Due termini correlati che esprimono concetti leggermente diversi. Abbiamo chiesto aiuto a Vidas per capire.
Celiachia o morbo celiaco, sintomi e dieta dell’intolleranza al glutine
Sindrome da malassorbimento intestinale caratterizzato da un’anomala struttura dell’intestino tenue dovuta la proteina del glutine contenuta principalmente nel frumento, nell’orzo e in altri cereali.
di Sonia Tarantola
Celiachia, i sintomi dell’intolleranza al glutine
I sintomi da morbo celiaco come il calo di peso, il pallore dovuto ad anemia, deficit di calcio, dermatite, uniti al binomio diarrea-malassorbimento, si manifestano più frequentemente nei primi tre anni di vita, quando si introducono i cereali nell’alimentazione, mentre la massima incidenza si registra in seguito, tra i 20 e i 30 anni. Il fattore ereditario sembra giocare a favore dello sviluppo della malattia, mentre le ricerche effettuate negli ultimi anni indicano che l’allattamento al seno e la ritardata somministrazione del latte di mucca e dei cereali riducono notevolmente il rischio di sviluppare questa grave forma di malassorbimento intestinale.
Sintomi morbo celiaco negli adulti
Alcuni individui sviluppano la malattia fin da bambini, altri in età adulta. I sintomi variano da persona a persona, e negli adulti possono coinvolgere l’apparato digerente, con diarrea, vomito, dolori e crampi, feci maleodoranti. Quando le celiachia, a causa del malassorbimento, ha creato gravi carenze nutrizionali, si verificano: anemia sideropenica (da mancanza di ferro), ritenzione di liquidi, secchezza della pelle, dolore alle ossa e alle articolazioni, osteoporosi, fitte ai piedi, sterilità o aborti spontanei ricorrenti, perdita di peso, ansia e irritabilità, stomatite aftosa nella cavità orale, eruzione cutanea pruriginosa (dermatite erpetiforme).
Sintomi morbo celiaco nei bambini
I sintomi all’apparato digerente sono i più frequenti nei neonati e nei bambini piccoli. Comprendono: gonfiore e dolore addominale, dissenteria, vomito, costipazione, feci chiare e maleodoranti, perdita di peso, irritabilità. il ridotto assorbimento di nutrienti fondamentali per l’organismo crea un ritardo nello sviluppo e nella crescita, con bassa statura.
Cos’è il glutine
Il glutine, uno dei principali componenti dell’endosperma del grano, è costituito da gliadine e glutenine. E’ stato
dimostrato che a scatenare il morbo celiaco è la sola proporzione di gliadine, una proteina che però, sottoposta a
digestione completa, non scatena il morbo celiaco nei soggetti predisposti, il che fa supporre che questo possa essere messo in relazione con l’esistenza di un difetto enzimatico per quando riguarda la digestione delle proteine.
La dieta per la celiachia
Una volta riconosciuta la malattia viene indicata una dieta esente da glutine, che non contenga frumento, segale, orzo, avena. Inizialmente si tende ad eliminare dalla dieta anche il latte e i suoi derivati fino a quando la struttura e la funzione intestinale ritorna alla normalità.
Quali cereali possono mangiare i celiaci
Riso, mais, grano saraceno, amaranto, manioca , miglio, quinoa, sorgo, teff e avena. Ecco alcune idee per contrastare la reattività al glutine fin dalla prima colazione.
Quali cereali non possono mangiare i celiaci
Frumento, farro, orzo, segale, kamut® e grano khorasan, spelta, bulgur, malto o pangrattato di questi cereali. Birra da malto d’orzo o di frumento. Lievito madre, seitan, besciamella con farina dei cereali sopra elencati.
A causa della vasta diffusione della gliadina e di altre sostanze che scatenano il morbo celiaco negli alimenti lavorati, è molto importante leggere attentamente le etichette dei prodotti in modo da evitare fonti nascoste di gliadina o contaminazioni rinvenibili in alcune salse, condimenti, nell’amido alimentare modificato, nei gelati, nelle minestre, nei piatti pronti, e così via. Meglio rivolgersi a un centro per l’informazione e l’educazione sanitaria per ottenere una guida completa all’alimentazione priva di glutine.
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