Oltre 372 miliardi di euro in investimenti privati e pubblici per la ripresa sostenibile dalla Covid-19. Il Parlamento europeo ha approvato il programma InvestEU.
Nuova linfa in Europa per gli investimenti sostenibili, strategici e innovativi destinati a progetti a ridotto impatto ambientale. Con 496 voti favorevoli, 57 contrari e 144 astensioni, lo scorso 9 marzo il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il nuovo programma InvestEU che promette di mobilitare oltre 372 miliardi di investimenti pubblici e privati, garantendo un accesso più facile ai finanziamenti. È la più recente misura che rientra nel pacchetto di ripresa Next generation Eu da 750 miliardi di euro.
Cos’è e cosa prevede il programma InvestEU
Le risorse attirate dal programma InvestEU, si legge sul sito dedicato, faranno parte di un fondo destinato a spingere la ripresa, la crescita verde, l’occupazione e il benessere in tutta Europa. Questi investimenti aggiuntivi, di carattere pubblico e privato, dovrebbero ammontare a 372 miliardi di euro tra il 2021 e il 2027. Saranno usati per affrontare le difficoltà di liquidità del mercato, sostenere le carenze di investimenti e risolvere le situazioni non ottimali di investimento. Con una garanzia del bilancio europeo di 26,2 miliardi di euro, il programma cercherà di attirare nuovi investitori, fornendo maggiori garanzie anche ai partner, il principale partner esecutivo è la Banca europea per gli investimenti (Bei).
Il fondo InvestEU è ispirato al modello di successo del piano di investimenti per l’Europa, il piano Juncker dal nome del promotore e allora presidente della Commissione europea Jean Claude Junker, che ha mobilitato oltre 500 miliardi di euro nel periodo compreso tra il 2015 e il 2020. Riunirà sotto lo stesso tetto il Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis), già pilastro del piano di investimenti cui sono destinati ulteriori 375 milioni di euro, e 13 strumenti finanziari dell’Unione europea. Farà parte del mix di politiche economiche dell’esecutivo europeo in materia di investimenti e riforme strutturali e nati per rispondere alla crisi sanitaria ed economica globale.
Un fondo da usare per il Piano di ripresa e resilienza
I singoli Stati Membri potranno usare il programma per attuare il proprio Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la cui bozza è stata tramessa dal governo italiano al Parlamento lo scorso 15 gennaio per procedere alla sua definizione entro il termine stabilito del 30 aprile. Il tutto sotto l’ombrello del Dispositivo per la ripresa e la resilienza da 672,5 miliardi di euro (Recovery and resilience facility, Rrf) che rappresenta la componente più cospicua del pacchetto Next Generation EU. Il regolamento, comprensivo di obiettivi e regole di accesso al finanziamento, è stato approvato in via definitiva dal Parlamento europeo lo scorso 10 febbraio.
“Dato che InvestEU ci aiuterà anche a riprenderci dalla pandemia, abbiamo creato sinergie con il Recovery and resilience facility, permettendo agli Stati membri di attuare parte dei loro piani di ripresa e resilienza attraverso InvestEU“, rimarca in una nota stampa l’eurodeputata del gruppo dell’Alleanza progressista di socialisti e democratici Irene Tinagli, correlatrice della commissione per i problemi economici e monetari.
4 settori di intervento
I principali settori di intervento, o “finestre”, sui quali si concentrerà il fondo InvestEU sono quattro, ognuno con all’interno delle macro aree di interesse:
- Infrastrutture sostenibili: vi rientrano le iniziative legate a progetti per la sostenibilità e la multimodalità nei trasporti, le energie rinnovabili e l’accumulo, l’efficienza energetica e la riqualificazione edilizia, la gestione dei rifiuti in ottica di economia circolare, le tecnologie innovative che contribuiscono alla resilienza ai cambiamenti climatici;
- Ricerca, innovazione e digitalizzazione: trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca a quello delle imprese, diffusione di soluzioni innovative a favore della digitalizzazione dell’industria europea;
- Piccole e medie imprese: accesso e disponibilità di finanziamenti per le piccole e medie imprese, ivi comprese quelle innovative e operanti nei settori della cultura, nonché per le piccole imprese a media capitalizzazione; sostegno alle Pmi che dalla fine del 2019 devono fare i conti con gli effetti negativi provocati dalla pandemia;
- Investimento sociale e rafforzamento delle competenze: microfinanza, misure volte a garantire la parità di genere, infrastrutture sociali, accessibilità, inclusione delle persone vulnerabili.
Un centro di consulenza e una banca dati
Nell’ottica di semplificare l’accesso ai finanziamenti messi in campo dall’Unione europea per la ripresa dalla Covid-19, il programma comprende un centro di consulenza, l’InvestEU advisory hub. Questo aiuterà a semplificare le procedure d’accesso ai finanziamenti, fornire supporto tecnico e assistenza e a sviluppare, strutturare e attuare i progetti di investimento.
Infine, sulla piattaforma InvestEU portal si riuniranno investitori e promotori delle iniziative coltivate in tutta l’Unione europea. Sarà una banca dati per avere libero accesso alle opportunità di investimento disponibili, un ulteriore strumento con cui spingere in maniera coordinata la ripresa sostenibile.
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