A Gaza ci saranno tre brevi pause umanitarie per consentire la vaccinazione contro la poliomielite

L’Oms ha annunciato che per tre giorni Israele fermerà i bombardamenti in tre aree specifiche di Gaza. La campagna vaccinale per la poliomielite prende il via.

  • La poliomielite è tornata a Gaza dopo 25 anni, favorita dal disastro umanitario causato dalle bombe israeliane.
  • Nei giorni scorsi sono arrivate 1,26 milioni di vaccini, ma le bombe non hanno permesso la somministrazione.
  • Ora Israele ha acconsentito a fermare i raid per tre giorni così che gli operatori sanitari riescono a vaccinare i bambini.

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha annunciato che in alcune aree della Striscia di Gaza ci saranno pause umanitarie dai bombardamenti per permettere le vaccinazioni contro la poliomielite. Nelle scorse settimane era stato confermato il ritorno della malattia nel territorio palestinese dopo 25 anni e nei giorni scorsi sono arrivati 1,26 milioni di dosi di vaccini. La loro somministrazione è difficile a causa dei bombardamenti israeliani ma i ora negoziati hanno portato alla definizione di pause umanitarie di tre giorni per diverse ore al giorno così da permettere il lavoro degli operatori sanitari. Israele finora ha più volte bombardato le cosiddette zone sicure umanitarie.

La poliomielite a Gaza

Il rappresentante dell’Oms per per i Territori palestinesi occupati, Rik Peeperkorn, ba annunciato che in alcune aree definite della Striscia di Gaza ci saranno tre giorni di pausa umanitaria.

I bombardamenti israeliani si fermeranno per tre giorni consecutivi tra le 6 e le 15 per permettere agli operatori sanitari di sommistrare i vaccini contro la poliomielite alla popolazione, in particolare i bambini. Nei giorni scorsi un neonato di 10 mesi è rimasto semiparalizzato dopo aver contratto la malattia, che era sparita dalla Striscia di Gaza da circa 25 anni ma che ora è tornata, favorita dal contesto umanitario drammatico in cui si trova il territorio. Le condizioni igienico-sanitarie a Gaza sono terribili a causa dell’offensiva militare israeliana e questo ha favorito la diffusione di malattie che si trasmettono attraverso l’acqua e i cibi contaminati, come la poliomielite appunto.

Tre pause umanitare per i vaccini

Nei giorni scorsi nella Striscia di Gaza sono arrivate 1,26 milioni di dosi di vaccino contro la poliomielite, con l’obiettivo di dare il via a una campagna vaccinale che raggiunga circa 640mila bambini. L’obiettivo è raggiungere il 90 per cento di copertura vaccinale in tutto il territorio, dove il dato è in costante decrescita, se si pensa che nel 2022 il 99 per cento della popolazione era vaccinata.

L’Organizzazione mondiale della sanità e gli altri operatori sanitari hanno però denunciato l’impossibilità di somministrare i vaccini sotto i costanti bombardamenti e questo ha aumentato la pressione per un cessate il fuoco sulle autorità israeliane. Che hanno rispedito la richiesta al mittente, accordando solo le tre pause umanitarie di mezza giornata e unicamente in tre distinte aree della Striscia di Gaza. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha sottolineato che l’accordo non deve essere interpretato come un cessate il fuoco.

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