Il vino del futuro si produce anche con i satelliti e l’intelligenza artificiale: Terroir from Space sfrutta le tecnologie per aiutare i viticoltori.
- Per contrastare i cambiamenti climatici, i produttori di vino stanno adottando tecnologie avanzate, considerando varietà originali e cercando nuovi terreni.
- La startup italiana Terroir from Space li aiuta con l’utilizzo di dati satellitari e intelligenza artificiale al fine di individuare nuovi siti per i vigneti, prevedendo le tendenze climatiche del futuro.
- La combinazione di tecnologia spaziale e tradizione vinicola offre nuovi modi di affrontare il riscaldamento globale senza rinunciare ai prodotti di punta nel settore.
Fra le complicazioni cui far fronte causate dai cambiamenti climatici ne esiste una che riguarda anche i vini. Il riscaldamento globale sta mettendo a dura prova i vigneti di tutto il mondo, in particolare le zone europee dove vengono prodotte le varietà storiche amate dagli appassionati. Le temperature in aumento e gli eventi metereologici estremi minacciano l’esistenza dei vini più pregiati e diffusi. In soccorso dei produttori vinicoli arriva la tecnologia. Grazie a un’idea italiana, portata avanti dalla startup Terroir from Space, gli algoritmi di intelligenza artificiale e i dati satellitari servono per proiettare trend climatici futuri, fornendo preziose informazioni ai produttori.
Come funziona Terroir from Space
Terroir from Space fa parte dell’ecosistema LifeGate Way e nasce da un’idea di Alessandro Saetta, Paul Kimon Weissenberg e Manuel Poêjo Torres, amici che condividono l’amore per il vino e la scienza. L’italiano Saetta, dopo aver studiato ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano, ha avuto l’intuizione di applicare le ultime tecnologie disponibili ai prodotti vinicoli. Insieme ai cofondatori e grazie al supporto del programma Copernicus dell’Agenzia spaziale europea, ha sviluppato un algoritmo che confronta le immagini satellitari attuali e storiche, le registrazioni meteorologiche e l’idrometria per proiettare le tendenze del clima nel futuro.
“Partendo direttamente dall’identificazione del terreno giusto, utilizziamo il nostro motore con intelligenza artificiale – dotato di accesso a modelli meteorologici storici ottimali e con proprietà parcellari personalizzabili (esposizione solare e al vento, mineralità delle coste, ecc.) – per garantire la migliore corrispondenza possibile tra il terreno ottimale e le varietà di uva desiderate, assicurando prodotti stabili e di alta qualità nel corso degli anni”, spiegano i fondatori.
Fiduciosi che il loro modello potesse aiutare i viticoltori a scovare un nuovo paesaggio viticolo in un clima dinamico e mutevole, Saetta e i suoi colleghi sono entrati a far parte del Porto Protocol, un gruppo internazionale di aziende vinicole che condividono informazioni e sostengono azioni per contrastare i cambiamenti climatici. “I dati satellitari contengono una quantità incredibile di informazioni”, ha spiegato Weissenberg. “Possiamo determinare la composizione del suolo fino a mezzo metro di profondità, la quantità di luce solare che illumina un sito e gli eventi meteorologici gravi per aiutarci a proiettare le tendenze a breve e medio termine”.
Dai vini ad altre colture
Le prove sul campo hanno già dato i loro frutti e Terroir from Space ha potuto aiutare viticoltori italiani e portoghesi nella ricerca dei terreni più adatti. “Il nostro modello prevedeva che nell’area ci sarebbero state meno piogge ma tempeste più intense, quindi il sito che stava esaminando era un pendio troppo ripido e vulnerabile all’erosione”, ha detto Saetta riferendosi a un produttore che li ha contattati dal Portogallo. Terroir from Space può aiutare le aziende vinicole a innovare con nuovi abbinamenti, aiutando a collegare le varietà di uva a particolari siti di vigneto; mentre il riscaldamento globale ci sfida a ripensare i nostri preconcetti su dove il vino può essere coltivato e che sapore dovrebbe avere, parte di questa nuova prospettiva potrebbe venire dallo spazio.
Per quanto riguarda il futuro, i fondatori spiegano che la loro soluzione abbraccia una varietà di attori e non è limitata a un particolare tipo di coltura. “Nel lungo periodo, puntiamo a coinvolgere un maggior numero di attori lungo tutta la filiera (dalla coltivazione alla vendita al dettaglio). Abbiamo anche in programma di applicare il nostro modello di intelligenza artificiale ad altre colture che dipendono da condizioni di coltivazione specifiche e che sono influenzate dai cambiamenti climatici come caffè, cacao, tabacco e alberi da frutto“, spiegano. La loro invenzione mira a minimizzare i rischi indotti dal clima e a ottimizzare la localizzazione geografica della produzione agricola, per far sì che produttori e consumatori non debbano rinunciare a un calice del loro vino preferito.
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