Al museo più famoso di Madrid una mostra temporanea indaga il ruolo delle donne nell’arte spagnola, troppo spesso sottovalutato.
C’è una mostra temporanea al museo del Prado di Madrid che vuole chiedere scusa alle donne e a tutte quelle artiste che negli anni sono state offese, emarginate, sminuite e relegate in un angolo per fare spazio agli uomini. Si intitola Invitadas (frammenti su donne, ideologia e arti plastiche in Spagna dal 1833 al 1931), cioè “invitate” in spagnolo, è curata da Carlos G. Navarro ed è stata inaugurata il 6 ottobre 2020; rimarrà visibile fino al 14 marzo 2021.
È anche la prima mostra organizzata dal museo dopo la sua riapertura – come afferma Javier Solana, presidente del real patronato del museo del Prado, che afferma che “questo allestimento è un chiaro esempio della volontà del Prado di continuare ad essere un riferimento culturale anche nei momenti di difficoltà”.
La mostra
L’obiettivo della mostra è quello di indagare, attraverso le arti visive, il ruolo delle donne nella società nel periodo compreso tra il regno di Isabella II e quello del nipote Alfonso XIII. Per farlo il museo del Prado si avvale di 133 opere d’arte raramente o mai esposte prima. Il risultato è una mostra audace che rivendica il ruolo delle donne e denuncia l’ostilità con cui sono state trattate dal sistema artistico spagnolo a cavallo del XIX e XX secolo. Il museo stesso si espone quasi a volersi scusare: i fondi per Invitadas arrivano in parte anche da quelli del Prado.
L’esibizione, articolata attraverso episodi particolarmente significativi del sistema artistico del periodo, mette in evidenza come le donne che compaiono raramente siano protagoniste per volontà propria ed altrettanto raramente si trovino nei luoghi che desiderano; molto più spesso sono solo ospiti indesiderati sulla scena artistica del loro tempo. L’allestimento del Prado è il racconto su tela di come la donna ha vissuto ed è stata vista nel corso di un secolo. Un trionfo dei luoghi comuni che per anni hanno relegato il genere femminile intorno a un focolaio domestico, senza che fosse libero di esprimere desideri e ambizioni. Figuriamoci far parte del mondo artistico.
L’arte per le donne del tempo
Inutile dire che l’arte per le donne del tempo non era considerata un lavoro, bensì un vezzo. Nonostante questo, molte ci hanno creduto e sono riuscite a mettere a frutto la loro passione e bravura; chi dedicandosi alla fotografia, chi riproducendo opere famose di artisti uomini. Ci sono donne come Inocencia Arangoa, Rosa Bonheur, Marguerite Marie Benoit e tante altre. Invitadas è una mostra che si può osservare da diverse prospettive: per puro godimento estetico, per capire il debito storico con le pittrici di quel periodo, per la diversità di uno sguardo che la società esige più inclusivo. E anche forse come fonte di ispirazione per avere coraggio, per rompere gli schemi e per seguire la propria strada.
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