aziende operano per mantenere un tasso di sicurezza elevato, tramite sistemi di gestione innovativi e continui monitoraggi.
In Italia Federchimica raggruppa più di 1400 aziende che operano nel settore e ogni anno pubblica il Rapporto Annuale Responsible Care, seguendo le indicazioni del Cefic (Consiglio europeo dell’industria chimica). Dimostrazione ulteriore che anche a livello internazionale l’industria nazionale possiede la capacità e la responsabilità di affrontare le sfide della sostenibilità e dell’efficienza delle risorse.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Con un grande progetto di ripristino, Baltimora vuole riportare in salute oltre 200mila metri quadrati di zone umide lungo 18 km di costa.
Produzione del grafene: alla scoperta del materiale del prossimo millennio, quali sono le su applicazioni e i suoi prezzi di mercato.
Il riscaldamento globale ha spinto la Federazione internazionale dello sci e l’Organizzazione meteorologica mondiale a firmare un protocollo d’intesa.
Con Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, abbiamo esplorato i temi chiave degli Stati generali della green economy 2024 il 5 e 6 novembre.
Entro il 2025, 40 porti italiani saranno dotati di spugne per assorbire gli oli. Si inizia da cinque tappe simboliche: Napoli, Messina, Brindisi, Ravenna e Trieste.
Una stretta opera di sorveglianza anti-bracconaggio ha dato i suoi frutti: il parco nazionale di Kaziranga ha quasi azzerato le uccisioni di rinoceronti.
A Palazzo Bovara apre al pubblico una tre giorni di confronto e conoscenza della moda sostenibile dal titolo Smart Closet.
Un aumento del 30% rispetto all’anno precedente, che risente anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici.