La Capri è la nuova elettrica Ford, con l’addio a modelli come Fiesta e Focus un tassello importante nella transizione ecologica del marchio. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Ioniq 5, quando l’auto elettrica cambia pelle. E diventa circolare
Dentro, canna da zucchero, olio di semi di lino, nylon rigenerato da reti da pesca e vernici prodotte da mais e colza. Fuori, un tetto che cattura l’energia del sole. Ioniq 5, quando l’economia circolare fa bene all’auto.
L’ultima frontiera dell’auto è l’economia circolare. Ossia la capacità di riduzione sprechi, di prolungare la vita utile dei materiali, di aumentare tracciabilità e riciclo. Insomma, anche la più evoluta delle auto elettriche può fare meglio, aggiungere all’efficienza del powertrain, l’uso di materiali biobased per le sue componenti. E i primi esempi stanno arrivando. Hyundai Ioniq 5 ne è un esempio. Elettrica, con un tetto solare capace di produrre energia catturando i raggi del sole, con un abitacolo spazioso, simile quasi a un salotto di casa, pervaso da biomateriali, polimeri di origine naturale, tessuti ottenuti da plastiche a base vegetale e vernici realizzate con estratti vegetali. Questa è la prossima rivoluzione della mobilità elettrica.
Benvenuti a bordo di Ioniq 5
Il senso di spazio, luminosità, libertà di movimento è subito avvertibile. Pavimento piatto, uno dei vantaggi delle elettriche di ultima generazione. Dentro ci si può sdraiare per un sonnellino con vista mare. Sull’elettrica Ioniq 5 c’è spazio per le gambe, molto. La consolle centrale scorre avanti e indietro, per rendere più flessibile lo sfruttamento degli spazi. Nei rivestimenti interni, nei tappetini, nei tessuti dei sedili si nascondono materie prime estratte dalla canna da zucchero, bottiglie di plastica riciclate, mais, filati di nylon Econyl, ottenuti dalle reti da pesca riciclate.
E sulla plancia, disseminata di display, e sui pannelli delle porte, pastiche trattate con vernici bio, prodotte con olio estratto dal mais e dai fiori di colza. Fuori, maniglie a scomparsa, per migliorare l’efficienza aerodinamica. Capito la Ioniq 5? E’ di questo che ha bisogno l’auto, di un motore elettrico, di dimensioni esterne ragionevoli, di batterie efficienti, una buona autonomia e di un progressivo incremento di processi ispirati all’economia circolare, al riuso delle materie.
Non chiamatela suv
Il limite è sempre più labile, ma Suv e crossover hanno specificità diverse. I primi più grandi e ingombranti, i secondi (ormai il segmento di auto più richiesto dal mercato), dalle dimensioni più compatte, con un’anima urbana pur mantenendo quell’aspetto che fa pensare alle evasioni del weekend.
Ecco, questa è la Ioniq 5, primo, vero, modello della rivoluzione elettrica del marchio Hyundai. Due le versioni, una con batteria da 52 kWh, l’altra da 72,6, un’autonomia elettrica (dichiarata) fino a 481 chilometri, che salgono oltre 600 se si viaggia prevalentemente in città. Trazione a 2 o 4 ruote motrici. E la possibilità di ricaricare un monopattino, da tenere nel bagagliaio e sfruttare per l’ultimo miglio. La praticità è assicurata da un bagagliaio ampio, regolare, ampliabile abbattendo i sedili posteriori. E da un secondo vano anteriore, piccolo ma utile per riporre i cavi della ricarica. I prezzi partono da 44mila 750 euro, da cui detrarre gli eventuali incentivi e/o ecobonus.
Con i giovani nei giorni di All4Climate
La mobilità elettrica e in genere la transizione tecnologica ed energetica dell’industria dell’auto sono ormai parte del futuro della mobilità. E in questo senso ci sono marchi come Hyundai che, oltre ad agire su prodotto e materiali (vedi Ioniq 5), o ad investire su un futuro a idrogeno, scelgono di supportare la lotta contro i cambiamenti climatici con messaggi forti, come fornire una flotta di auto elettriche durante le giornate milanesi di All4Climate Italy 2021.
Un tetto che cattura i raggi del sole
In un’ottima di maggior efficienza energetica, Ioniq 5 adotta un tetto a pannelli solari capace di assorbire l’energia del sole e di immagazzinarla nelle batterie. Non un grande apporto energetico, sia chiaro. Ma sufficiente a mantenere in efficienza la batteria da 12 V, o di contribuire alla ricarica della batteria al litio, ottimizzando l’autonomia. Un aiuto simbolico (il produttore assicura un contributo energetico fino a 1.500 chilometri all’anno, a seconda dell’esposizione solare della zona in cui si risiede), prezioso però su un’auto elettrica dove anche l’uso del climatizzatore, o la temperatura esterna, possono influire sull’autonomia.
Tre potenze e due tipi di trazione
La versione più potente di Ioniq, quella con batteria da 72,6 kWh, disponibile sia 2, sia a 4 ruote motrici, offre prestazioni notevoli. Come notevole è il comfort a bordo. Le accelerazioni notevoli al semaforo, più evidenti nelle versioni con potenze variabili da 225 a 160 kW, rimangono interessanti anche nella versione di accesso, equipaggiata con la batteria da 58 kWh, che offre comunque una potenza di 125 kW. L’autonomia dichiarata, un massimo di 481 chilometri, come sempre anche su Ioniq 5 dipende dallo stile di guida, dalla presenza di salite, dai percorsi in autostrada, vero nemico delle auto elettriche.
Ioni 5, com’è e cosa offre alla guida
Sull’esperienza di guida offerta da Ioniq 5 incidono però molti fattori che prescindono dalla potenza del motore, o dall’autonomia. Ma che hanno a che fare con la piacevolezza degli interni. Intanto la strumentazione, fatta di grandi schermi touchscreen rendono chiari e immediati i dati importanti. In più c’è un head-up display che proietta numerose informazioni sul parabrezza, un buon modo per non distrarsi alla guida. Ormai scontate la compatibilità con Android ed Apple carplay, comodi la ricarica wireless del telefono e le 5 porte usb e utili i comandi vocali. Il resto è un mix di piacevolezza e relax, di silenzio e assenza di vibrazioni, di sospensioni efficienti e di una visibilità elevata, grazie anche alla posizione di guida rialzata, tipica dei crossover.
Notevole la dotazione di sistemi di assistenza alla guida. Dai sistemi che regolano velocità e mantenimento di corsia automaticamente, a quelli che rilevano i limiti di velocità, fino agli utili sistemi che monitorano la stanchezza del guidatore, che segnalano la presenza di auto, ciclisti o pedoni negli angoli ciechi, che evitano le collisioni o l’apertura delle porte nel caso sopraggiunga un ciclista. Ancora, che aiutano a fare le manovre, che avvisano della presenza di veicoli in arrivo mentre si esce da un parcheggio e così via. Il risultato è che su Ioniq 5 ci si sente sicuri, assistiti, mai prevaricati però.
Se l’auto ricarica il monopattino elettrico
Oltre a sfruttare sistemi di ricarica veloci, a 400 o 800 V, con un caricatore da 350 kW (bastano 18 minuti per passare dal 10 all’80 per cento di carica), Ioniq 5 è fra le poche aut elettriche ad offrire anche un sistema di ricarica per utenze elettriche, il cosiddetto vehicle-to-load. Significa poter portare nel bagagliaio un monopattino elettrico e ricaricarlo mentre si viaggia grazie all’apposita porta di ricarica esterna. Il sistema funziona sia con tensioni da 110, sia 220 V ed eroga fino a 3,6 kW.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Lynk & Co presenta la nuova elettrica 02: pensata per l’Europa, prodotta in Cina, si può (anche) noleggiare e offre fino a 445 chilometri di autonomia.
Dopo un buon 2023 si inverte la tendenza delle auto elettriche sul mercato. L’Italia resta, insieme alla Spagna, uno dei fanalini di coda del continente.
Con 600 chilometri di autonomia e dimensioni europee, l’Explorer inaugura una nuova generazione di modelli elettrici Ford. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Si chiama Inster la prima elettrica da città Hyundai: due le declinazioni, urban o outdoor, dimensioni compatte e interni ispirati alla circolarità.
Stellantis sull’auto elettrica si allea con la cinese Leapmotor e annuncia in tre anni un nuovo veicolo ogni anno, si parte con la T03, una urban car sotto i 18mila euro.
Col debutto del brand Dfsk cresce la disponibilità di auto cinesi low cost e di buona qualità, una possibile risposta all’urgenza (e al costo) della transizione ecologica dell’auto.
Un anno dopo l’introduzione della Ulez, l’enorme Ztl a traffico limitato, Londra centra gli obiettivi. “Camminare previene l’obesità” spiega l’esperta Cristina Xiao.