Il media internazionale Al Jazeera denuncia un attacco missilistico israeliano sui palestinesi in fila per gli aiuta umanitari a Gaza city.
- Le persone si trovavano in fila per ricevere cibo dai camion umanitari nei sobborghi di Gaza City.
- Per Al Jazeera l’attacco è di matrice israeliana e fonti locali parlano di 150 morti e mille feriti.
- La strage avviene nel giorno in cui il bilancio delle vittime palestinesi per mano israeliana supera quota 30mila.
Ultimo aggiornamento dell’1 marzo alle ore 10.30
L’esercito israeliano ha aperto il fuoco sulle persone in fila per gli aiuti umanitari nei pressi di Gaza city, causando almeno 112 morti e centinaia di feriti, secondo il ministero della Salute di Gaza. La notizia è stata rilanciata dal media internazionale Al Jazeera, ma secondo fonti locali il bilancio potrebbe essere molto più grave. I video che stanno circolando mostrano i corpi feriti o senza vita sui camion umanitari, che stavano distribuendo cibo.
Fuoco sugli aiuti umanitari
Le persone nella notte tra il 28 e il 29 febbraio si trovavano in fila nei sobborghi di Gaza City, la principale città della Striscia di Gaza oggi ridotta perlopiù in macerie dopo quasi cinque mesi di attacchi israeliani. C’erano camion umanitari, ma poi la distribuzione di cibo si è tradotta in una strage. Il media internazionale Al Jazeera, riprendendo le testimonianze di chi era sul luogo, scrive che a colpire la folla sono stati colpi israeliani. L’esercito israeliano ha invece detto di non essere a conoscenza di operazioni militari nell’area e ha dato una versione differente: sono stati sparati alcuni colpi in aria per disperdere la folla, poi ha detto che in realtà sono state colpite una decina di persone che si erano avvicinate troppo ai loro carri armati e che il resto delle persone sono morte nella calca. Sempre Israele ha anche detto che le vittime sono state investite dagli stessi camion. Versioni che sono dunque cambiate più volte nel corso delle ore.
Il bilancio provvisorio è di 112 morti e centinaia di feriti palestinesi, ma fonti locali parlano addirittura di 150 morti e mille feriti. “Gli ospedali non sono più in grado di accogliere l’enorme numero di pazienti perché mancano di carburante, per non parlare di medicine”, ha sottolineato Ismail al-Ghoul, corrispondete di Al Jazeera da Gaza, ma alcuni dei feriti hanno comunque ricevuto assistenza nei pochi presidi sanitari ancora operativi. Secondo funzionari ospedalieri, le persone sono state colpite direttamente da colpi di arma da fuoco come fanno presupporre le ferite, diverse da quelle tipiche del soffocamento e del calpestamento.
L’attacco sui civili palestinesi in fila per gli aiuti umanitari arriva proprio nel giorno in cui il numero delle vittime palestinesi causate dall’offensiva israeliana iniziata il 7 ottobre ha superato quota 30mila. Una cifra che deve essere nuovamente aggiornata a causa dell’ennesima strage.
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