Secondo l’organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel mondo quasi 9 milioni di persone ogni annomuoiono a causa dell’inquinamento ambientale. Ma cos’è esattamente l’inquinamento ambientale? Questo: l’introduzione di sostanze o agenti nocivi nell’ambiente naturale, che compromettono l’equilibrio degli ecosistemi e minacciano la salute umana e la biodiversità. Questi agenti possono essere fisici (come il carbone), chimici (come gli idrocarburi) e inquinanti biologici (come per esempio l’antrace): In ogni caso, agenti inquinanti che di solito non sono presenti nella normale composizione dell’aria, oppure lo sono, ma ad un livello di concentrazione inferiore. Si tratta di un problema globale, che richiede un approccio integrato per affrontare le sue diverse tipologie e trovare soluzioni efficaci.
Principali tipi di inquinamento ambientale e loro impatti
Sarebbe utile a questo punto distinguere tra i vari tipi di inquinamento ambientale che affliggono l’ambiente in cui viviamo e la nostra stessa salute, toccando quasi tutti gli elementi: dall’aria alla terra, passando per l’acqua.
Inquinamento atmosferico: cause, effetti sulla salute e ambiente
L’inquinamento atmosferico è l’inquinamento ambientale causato principalmente dalle emissioni di gas e particelle in atmosfera, provenienti da fonti antropiche come l’industria, il traffico veicolare e le attività agricole. Tra i principali inquinanti atmosferici si annoverano gli ossidi di azoto (NOx), l’anidride solforosa (SO2), il monossido di carbonio (CO), gli idrocarburi (HC) e le polveri sottili (PM2.5 e PM10), quelle particelle talmente piccole da riuscire a penetrare, tramite la respirazione, nel sangue delle persone, compromettendone la salute.
Secondo dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, l’esposizione a elevate concentrazioni di PM2.5 e PM10 è associata a un aumento del rischio di malattie respiratorie, cardiovascolari e persino tumori. Inoltre, l’inquinamento atmosferico ha effetti dannosi sull’ambiente, causando l’acidificazione dei suoli, l’alterazione dei cicli biogeochimici e il deterioramento degli ecosistemi. Solamente nel 2021, l’anno più recente per il quale l’Agenzia europea per l’ambiente ha fornito i dati completi, in Europa sono morte 390mila persone (di cui 253mila nei 27 Paesi della Ue) a causa dell’inquinamento atmosferico, il fattore di rischio ambientale più importante per la salute in tutto il Continente.
Inquinamento idrico: fonti e conseguenze per gli ecosistemi acquatici
L’inquinamento idrico è provocato dal rilascio di sostanze tossiche e inquinanti nelle acque superficiali e sotterranee, provenienti da scarichi industriali, agricoli e domestici. I principali contaminanti dell’acqua includono metalli pesanti, sostanze chimiche organiche, nutrienti come il fosforo e il nitrato, nonché microrganismi patogeni. In particolare secondo la Protezione civile, tra i diversi ambiti di inquinamento delle acque ci sono quelli:
civili: derivano dagli scarichi delle città quando l’acqua si riversa senza alcun trattamento di depurazione nei fiumi o direttamente nel mare;
industriali: formati da sostanze diverse che dipendono dalla produzione industriale;
agricoli: legati all’uso eccessivo e scorretto di fertilizzanti e pesticidi, che essendo generalmente idrosolubili, penetrano nel terreno e contaminano le falde acquifere.
Alcune sostanze chimiche presenti nell’acqua sono particolarmente pericolose per la salute dell’uomo e per la sopravvivenza di numerose specie viventi, come ad esempio alcuni metalli (cromo, mercurio) o composti quali i solventi clorurati.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, oltre 1,8 miliardi di persone utilizzano fonti di acqua potabile contaminate da batteri fecali, con conseguenze devastanti per la salute umana, come malattie gastrointestinali, epatiti e febbri tifoidee. Inoltre, l’inquinamento idrico minaccia la biodiversità acquatica, causando la morte di pesci, anfibi e altre forme di vita acquatica.
Inquinamento del suolo: origini e impatti sulla sicurezza alimentare
L’inquinamento del suolo è causato principalmente dall’accumulo di sostanze tossiche e inquinanti nel terreno, derivanti da attività industriali, agricole e di smaltimento dei rifiuti. Tra i contaminanti del suolo più diffusi vi sono metalli pesanti, solventi organici, pesticidi e residui di fertilizzanti, ma anche rifiuti non biodegradabili, acque di scarico, idrocarburi, diossine.
Questo tipo di inquinamento porta all’alterazione dell’equilibrio chimico-fisico e biologico del suolo, lo predispone all’erosione e agli smottamenti e può comportare l’ingresso di sostanze dannose nella catena alimentare fino all’uomo. Le sostanze che raggiungono le falde acquifere sotterranee, inoltre, possono danneggiare il loro delicato equilibrio.
Le interferenze con queste ultime possono manifestarsi e, di conseguenza, causare alterazioni pericolose nelle acque potabili, e quindi in quelle utilizzabili dall’uomo. Secondo la Food and Agriculture Organization (Fao) l’inquinamento del suolo minaccia la sicurezza alimentare globale, compromettendo la fertilità del terreno e la produzione agricola: i suoli garantiscono la produzione del 95 per cento del cibo per l’umanità, oltre a stoccare carbonio e contribuire dunque a contrastare i cambiamenti climatici. Secondo la Fao però l’inquinamento del suolo rischia di ridurre tra il 15 e il 25 per cento la produttività agricola. Inoltre, il contatto con suoli contaminati può provocare gravi problemi di salute, come l’avvelenamento da metalli pesanti o la contaminazione dei raccolti con pesticidi nocivi.
Inquinamento acustico e elettromagnetico: i rischi per la salute umana
L’inquinamento acustico è provocato dall’eccessivo rumore ambientale prodotto da fonti antropiche come il traffico stradale, le attività industriali e le infrastrutture urbane. Questo fenomeno può causare disturbi del sonno, stress, disturbi psicologici e problemi uditivi, con gravi conseguenze sulla qualità della vita e sulla salute mentale delle persone. Per l’Agenzia europea dell’ambiente l’inquinamento acustico è a tutti gli effetti una tra le cause di inquinamento di maggiore rilievo in Europa. Secondo la normativa italiana la soglia massima tollerata di inquinamento acustico è di 65 decibel durante il giorno e 55 durante la notte, ma il valore ottimale sarebbe tra i 35 e i 45. Per intenderci, un aereo con motori accessi, a 25 metri di distanza, emette 140 decibel.
L’inquinamento elettromagnetico, invece, è generato dalle emissioni di onde radio, campi elettromagnetici e radiazioni provenienti da dispositivi elettronici, antenne di telecomunicazione e linee elettriche. Anche se non sempre sono chiari gli effetti sulla salute umana, alcuni studi hanno suggerito un possibile legame tra l’esposizione prolungata a campi elettromagnetici e il rischio di malattie come il cancro e disturbi neurologici. Secondo la Fondazione Veronesi per esempio un’esposizione di breve durata a campi elettromagnetici a bassa frequenza di elevata intensità (superiore a 100 microTesla, l’unità di misura del campo magnetico) è in grado di causare effetti acuti, provocando la stimolazione dei nervi e dei muscoli e disturbare l’eccitazione delle cellule del sistema nervoso centrale.
Conseguenze dell’inquinamento ambientale
9 million deaths attributed to #pollution in 2019—the same as in 2015 and equivalent to 1 in 6 deaths worldwide.
L’inquinamento ambientale rappresenta una minaccia diretta per la salute umana, con milioni di persone che ogni anno contraggono malattie o perdono la vita a causa dell’esposizione a inquinanti atmosferici, idrici e del suolo. Come abbiamo visto, l’inquinamento atmosferico causa ogni anni circa 9 milioni di decessi prematuri, dei quali 390mila in quell’Europa dove standard e limiti sono i più stringenti del mondo. Il solo inquinamento idrico, secondo uno studio pubblicato sull’autorevolissima rivista scientifica The Lancet nel 2019, è stato responsabile di 1,36 milioni di morti. Secondo la stessa ricerca, anche l’inquinamento del suolo fa stragi: oltre 500mila morti premature nel mondo, ogni anno. Nella sola Unione Europea si stima che esistano 2,8 milioni di siti potenzialmente contaminati.
Ma non è solo questo: secondo l’Aea, solamente per l’inquinamento da PM2,5 nel 2021, in tutta l’Ue sono andatipersi circa 150mila anni di vitae circa lo stesso numero di anni trascorsi in malattia anziché in salute.
Inoltre, questo fenomeno ha un impatto devastante sulla biodiversità, causando la perdita di habitat naturali, l’estinzione di specie animali e vegetali e l’alterazione degli equilibri ecologici. Basti pensare che, secondo il WWF, le popolazioni di mammiferi,uccelli,anfibi, rettili e pesci sono calate nel nostro pianeta, in media, del 69 per cento dal 1970 , mentre in Sudamerica e nei Caraibi l’impoverimento della fauna selvatica ha raggiunto livelli astronomici: il 94 per cento.
‼️ La nostra #biodiversità è in pericolo a causa della perdita di habitat, crisi climatica, inquinamento diffuso, eccessivo sfruttamento delle risorse, attività antropica e impatti delle specie aliene invasive.
Gli effetti dell’inquinamento ambientale si ripercuotono anche sul piano socio-economico, con costi elevati per la sanità pubblica, la riparazione dei danni ambientali e la perdita di produttività economica. Secondo stime della Banca Mondiale, l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo causa danni economici per oltre 4600 miliardi di dollari all’anno a livello globale, equivalenti al 6,2 per cento del Pil mondiale.
Recentemente l’Agenzia europea per l’ambiente ha calcolato che, solamente per la broncopneumopatia cronica ostruttiva causata dall’inquinamento da PM2,5 nel 2021, in tutta l’Unione Europea sono andati persi circa 150mila anni di vita e che circa lo stesso numero di anni trascorsi in malattia anziché in salute. Un numero drammatico in termini di sofferenza umana, ma elevatissimo anche in termini di pressioni sui sistemi sanitari nazionali, con una conseguenza doppia: nei paesi in cui la sanità è pubblica, come l’Italia, l’impatto dell’inquinamento sulla salute lo pagano tutti, anche le persone ‘sane’, e comunque l’inquinamento contribuisce a stressare il sistema; dove la sanità è privata, aumentano le disuguaglianze sociali tra chi è in grado di pagarsi le cure e chi no.
🌍🌡️2023 is confirmed as the warmest calendar year on record, with a global average temperature of 14.98°C, 0.60°C above the 1991-2020 level, overtaking 2016, the previous warmest year.
Ma a livello globale la più grande delle conseguenze sociali dell’inquinamento è rappresentata sicuramente dai cambiamenti climatici. La relazione tra inquinamento e surriscaldamento del pianeta è ben provata.
Ad oggi, le emissioni di gas a effetto serra hanno causato un aumento della temperatura media globale di poco meno di 1,1 gradi Celsius. Questo incremento sta già avendo conseguenze devastanti.
Fino al 14 per cento delle specie terrestri si troverà probabilmente ad affrontare “un elevato rischio di estinzione” con un riscaldamento globale di 1,5 °C., la soglia massima stabilita dagli accordi di Parigi, soglia che però è ormai considerata fortemente a rischio.
Strategie per la riduzione dell’inquinamento
Eppure ci sono pratiche e azioni che si possono mettere in campo per ridurre l’inquinamento antropico, e in buona parte il lavoro è già iniziato. Si tratta di azioni da sviluppare tramite interventi nazionali e sovranazionali (si vedano gli accordi siglati nelle varie Conferenze per il clima, e tutti i protocolli europei, a partire dal Green new deal, che però sta facendo diversi passi indietro), da incentivare investendo nella ricerca scientifica, ma si tratta anche di buone pratiche da seguire individualmente. Lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili, in questo senso, va nella direzione giusta: piccole comunità in grado di autoalimentarsi in termini di energia, essere indipendenti ed eventualmente in grado di cedere all’esterno anche il surplus di energia prodotta.
Innovazioni tecnologiche e pratiche sostenibili
Per contrastare l’inquinamento ambientale, è fondamentale investire in innovazioni tecnologiche e pratiche sostenibili che riducano le emissioni di inquinanti e promuovano l’uso efficiente delle risorse naturali. Tra le soluzioni più efficaci vi sono l‘adozione di energie rinnovabili, per esempio prediligendo l’elettrico, l’energia solare, eolica, geotermica o da biomasse, sviluppando la ricerca nell’idrogeno verde. Quindi puntare su una mobilità più sostenibile, pubblica ma soprattutto elettrica, sull’implementazione di processi produttivi eco-compatibili e sulla circolatà tramite l’incentivazione di riciclo e riuso, e l’adozione di pratiche agricole sostenibili, con l’abbandono graduale dell’utilizzo dei pesticidi, dell’agricoltura e allevamento intensivi, e utilizzando la tecnologia per sviluppare una agricoltura di precisione.
Normative e politiche ambientali efficaci
È essenziale anche l’adozione di normative e politiche ambientali efficaci che limitino le emissioni di inquinanti, promuovano la ricerca e lo sviluppo di tecnologie pulite e incentivino la transizione verso un’economia circolare e a basse emissioni di carbonio. L’adozione di accordi internazionali come l’Accordo di Parigi sul clima rappresenta un passo fondamentale verso la riduzione delle emissioni di gas serra e la mitigazione dei cambiamenti climatici.
Anche la Cop28 che si è tenuta a Dubai a fine 2023 ha segnato un punto importante nella lotta ai cambiamenti climatici e quindi all’inquinamento, stabilendo l’impegno per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, che impegna le parti alla “transizione dai combustibili fossili” nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato ed equo, in modo da “raggiungere le emissioni nette zero entro il 205o”.
Azioni individuali e responsabilità collettiva
Infine, è importante sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della tutela dell’ambiente e promuovere comportamenti responsabili a livello individuale e collettivo. Ognuno di noi può contribuire alla riduzione dell’inquinamento adottando pratiche quotidiane eco-friendly, come il riciclo dei rifiuti, il risparmio energetico e la preferenza per prodotti ecosostenibili, ad esempio gli elettrodomestici di classe più avanzata o sistemi di riscaldamento più moderni e meno inquinanti (teleriscaldamento, pompe di calore).
Il ruolo delle comunità e delle organizzazioni internazionali
Il contrasto all’inquinamento ambientale richiede un impegno congiunto da parte delle comunità locali, delle istituzioni pubbliche e delle organizzazioni internazionali. È fondamentale promuovere la cooperazione tra Stati, il coinvolgimento attivo della società civile e la condivisione delle migliori pratiche a livello globale per affrontare in modo efficace questa sfida. L’inquinamento ambientale rappresenta una minaccia globale per la salute umana, la biodiversità e la sostenibilità del pianeta tuttavia, attraverso l’adozione di soluzioni innovative, l’attuazione di politiche ambientali efficaci e l’impegno di tutti noi, è possibile mitigare gli effetti dell’inquinamento e promuovere uno sviluppo sostenibile che garantisca un futuro migliore per le generazioni presenti e future.
Per abbattere l’impatto ambientale dell’agricoltura, il governo della Danimarca ha deciso di convertire in foreste il 10 per cento dei campi coltivati.
Domenica 1° dicembre alle ore 11 sarà inaugurato il Tunnel Boulevard, risultato della riqualifica di quattro vecchi tunnel ferroviari all’insegna dell’arte e dello sport.
Secondo uno studio pubblicato su “The Lancet”, l’inquinamento atmosferico causato dagli incendi è legato alla morte di 1,5 milioni di persone ogni anno.
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