L’equilibrio è un concetto bellissimo, che da sempre si riferisce alla bellezza, alla misura, alla saggezza. Trova diverse declinazioni nelle discipline scientifiche, nell’arte e nell’architettura. Più di recente è stato applicato all’ecologia, incentrandosi sugli ecosistemi. Qui si arricchisce di un nuovo significato dinamico, in continuo movimento: la ricerca della salute per l’uomo e l’ambiente. L’equilibrio e
Intolleranze alimentari: cosa sono e come si manifestano
Nelle intolleranze i meccanismi di reazione all’alimento “nocivo” sono vari e non sempre chiaramente classificabili.
Ad esempio
esistono due tipi di intolleranza definiti anche come
“pseudoallergie”: nel primo, gli alimenti “incriminati” provocano
la liberazione di istamina (la sostanza che causa i tipici sintomi
allergici), ma non degli anticorpi IgE, normalmente coinvolti nella
reazione allergica classica; nel secondo caso, i sintomi si
manifestano dopo aver ingerito alimenti che contengono, per loro
natura, elevate quantità di istamina. In entrambi i casi si
parla di pseudoallergie perché, a differenza delle allergie
vere e proprie, è necessario ingerire una certa
quantità degli alimenti mal tollerati, perché si
sviluppino i sintomi.
Chi soffre di pseudoallergie non deve necessariamente eliminare i
cibi pericolosi, ma solamente limitarne il consumo.
Un’ulteriore categoria di intolleranze alimentari è
rappresentata dai “deficit enzimatici”, ovvero da carenze congenite
di alcuni enzimi necessari per assimilare specifiche sostanze
nutritive. Esempi di intolleranze da deficit enzimatico sono il
favismo (intolleranza alle fave), l’alactasia (intolleranza al
lattosio del latte) e la fenilchetonuria (carenza dell’enzima
necessario per la trasformazione dell’aminoacido fenilalanina).
Quando mancano questi enzimi, la sostanza non viene assimilata e si
concentra nell’organismo in quantità tali da provocare
reazioni anche molto gravi, che come nel caso del favismo possono
causare l’anemia emolitica.
Un capitolo a parte merita la celiachia o morbo celiaco: si tratta
di una grave intolleranza al glutine contenuto nel frumento e in
alcuni altri cereali. In questo caso, il sistema immunitario
reagisce (anche se non si formano anticorpi specifici) come davanti
a una vera e propria intossicazione, provocando alterazioni anche
gravi a carico della mucosa intestinale, che compromettono
l’assorbimento dei nutrienti e lo stato nutrizionale complessivo
dell’individuo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
1. 7 cibi che riducono l’infiammazione e il girovita All’interno di una dieta variata e bilanciata, è sempre utile non farsi mancare i cibi che hanno proprietà anti-infiammatorie. Quando l’infiammazione è sotto controllo, infatti, non solo ci si sente meglio, ma è anche più facile perdere peso e ridurre il girovita. 2. I
Negli ultimi trent’anni quella del benessere fisico, del fitness, è diventata una delle industrie più importanti nel nostro Occidente. Questo perché si è finalmente compresa l’importanza dello sport e del movimento come fattore protettivo nei confronti di patologie importanti quali quelle cardiovascolari, diabete, obesità e infinite altre. Se si chiede a chi lo fa come mai ha deciso
Due termini correlati che esprimono concetti leggermente diversi. Abbiamo chiesto aiuto a Vidas per capire.
Comprendere l’epigenetica fornisce gli strumenti per restare in salute. Dall’alimentazione allo stile di vita, scopriamo come influire positivamente sul nostro patrimonio genetico.
Nel capoluogo lombardo esistevano già norme contro le sigarette ma ora si inaspriranno. Sono previste sanzioni per i trasgressori dai 40 ai 240 euro.
I risultati di uno studio condotto negli Stati Uniti ipotizzano un collegamento tra 22 pesticidi e i tassi di incidenza e mortalità del cancro alla prostata.
A febbraio, in Irlanda, è stato introdotto un sistema di riciclo della plastica che ha permesso di raccogliere 630 milioni contenitori.
Roberta Redaelli, nel suo saggio Italy & Moda, raccoglie le voci del tessile. E invita il consumatore a fare scelte che lo spingano alla sostenibilità.