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Intelligenza artificiale e musica: le nuove frontiere dell’arte
Negli ultimi anni le aziende più all’avanguardia di tutto il mondo hanno investito in ricerca e sviluppo di progetti di intelligenza artificiale (AI). Queste nuove tecnologie rappresentano certamente una rivoluzione nel potenziamento dei processi aziendali tanto che già si parla di “terza ondata della trasformazione industriale“ – come l’hanno definita Paul Daugherty e Jim Wilson nel
Negli ultimi anni le aziende più all’avanguardia di tutto il mondo hanno investito in ricerca e sviluppo di progetti di intelligenza artificiale (AI).
Queste nuove tecnologie rappresentano certamente una rivoluzione nel potenziamento dei processi aziendali tanto che già si parla di “terza ondata della trasformazione industriale“ – come l’hanno definita Paul Daugherty e Jim Wilson nel loro libro Human+Machine – ma aprono anche scenari decisamente meno ottimistici.
Mentre si sta largamente discutendo riguardo a un utilizzo “etico” di queste nuove tecnologie, Yamaha le ha sfruttate per un progetto assolutamente originale in ambito musicale.
L’intelligenza artificiale applicata alla musica
Le ricerche hanno portato Yamaha a sviluppare un sistema in grado di tradurre i movimenti umani in espressione musicale, così da dare vita ad un vero e proprio concerto sulle melodie del corpo umano.
Qualche mese fa il ballerino giapponese Kaiji Moriyama ha tenuto una performance a metà strada tra danza e musica. Senza sfiorarne i tasti, Moriyama è stato in grado di suonare un pianoforte tramite i movimenti del proprio corpo.
L’esibizione è stata accompagnata dalla Berlin Philharmonic Orchestra Scharoun Ensemble, che ha contribuito con i suoi musicisti a dare vita ad un vero e proprio concerto denominato Mai Hi Ten Yu.
Il sistema è in grado di identificare il movimento in tempo reale, analizzando i segnali di quattro tipi di sensori collegati a schiena, polsi e piedi del ballerino. L’intelligenza artificiale crea istantaneamente melodie basate su un database di musica MIDI. I dati MIDI vengono, quindi, inviati ad un pianoforte apposito che lo traduce in suono.
Il sistema di Yamaha garantisce che il danzatore riproduca musica con una melodia strutturata, non solo un insieme di semplici note casuali.
Nuove frontiere dell’arte
Quello di Yamaha è un progetto embrionale e in via di sviluppo che viene visto come “un ponte tra esseri umani e strumenti musicali (…) per consentire di avere un’espressione più libera e più diretta attraverso gli strumenti musicali”, come ha affermato Motoichi Tamura, direttore generale del reparto sviluppo Yamaha Corporation.
Kaiji Moriyama, il ballerino che ha letteralmente dato vita con il proprio corpo alla composizione musicale, ha spiegato che la musica è cambiata a seconda di come si è bilanciato, permettendogli di creare in modo efficace diverse melodie usando tutto il suo corpo, più di quanto avesse potuto pensare inizialmente.
Certamente questa è solo una prima esperienza di intelligenza artificiale applicata alla musica, ma Isao Matsushita, compositore e vicepresidente della Tokyo University of the Arts, ha fatto sapere:
L’arte deve cambiare in tandem con i tempi che cambiano. Questa volta, molte persone sono state coinvolte nella creazione di questa performance, tra cui un ballerino e ingegneri. Questo stile di creazione di composizioni musicali è impegnativo, ma queste iniziative aprono nuove possibilità e ci hanno dato un’ispirazione ancora più potente di qualsiasi altra abbiamo sperimentato in passato
Immagine di copertina: la performance di Kaiji Moriyama © Ayane Shindo
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