La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
Anche fuori dalle grandi piazze finanziarie, trovare fondi per l’ambiente è possibile. L’esempio delle isole Fiji
Le isole Fiji sono il primo paese emergente a emettere un green bond per salvare il proprio territorio dall’impatto dei cambiamenti climatici.
A una conferenza internazionale dedicata agli operatori della finanza, ci si aspetta che a fare la parte del leone siano i soliti grandi nomi provenienti dalle piazze di New York, Londra, Singapore. Alla conferenza annuale 2018 della Climate Bonds Initiative, invece, è successo qualcosa di diverso: uno dei premi più prestigiosi è stato assegnato alle isole Fiji. La motivazione? L’arcipelago del Pacifico sta indicando agli altri stati emergenti la via per cavalcare l’onda della finanza sostenibile, mettendola al servizio della lotta ai cambiamenti climatici.
Uno stato-isola che vive sulla sua pelle i cambiamenti climatici
Costituite da circa trecento isole vulcaniche, e con una popolazione di circa 900mila abitanti, le isole Fiji – secondo una ricerca presentata dalla ong Germanwatch – sono uno dei cinque paesi al mondo più colpiti dai cambiamenti climatici nel corso del 2016. Come tutti i piccoli stati insulari, infatti, risultano particolarmente vulnerabili alla minaccia degli uragani, che in questi ultimi anni si sono intensificati per numerosità e violenza. Come il ciclone Winston del 2016, che ha letteralmente spazzato via l’equivalente di un terzo del pil nazionale.
Non a caso, le isole Fiji erano state la prima nazione in assoluto a ratificare, già il 12 febbraio 2016, lo storico Accordo di Parigi sul clima. Con un forte valore simbolico, proprio a loro era stata assegnata la presidenza della Cop23, che si è poi tenuta a Bonn per motivi logistici.
Un green bond per salvare il proprio territorio
Proprio in occasione della Cop23, a novembre 2017, le isole Fiji hanno voluto conquistarsi un altro primato: diventare la prima economia emergente del mondo a emettere un green bond sovrano. Dopo un percorso di preparazione durato cinque mesi e guidato della Banca Mondiale, l’emissione (pari a 50 milioni di dollari) ha riscosso un immediato successo sul mercato. Si è trattato del terzo stato nazionale in assoluto a prendere la strada dei green bond: a precederlo solo la Polonia e la Francia.
Un green bond tecnicamente funziona come qualsiasi altra obbligazione, ma l’emittente si vincola a impiegare la liquidità raccolta soltanto per finanziare progetti a sfondo ambientale. Nello specifico, le isole Fiji seguono alcune linee guida internazionali (Green Bond Principles) e si focalizzano soprattutto sugli investimenti per la resilienza di fronte ai cambiamenti climatici. Raccogliere risorse è inoltre indispensabile per raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati con l’adesione all’Accordo di Parigi: arrivare, entro il 2030, a produrre il 100 per cento dell’energia da fonti rinnovabili e tagliare del 30 per cento le emissioni di gas serra nel settore dell’energia.
.@FijiRepublic receives ‘New Countries Taking Green Bonds Global’ at the 3rd Green Bond Pioneer Awards for their #sovereigngreenbond, 1st for Fiji, Asian-Pacific nations & emerging economies. Congrats! pic.twitter.com/26YI6F5POc
— ClimateBonds (@ClimateBonds) 21 marzo 2018
Il premio alle isole Fiji, pioniere della finanza verde
Ed è proprio questo il motivo del riconoscimento assegnato alle isole Fiji alla terza edizione dei Green Bond Pioneer Awards, articolati su diverse categorie. “Assumendo un ruolo di pioniere, le isole Fiji hanno cercato di stabilire standard elevati che siano da guida anche per le altre nazioni, e si sono rivelate particolarmente di supporto nel costruire un processo solido e trasparente. Proprio questa trasparenza fornisce ad altri stati una vera e propria roadmap che potranno seguire quando decideranno di emettere il loro green bond sovrano”. Queste le parole che si leggono in un report della International Finance Corporation (un’agenzia della Banca Mondiale), che prende spunto proprio dall’esperienza delle Fiji per dare indicazioni passo dopo passo alle altre economie emergenti, invitandole a prendere esempio.
New IFC’s publication outlines practical steps for sovereign green bonds https://t.co/UnbPNPkmA1 #IFCClimate @ClimateBonds ?? pic.twitter.com/hNdpCkN9Kg
— IFC (@IFC_org) 22 marzo 2018
I green bond, infatti, possono essere davvero la chiave per sbloccare risorse per lo sviluppo sostenibile. E i numeri dimostrano il loro successo ormai planetario. Solo un decennio fa le obbligazioni verdi muovevano i loro primi passi, nel 2018 si prevede che raggiungano un valore di mercato di 250 miliardi di dollari. La sfida che si pongono gli operatori è quella di arrivare a 1000 miliardi di dollari entro il 2020. Una cifra vertiginosa, che però – se questi sono i tassi di crescita – sembra tutt’altro che irraggiungibile.
Foto in apertura © Malcolm Peacey / Flickr
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il Green Deal europeo e i piani di ripresa post-Covid incideranno sulla finanza sostenibile? L’abbiamo chiesto a Davide Tentori, ricercatore dell’Ispi.
Servono investimenti immensi per realizzare gli Sdgs, ma il percorso è tracciato. Ne abbiamo parlato con Francesco Timpano di Asvis.
Il Pnrr potrebbe aprire una stagione diversa per gli investimenti a impatto nel nostro paese. Parola di Giovanna Melandri, presidente di Human foundation e Social impact agenda per l’Italia.
Cos’è un investimento responsabile? Come può il risparmiatore orientarsi in un panorama sempre più articolato? Ecco una breve guida.
La finanza sostenibile cresce, ma il nostro Pianeta resta in crisi. Eurosif, il Forum europeo per gli investimenti sostenibili e responsabili, propone alcune vie d’uscita.
Entro il 2026 l’Unione europea emetterà 250 miliardi di euro in obbligazioni verdi per finanziare le iniziative previste dal piano Next Generation Eu.
La finanza sostenibile crea valore nel lungo periodo, sia per l’investitore sia per il Pianeta e la società. Un approccio che riscuote sempre più successo.
La ripresa post-Covid è un’opportunità da non perdere per rendere più sostenibile la nostra economia. Anche grazie alla finanza etica.