È salito ad almeno 60 vittime – e 38.285 famiglie colpite a vario titolo, per un totale di circa 268mila persone – il bilancio della serie di inondazioni che hanno colpito lo Yemen nel corso del mese di agosto. Le piogge torrenziali sono cominciate a Maqbanah, nella provincia di Taʿizz, causando i primi morti, secondo quanto confermato dal governatore della regione, controllata dai ribelli Houti.
Recent floods in #Yemen have affected over 180K people, with 57 deaths. This video shows what is left of a village that was washed away, with houses now precariously sitting at the every edge of the river bank. #ActForHumanitypic.twitter.com/8Qq71zXJbM
— NRC Middle East & North Africa (@NRC_MiddleEast) August 19, 2024
Migliaia di case distrutte e 80 pozzi inutilizzabili nello Yemen
Fin da subito si era parlato di decessi e di gravi danni materiali, compresi quelli segnalati dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari, che aveva parlato di case distrutte e di avvelenamento di 80 pozzi. A ciò si sono aggiunti la distruzione di terre agricole e le difficoltà per le organizzazioni umanitarie di far giungere in loco adeguati mezzi di sostentamento per la popolazione.
Al contempo, poco prima, nel governatorato di al-Hudayda altre 36 persone sono morte per altre inondazioni, secondo un rapporto pubblicato dalla stessa agenzia Onu il 19 agosto. Ad esse si aggiungono almeno 600 feriti, assieme a tredici persone che risultano ancora disperse.
“Le intemperie continueranno fino a settembre”
Altre inondazioni si sono prodotte poi a partire dal 7 agosto, e sono stati necessari parecchi giorni per quantificare con precisione i danni. Nel bilancio stilato lunedì le Nazioni Unite parlano anche di migliaia di abitazioni distrutte, e sottolineano il fatto che “le intemperie dovrebbero persistere fino al mese di settembre, con un susseguirsi di allerte per precipitazioni estreme”.
As #Yemen faces its worst floods in decades, one man who lost his father said "We haven't seen rain like this in 50 years."
UNHCR & partners are providing essential aid across affected areas. The needs of the people are huge, and we must act now.
Il tutto in una situazione resa già gravissima, soprattutto per la popolazione civile, per via della guerra che oppone dal 2014 gli Houti al governo riconosciuto a livello internazionale, che ha provocato centinaia di migliaia di morti e generato una delle più gravi crisi umanitarie al mondo. I cambiamenti climatici, infatti, non soltanto non si fermano davanti a nulla, ma pesano di più sulle popolazioni maggiormente vulnerabili, sia per ragioni socio-economiche, che geografiche o legate a conflitti armati.
The recent rains and floods have created a crisis upon crisis in Yemen.
UNHCR teams are on the ground to deliver support, but more support is desperately needed.
Cambiamenti climatici e guerra mettono lo Yemen in ginocchio
Negli ultimi anni, nello Yemen si è registrato un aumento della frequenza e dell’intensità delle precipitazioni, secondo un rapporto pubblicato nel 2023 dal comitato internazionale della Croce Rossa. Di conseguenza, le inondazioni mortali non hanno fatto che moltiplicarsi, colpendo la nazione mediorientale già nel 2019, 2020 e 2021.
Non era mai accaduto che la temperatura media globale in un intero anno solare fosse di oltre 1,5 gradi centigradi superiore ai livelli pre-industriali.
Secondo i dati preliminari il 2023 è stato un anno anomalo, in cui l’assorbimento netto della CO2 da parte degli ecosistemi terrestri si è quasi azzerato.
La comunità energetica nata all’inizio degli anni Duemila è diventata un porto sicuro nella Florida esposta alla minaccia degli uragani, grazie a una pianificazione efficiente basata su innovazione e fonti rinnovabili.