Israele ha detto di aver ucciso Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah

Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah dal 1992, è stato ucciso nel bombardamento israeliano nella periferia sud di Beirut.

  • Hassan Nasrallah era alla guida del movimento politico-militare Hezbollah dal 1992.
  • Israele ha detto di averlo ucciso nell’attacco del 27 settembre sulla periferia sud di Beirut.
  • Con la morte di Nasrallah si avvicina lo spettro di una guerra totale in Medio oriente.

L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Nasrallah, che guidava il movimento politico-militare libanese dal 1992, è rimasto vittima del bombardamento israeliano del 27 settembre nella periferia sud di Beirut, in quel quartiere Danieh dove si trova la roccaforte di Hezbollah.

Dopo gli attacchi terroristici con cercapersone e walkie-talkie, Israele ha iniziato a bombardare in modo massiccio il Libano dalla giornata del 23 settembre. Finora il bilancio è di almeno 700 morti e centinaia di migliaia di sfollati. Numeri destinati a salure, visto che solo nel bombardamento su Beirut che ha ucciso Nasrallah le vittime potrebbe essere decine.

Chi era Hassan Nasrallah

Hassan Nasrallah era alla guida del movimento politico-militare Hezbollah dal 1992, quando aveva preso il posto di Abbas al Musawi, ucciso da un attacco israeliano. Hezbollah è cresciuta molto in termini di potenza e influenza negli oltre 30 anni di mandato di Nasrallah, diventando la più forte milizia del Medio-Oriente, strettissima alleata delll’Iran, dell’organizzazione palestinese Hamas e del presidente siriano Bashar al-Assad. Proprio sotto la guida di Nasrallah, Hezbollah è entrato nel parlamento e nel governo libanese. E in questo lasso di tempo è stato etichettato come movimento terroristico dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, definizione non condivisa da una buona parte della comunità internazionale.

L’ultima apparizione in pubblico di Nasrallah è datata il 19 settembre, a seguito degli attacchi terroristici israeliani in suolo libanese con l’esplosione di cercapersone e walkie-talkie. Il leader di Hezbollah aveva parlato di “dichiarazione di guerra” e aveva sottolineato che il movimento avrebbe continuato a lanciare attacchi contro Israele, come sta facendo con frequenza dal 7 ottobre 2023, in uno scambio di fuoco continuo con Israele.

Rischio guerra totale

Dal 23 settembre l’esercito israeliano ha iniziato una profonda offensiva militare sul Libano. Sono stati colpiti migliaia di siti, la popolazione di alcune aree è stata invitata a evacuare e in cinque giorni di attacchi sono state uccise almeno 700 persone, mentre gli sfollati hanno raggiunto le centinaia di migliaia.

Israele ha bombardato con costanza anche il quartiere di Danieh, la roccaforte di Hezbollah situata nella periferia sud di Beirut. Lo aveva già fatto nei mesi scorsi in alcune occasioni isolate, uccidendo alcuni dirigenti del movimento sciita. Ma negli ultimi giorni gli attacchi si sono intensificati, fino a un pesante bombardamento nella giornata del 27 settembre. In quest’occasione sono stati colpiti diversi edifici residenziali, rasi al suolo. L’esercito israeliano ha detto che l’obiettivo dell’attacco è stato Hassan Nasrallah, che in un primo momento sembrava essere sopravvissuto. Poi, nella mattinata del 28 settembre, Israele ha annunciato che Nasrallah è stato ucciso.

Da parte di Hezbollah non sono arrivate repliche, ma nelle scorse ore diverse fonti interne avevano detto che il leader del movimento risultava irraggiungibile. Nell’attacco contro Nasrallah sono state uccise molte altre persone. Un primo bilancio parla di sei morti e quasi cento feriti, ma le vittime potrebbero essere molte di più vista la quantità di macerie in cui scavare: si parla di decine se non centinaia di morti tra i civili. L’uccisione di Nasrallah potrebbe far precipitare una volta per tutte la situazione in Medio oriente. Sia il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sia l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, hanno parlato del rischio di una “guerra totale”.

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