Questa notte Harris e Trump si sfidano alle elezioni presidenziali Usa più incerte degli ultimi anni. Nella piccola Dixville Notch, dove si è già votato, è già pareggio. LifeGate seguirà i risultati dalla tarda serata.
Iraq, kamikaze si fa esplodere allo stadio: 41 morti
Un nuovo attacco suicida da parte dell’Isis ha colpito questa volta una cittadina in Iraq. L’esplosione in uno stadio, al termine di una partita di calcio.
L’Iraq piange ancora i suoi morti. Teatro dell’ennesimo attentato, che è costato la vita a 41 persone, è stato il villaggio di Al Asriya, a circa quaranta chilometri dalla capitale Bagdad: un kamikaze si è fatto esplodere venerdì 25 marzo all’interno di uno stadio, al termine di una partita di calcio, mentre erano in corso le premiazioni.
L’attentato rivendicato dall’Isis
L’attacco è stato rivendicato dal gruppo Isis, secondo il quale l’autore della strage sarebbe un adolescente: Saifullah al-Ansari. L’attentato ha provocato anche un centinaio di feriti, tra i quali alcuni si trovano in condizioni critiche. Secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters – che cita un responsabile locale delle istituzioni sanitarie – tra i morti ci sono anche dei ragazzini di età compresa tra dieci e sedici anni.
Ali Nashmi, diciottenne, era sul posto al momento dell’esplosione: “Il kamikaze si è posizionato tra la folla – ha raccontato all’agenzia francese Afp – e una volta al centro ha azionato l’ordigno, proprio mentre il sindaco stava consegnando le ricompense ai giocatori”. Il primo cittadino del villaggio si chiamava Ahmed Shaker: anche lui risulta nell’elenco delle persone uccise, assieme ad una delle sue guardie del corpo e a cinque membri delle forze di sicurezza.
Suicide bombing in Iraq leaves 41 dead, more than 100 wounded https://t.co/CynM78sOCJ pic.twitter.com/aFDDRQhcPc
— CBC News (@CBCNews) 26 marzo 2016
Le condanne di Ban Ki-moon e papa Francesco
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che si trovava in visita a Bagdad, ha manifestato le proprie “più profonde condoglianze al popolo e al governo iracheno, e in particolare alle famiglie colpite dai terroristi”. Allo stesso modo, papa Francesco ha pregato per le vittime, parlando di “violenza insensata” e invitando il popolo iracheno “a rifiutare le vie dell’odio e del conflitto”.
Il califfato, nel frattempo, sembra perdere terreno nella guerra a cavallo tra Iraq e Siria, Il gruppo jihadista ha subito infatti una serie di sconfitte, e secondo Washington sarebbe in aumento il numero di disertori in seno alle forze islamiste. John Kirby, portavoce del ministero degli Esteri statunitense, ha spiegato che proprio per questa ragione il gruppo armato “ricorre sempre più di frequente agli attacchi suicidi, perpetrati spesso da bambini soldato. Ma questi ultimi sono ormai impiegati anche a fianco dei combattenti adulti”.
Immagine di apertura di Karim Kadimi/AP pubblicata dall’account @mashable su Twitter.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Grazie alla tecnologia lidar sono state scoperte migliaia di strutture maya in Messico. Ci sono ancora molte rovine sepolte nella giungla.
Per molte minoranze il dritto a scegliere tra Harris e Trump alle elezioni presidenziali Usa resta un percorso a ostacoli.
Il partito Sogno georgiano confermato con il 53,9 per cento dei voti. Ma piovono accuse di brogli e interferenze. L’Ue chiede di indagare. Intanto la presidente del Paese invita alla protesta. I vincitori: “Questo è un colpo di Stato”.
Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.
Nel bacino di Kariba, in Zambia, c’è poca acqua a causa della siccità. Questo non permette di produrre elettricità e il paese è in balia dei blackout.
Dopo tredici anni di conflitto, la crisi umanitaria in Siria è una delle più gravi. Grazie anche al lavoro di WeWorld insieme alla cooperazione italiana, si cerca di dare strumenti agli studenti con disabilità per professionalizzarsi.