In Piemonte, a pochi chilometri dal confine francese, la Valle Maira offre tutto ciò che chi ama l’autenticità dei territori montani cerca.
Isola di Montecristo, come raggiungere il gioiello inesplorato del mar Tirreno
L’isola di Montecristo ha il fascino misterioso di una meta poco accessibile ma da quest’anno c’è qualche occasione in più per poter visitare lo scrigno di biodiversità nell’Arcipelago toscano.
Montecristo è l’isola forse più misteriosa dell’arcipelago toscano, poco più di dieci chilometri quadrati di natura incontaminata e selvaggia, che da marzo saranno collegati più facilmente con l’isola d’Elba. Per i turisti, un’occasione in più per scoprire uno scrigno di biodiversità, sempre rispettando l’equilibrio prezioso di un fazzoletto di terra incantevole, un patrimonio naturale universale.
L’isola di Montecristo, la meraviglia dalla storia antica
Oltre che di misterioso, c’è qualcosa di religioso nell’isola: si chiama Montecristo infatti perché qui dal Quinto secolo dopo Cristo si trovava un monastero, quello di San Mamiliano – tanto che per qualche tempo il suo nome fu appunto San Mamiliano, in onore dell’eremita – ma della storia di questo lembo di terra abbiamo documenti sin dagli antichi greci, quando l’isola era Oglasa, o Monte Giove sotto i romani. Più recentemente fu Dumas a renderla famosa, grazie al suo Conte di Montecristo che proprio nell’isola trova il favoloso tesoro che gli permette di perpetrare la sua vendetta.
Sin dagli anni Settanta la Riserva naturale statale isola di Montecristo è una riserva biogenetica dove non vi sono abitanti fatta eccezione che per due guardiani di quello che un tempo era il Corpo forestale dello Stato. Oggi è anche un’area protetta con alcune regole ferree da rispettare per le poche persone – 2mila – che annualmente possono visitarla: su Montecristo non è possibile pernottare e sono vietate la pesca, la balneazione e la navigazione entro mille metri dalla costa; entro tre miglia è possibile transitare, ma non pescare; gli accessi via mare possono avvenire solo a Cala Maestra, con fondale sabbioso, arrivando perpendicolarmente alla costa; non si può utilizzare l’ancora, ma è possibile l’attracco al gavitello o al molo. E poi la più importante di tutte: per arrivare sull’isola e quindi visitarla è indispensabile ottenere un’autorizzazione dell’Ufficio territoriale dei Carabinieri per le biodiversità di Follonica. Possono sembrare restrizioni pesanti, che impediscono a tutti coloro che desiderano visitare l’isola di poterlo fare in libertà, ma sono assolutamente necessarie per continuare a conservare come è stato fino adesso questo paradiso.
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Nel 2019 le visite a Montecristo sono programmate dal 2 marzo al 26 ottobre con partenze da Porto Azzurro secondo un calendario stabilito. Il costo dell’escursione è di 100 euro e comprende il trasporto marittimo andata e ritorno, il biglietto di accesso all’area protetta e il servizio Guida parco. Per prenotare uno degli esclusivi posti e poter vedere l’isola qui tutte le informazioni.
https://youtu.be/ti2Tw2fevG8″]
Le sorprese sull’isola di Montecristo
Esplorare l’isola quindi è qualcosa di abbastanza esclusivo, ma per chi riesce ad assicurarsi uno degli ambiti posti, lo spettacolo è davvero meraviglioso. Innanzitutto la quiete è estrema: su Montecristo sarà facile sentire sia tutti i rumori della natura che i suoi profumi e i colori sono quelli splendidi del mare blu e del verde della vegetazione. Una volta giunti sull’isola, il punto di partenza e di arrivo della visita è la Casa dei pescatori, recentemente recuperata e divenuta oggi il centro informazioni. Da qui si snodano i tre sentieri, gli unici percorribili sull’isola, con diverse durate e difficoltà (da due a quattro ore, da facile a impegnativo): pur essendo un’isola infatti, Montecristo è soprattutto montuosa e i paesaggi che la contraddistinguono non sono solo prettamente marini. Qui è facile avvistare anche una delle numerose capre di Montecristo: di questo animale oggi ci sono sull’isola oltre 250 esemplari viventi in completa selvaticità che sono anche causa di notevole impatto sulla vegetazione autoctona. Pur provocando parecchi danni, la tutela delle locali capre ha rappresentato però una forte motivazione all’epoca dell’istituzione della riserva naturale, quando l’isola venne strappata alla speculazione.
Certamente suggestivi poi sono i resti del monastero di San Mamiliano: la posizione del complesso permette di godere di una vista sul mare incantevole e l’atmosfera che si respira è quella selvaggia e un po’ misteriosa raccontata nel libro di Dumas. Quello di Montecristo è un fascino innegabile, forse proprio perché poco accessibile e non alla portata di tutti, ma da quest’anno c’è qualche occasione in più per raggiungerla. Oltre alla visita dell’isola con le “regole” sopra indicate è possibile essere autorizzati all’accesso a Montecristo con imbarcazioni private, non è semplice ma a questo sito troverete tutte le informazioni utili.
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