Cambiamenti climatici e impatto sull’habitat impongono di ripensare la vita in montagna. E il turismo, che resta un grande volano economico.
L’impegno di Coop per salvare i pulcini maschi
Con il progetto “Salviamo il pulcino maschio” verranno allevati e non soppressi alla nascita circa 750mila pulcini maschi fino alla fine dell’anno.
La vita per un pulcino maschio è terribilmente breve. Si stima infatti che ogni anno nel mondo vengano uccisi 3,2 miliardi di pulcini maschi subito dopo la nascita, oltre 40 milioni solo in Italia. I pulcini che nascono negli allevamenti di galline ovaiole vengono scartati dalle femmine e uccisi entro il primo giorno di vita, tramite enormi tritacarne, piastre elettrificate o gasati con l’anidride carbonica, poiché non hanno alcun valore commerciale.
I maschi non sono naturalmente in grado di produrre uova e non sono utili nemmeno per l’allevamento di polli destinati alla produzione di carne poiché crescono poco e troppo lentamente (sono stati creati due generi di pollame, polli da carne e galline ovaiole, con differenti genomi, progettati per diversi utilizzi). Per cercare di ridurre la sofferenza di questi animali e prolungarne la vita, Coop ha lanciato il progetto Salviamo il pulcino maschio.
Migliorare le condizioni degli animali
L’iniziativa fa parte della campagna Alleviamo la salute, lanciata due anni fa con l’obiettivo di migliorare le condizioni di allevamento degli animali per eliminare o ridurre l’uso degli antibiotici e contrastare dunque il fenomeno dell’antibiotico-resistenza che rappresenta una minaccia concreta per la salute dell’umanità.
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Prolungare la vita dei pulcini
Il progetto Salviamo il pulcino maschio si propone di garantire una vita più lunga, da ora alla fine dell’anno, a circa 750mila pulcini maschi altrimenti destinati a una soppressione immediata. Per farlo Coop ha comunicato ai propri fornitori di uova che acquisterà pulcini destinati a divenire galline ovaiole per la produzione di uova a marchio solo se i pulcini maschi della stessa covata saranno allevati fino all’età adulta.
Prime uova “cruelty free” in Italia
Grazie a questa iniziativa le uova in guscio a marchio Coop possono definirsi la prima filiera “cruelty free” in Italia. Questo progetto conferma l’impegno di Coop nel ridurre le sofferenze degli animali negli allevamenti. Dal 2017 il marchio di supermercati ha eliminato completamente l’uso di antibiotici negli allevamenti di polli Origine e fior fiore e di galline ovaiole (ad oggi la campagna ha coinvolto più di due milioni di galline con una produzione di oltre 200 milioni di uova antibiotic free), mentre negli allevamenti di suini e bovini adulti e di pesci l’uso di antibiotici è stato ridotto.
L’importanza del benessere animale
In Italia oltre il 70 per cento degli antibiotici venduti è per uso animale e il nostro Paese è il terzo stato europeo che ne fa il maggior ricorso negli allevamenti. Per ridurre l’uso di antibiotici negli allevamenti e tutelare la salute dei consumatori è necessario migliorare le condizioni degli animali. “Per noi di Coop, garantire il benessere animale significa quindi coniugare i valori etici, promuovendo condizioni di allevamento rispettose e sicure, con l’attenzione concreta alla salute di tutti. E per fare questo vogliamo continuare a essere in prima fila per mantenere alto il livello di salvaguardia”.
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