Dentro, canna da zucchero, olio di semi di lino, nylon rigenerato da reti da pesca e vernici prodotte da mais e colza. Fuori, un tetto che cattura l’energia del sole. Ioniq 5, quando l’economia circolare fa bene all’auto.
Ioniq 6, come va e cosa offre l’elettrica appena eletta World car of the year
Efficienza, design, autonomia, originalità: l’elettrica Ioniq 6 ha già conquistato la critica. Farà lo stesso col pubblico? In attesa della risposta scopriamo come va e cosa offre.
New York, una giuria di cento giornalisti della stampa specializzata provenienti da 32 Paesi l’ha appena eletta World car of the year. L’annuncio nel corso della cerimonia durante l’International auto show, il Salone internazionale dell’automobile attualmente ancora in corso a New York. Alla Hyundai Ioniq 6, oltre al riconoscimento di auto dell’anno, sono andati i titoli di World electric vehicle e World car design of the year. Fra le motivazioni dell’ambito riconoscimento, il design, l’efficienza aerodinamica fra le migliori in assoluto, l’autonomia elettrica, che a seconda della versione può raggiungere il dato dichiarato di 429, 583 o 614 chilometri. Insomma, Ioniq 6 si appresta ad entrare sul mercato con ottime credenziali; prezzi a partire da 47.550 euro.
Ioniq 6 e gli ambiziosi obiettivi Hyundai al 2030
Berlina a 3 volumi – segmento non più richiestissimo in Italia ma ancora apprezzato in Asia e Nordamerica, mercati ai quali di fatto si rivolge – dimensioni esterne generose (4 metri e 85 centimetri di lunghezza), un abitacolo molto spazioso e ispirato all’interior design domestico, come già accadeva sulla Ioniq 5 (fatta salva la capacità del bagagliaio, che sulla Ioniq 6 si riduce parecchio). Insomma, una large family car come la definirebbero Oltreoceano. La notizia degli ambiti riconoscimenti arriva a qualche giorno da un altro annuncio importante: Hyundai Motor group ha infatti dichiarato l’obiettivo di diventare uno dei primi tre produttori di veicoli elettrici al mondo entro il 2030, con un piano economico da circa 18 miliardi di dollari a favore dello sviluppo di veicoli a “zero” emissioni, per raggiungere una gamma di 31 modelli elettrici complessivi con i marchi che compongono il gruppo coreano, ossia Hyundai, Kia e Genesis, quest’ultimo non importato in Italia.
Due o quattro ruote motrici?
Ma torniamo alla Ioniq 6 che, dopo l’anteprima statica di qualche mese fa, abbiamo avuto modo di provare. Un breve ritratto ve lo abbiamo già fatto. In pratica per Hyundai si tratta della prima elettrica pensata per competere con modelli come la Tesla Model 3, ma anche Bmw i4 e Polestar 2, berline elettriche dalle personalità e prestazioni diverse ma accomunate da molte caratteristiche, come prezzo, autonomia e un design attraente. Nel caso della Ioniq 6 si tratta di un modello che condivide molte componenti con la crossover elettrica Ioniq 5. Il che significa poter contare su versioni con uno o due motori elettrici, due opzioni per il pacco batteria, da 77,4 o 53 kWh, trazione posteriore o integrale sulle 4 ruote, potenze da 151 a 325 cavalli. La grande differenza è lo stile esterno, futuristico, elegante, ispirato al concept Prophecy. Un modello che a sua volta farà da base per un’altra elettrica, la Ioniq 7, un suv elettrico che Hyundai prevede di lanciare nel 2024.
Col monopattino a bordo l’ultimo miglio diventa smart
Come anticipato, la Ioniq 6 è costruita sulla stessa piattaforma dell’elettrica Ioniq 5, lecito dunque attendersi molte affinità. Come la tecnologia Vehicle to load, ossia una presa di corrente (sotto i sedili posteriori) che permette di caricare un monopattino elettrico o un altro dispositivo alimentato a 110 o 220 Volt, con una potenza massima di 3,6 kW. Rispetto alla Ioniq 5 qui c’è meno praticità e uno spazio per il carico inferiore, anche considerando il piccolo bagagliaio anteriore, discreto sulla versione a trazione posteriore ma ridotto ai minimi termini sul modello a trazione integrale a causa del secondo motore elettrico. Altra caratteristica distintiva, la possibilità di avere (optional) gli specchietti retrovisori laterali digitali, ossia due telecamere esterne che proiettano le immagini su altrettanti display interni, una soluzione che, almeno secondo i progettisti, dovrebbe migliorare visibilità e sicurezza, soprattutto in alcune situazioni come il buio e la pioggia. Interessante alla voce “ricarica elettrica” la possibilità di sfruttare la funzione Plug&charge che evita l’uso di un’app o di una scheda di ricarica nelle stazioni predisposte (presso il gestore Ionity questo servizio dovrebbe essere disponibile dal secondo trimestre dell’anno) e di ridurre i tempi grazie alla ricarica ultraveloce a 800 Volt che, secondo il costruttore, renderebbe possibile ricaricare fino a oltre 300 chilometri di autonomia in 15 minuti.
Ioniq 6: coinvolgente con un forte senso di serenità
Ma veniamo alle impressioni. Da subito Ioniq 6 conquista per una guida fluida, un abitacolo ampio, ben isolato dai rumori esterni e molto silenzioso. La sensazione che prevale è quella di comfort, spazio (grazie al pavimento piatto e al passo lungo) e serenità; chi è più sensibile a quest’ultimo punto farà piacere la possibilità di scegliere l’illuminazione dell’abitacolo fra 64 colori con specifici temi dai nomi eloquenti sviluppati da esperti dei colori: “Concentration”, “Healing forest”, “Wonderful day”, “Mind care”. Poi ci sono aspetti più dinamici, come la notevole manovrabilità, la guida coinvolgente quando si affrontano strade ricche di curve. Una situazione, le curve, in cui la Ioniq 6 è favorita dal baricentro basso, che gli conferisce molta stabilità. Un “carattere” che cambia molto in funzione delle modalità di guida selezionate e dal quale dipendono aspetti come la frenata rigenerativa (regolabile con le leve al volante), la sensibilità dello sterzo, la potenza erogata, la sensibilità dell’acceleratore fino alla scelta (nella versione più potente a trazione integrale) se usare 2 o 4 ruote motrici, scelta che incide anche sull’autonomia elettrica, come è facile intuire.
Interni: spazio al minimalismo
Torniamo per un attimo al comfort, perché è proprio la sensazione di un “salotto” domestico che colpisce di più. L’abitacolo mostra un’estetica moderna e minimalista, simile a quella dello Ioniq 5, con il citato pavimento piatto che amplifica la sensazione di spaziosità. Certo, come tutte le berline tradizionali a 4 porte, lo spazio è meno flessibile rispetto a quello di crossover e suv, ma sempre valido per cinque persone con i sedili posteriori che si ripiegano per espandere lo spazio dedicato ai bagagli. Tutte le informazioni, così come molte funzioni, sono disponibili sui grandi display digitali, quello centrale dedicato ai sistemi di infotainment. Scontati le funzionalità come il Bluelink per la connettività e la possibilità di collegare lo smartphone utilizzando Apple CarPlay o Android Auto, Ioniq 6 offre caratteristiche più evolute, come la possibilità di aggiornare premendo un pulsante i software di bordo, inclusi mappe e infotainment, servizi come la gestione della ricarica da remoto.
Economia circolare e sostenibilità
Da tempo Hyundai dedica un’attenzione particolare all’economia circolare e all’uso di materiali più sostenibili per gli interni delle sue auto. Non fa eccezione Ioniq 6 che, a seconda dell’allestimento scelto, offre tessuti in Pet riciclato o bio per sedili e rivestimenti, vernici biologiche derivate da oli vegetali e moquette realizzate con reti da pesca riciclate. Bene anche alcune scelte nell’uso di materiali sostenibili per l’esterno della carrozzeria, come la vernice a pigmenti riciclati da pneumatici fuori uso utilizzata per rivestire la parte inferiore della carrozzeria o quella con pigmenti di carbone di bambù utilizzata per alcune tinte esterne.
L’attenzione alla sicurezza (premiata con 5 stelle)
Ioniq 6 ha ricevuto la massima valutazione di sicurezza da EuroNcap, ossia 5 stelle. Dei numerosi sistemi di assistenza alla guida fanno parte diversi livelli di anticollisione, il mantenimento di carreggiata, i sistemi che monitorano il traffico, il cruise control adattivo connesso al sistema di navigazione, il riconoscimento dei limiti di velocità e, utilissimi per salvaguardare pedoni e ciclisti, i safe exit assist/warning che evitano l’apertura delle porte in caso di pericolo. Alla sicurezza concorrono anche i sistemi che monitorano l’attenzione del conducente, raccomandando una pausa se necessario, e gli speciali fari Led matrix beam, capaci di adattarsi alle diverse condizioni della strada.
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