La pronuncia contro Israele non è vincolante ma avrà profondo impatto sull’opinione pubblica. Gli insediamenti toccheranno un nuovo record nel 2024.
- Per la Corte Onu le politiche di insediamento di Israele in Palestina sono contrarie alla Convenzione di Ginevra.
- I 15 giudici hanno detto che Israele deve fermare il suo colonialismo in Cisgiordania e a Gerusalemme est.
- Poche settimane fa Israele aveva approvato il piano di insediamento più vasto degli ultimi tre decenni.
La Corte internazionale di giustizia, il più importante tribunale dell’Onu, ha stabilito che le colonie israeliane nei territori palestinesi violano il diritto internazionale. Il parere, che non è vincolante, arriva dopo una richiesta dell’Assemblea generale dell’Onu del 2022.
Israele viola il diritto internazionale
Secondo la Corte internazionale di giustizia, la più alta giurisdizione Onu, le politiche di insediamento e lo sfruttamento delle risorse naturali nei territori palestinesi da parte di Israele violano il diritto internazionale.
Nella pronuncia si sottolinea che a essere violato è l’articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra e si chiede a Israele di porre fine alle sue politiche di insediamento in Cisgiordania e a Gerusalemme est. “La presenza di Israele nei territori palestinesi occupati è illegale”, sottolineano i 15 giudici della Corte. Israele non ha inviato un suo team legale alle udienze e ha semplicemente fatto recapitare dei documenti scritti, anche per delegittimare il più importante tribunale internazionale.
Nuovi insediamenti illegali
Nella sua pronuncia, la Corte internazionale di giustizia ha osservato con “grave preoccupazione” che la politica di insediamento israeliana nei territori occupati palestinesi è in ampliamento.
Proprio nelle scorse settimane il governo israeliano aveva approvato un esproprio di terra ai palestinesi che riguarderà un’area di 12.7 chilometri quadrati della Cisgiordania. Si tratta del singolo esproprio più ampio degli ultimi tre decenni e si aggiunge a due altri espropri di terra ai palestinesi del 2024, anno durante il quale Israele segnerà il record di terra sottratta ai palestinesi.
La pronuncia della Corte, che è anche impegnata nel processo per genocidio sempre contro Israele, non ha carattere vincolante ma avrà un impatto forte sull’opinione pubblica.
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